Le Pen condannata: stop alla corsa per l’Eliseo
Il tribunale di Parigi ha condannato Marine Le Pen per appropriazione indebita di fondi pubblici, decretando la sua ineleggibilità con effetto immediato. La sentenza interrompe bruscamente la corsa della leader del Rassemblement National verso le presidenziali francesi del 2027, aprendo un vuoto di leadership che potrebbe essere colmato dal suo delfino Jordan Bardella.
I giudici hanno inflitto a Le Pen una pena di quattro anni, di cui due senza condizionale, con possibile applicazione del braccialetto elettronico, nell’ambito del processo sugli assistenti parlamentari del Rn a Strasburgo. Insieme a lei sono stati riconosciuti colpevoli otto eurodeputati del partito.
SALVINI
"Quella contro Marine LE PEN è una dichiarazione di guerra da parte di Bruxelles, in un momento in cui le pulsioni belliche di von der Leyen e Macron sono spaventose. Non ci facciamo intimidire, non ci fermiamo: avanti tutta amica mia. Chi ha paura del giudizio degli elettori, spesso si fa rassicurare dal giudizio dei tribunali". Così Matteo Salvini, vicepremier e segretario della Lega, ha commentato la sentenza. Per il deputato PD Marco Furfaro, invece, "è la solita storia: quelli che gridano più forte contro i 'parassiti' alla fine sono i primi a parassitare. Quelli che giurano di voler 'ripulire il sistema' sono quelli che lo usano come bancomat personale. Che sia un promemoria per tutte e tutti".
IL CREMLINO
Ma LE PEN ha ricevuto messaggi di sostegno anche dal Cremlino, che ha definito la sentenza "una violazione delle norme democratiche". "Je suis Marine", è stato il tweet solidale del premier ungherese, Viktor Orban. Anche Eric Zemmour, rivale di Marine Le Pen all’estrema destra, reagisce con rabbia: «Non spetta ai giudici decidere per chi il popolo debba votare. Qualunque sia il nostro disaccordo, Marine Le Pen ha il diritto di candidarsi alle elezioni. Mi dispiace che i politici abbiano dato ai tribunali questo potere esorbitante di loro iniziativa. Tutto deve cambiare». Il presidente del Rassemblement national Jordan Bardella, chiamato con ogni probabilità a prendere il suo posto nella corsa all’Eliseo, dichiara che «Oggi non è solo Marine Le Pen a essere condannata ingiustamente: è la democrazia francese a essere giustiziata».
Il premier ungherese Viktor Orban ha solidarizzato con l'ormai da qualche ora virale: "Je suis Marine Le Pen". Anche il leader della Lega, Matteo Salvini, si è schierato al fianco della leader francese, esprimendo il suo supporto alla sua battaglia politica in Francia e in Europa.