ECONOMIA - 28 marzo 2025, 13:05

Le bandiere sindacali sventolano anche ad Aosta per sciopero metalmeccanici

Un centinaio di lavoratori metalmeccanici si sono radunati oggi ad Aosta, dando vita a un corteo che è partito da Place des Franchises per fermarsi sotto la sede di Confindustria Valle d'Aosta, dove hanno portato la loro protesta per il rinnovo del contratto nazionale

Zeno Pucci (a sn. segretario Savt Metalo) con Claudio Albertinelli, segretario generale Savt che ha aderito allo sciopero

Zeno Pucci (a sn. segretario Savt Metalo) con Claudio Albertinelli, segretario generale Savt che ha aderito allo sciopero

Un centinaio di lavoratori metalmeccanici si sono radunati oggi ad Aosta, dando vita a un corteo che è partito da Place des Franchises per fermarsi sotto la sede di Confindustria Valle d'Aosta, dove hanno portato la loro protesta per il rinnovo del contratto nazionale. Il contratto in questione è scaduto ormai da mesi, e la richiesta di rinnovarlo è diventata un tema centrale nella vita dei lavoratori del settore. Striscioni e bandiere dei sindacati, qualche fumogeno e diversi slogan hanno colorato la manifestazione, che ha visto protagonisti non solo i sindacalisti ma anche tanti operai decisi a rivendicare i loro diritti.

Tra i manifestanti, è emersa con forza la preoccupazione per una situazione che, a fronte dell'inflazione e dell'aumento del costo della vita, sta mettendo a dura prova la condizione economica dei lavoratori. Fabrizio Graziola, segretario generale Fiom Cgil Valle d'Aosta, ha sottolineato l'importanza del rinnovo del contratto nazionale, non solo come un miglioramento economico per i lavoratori, ma anche come una battaglia per la difesa di diritti fondamentali come la riduzione dell'orario di lavoro, la salute e la sicurezza sul posto di lavoro, oltre alla lotta contro la precarietà. Questi temi sono diventati ancora più urgenti in un contesto dove la mancanza di un accordo rischia di aumentare la disuguaglianza e di minare la stabilità delle persone che ogni giorno contribuiscono alla produzione del paese.

A rendere ancora più critica la situazione, il blocco delle trattative che perdura ormai da quattro mesi. Le parole di Hans Pistolesi (Fim Cisl) sono state un ulteriore segnale di preoccupazione: "Non è mai stato facile il rinnovo del contratto nazionale, ma questa volta sembra ancora più difficile", ha dichiarato, sottolineando come la lunga interruzione dei negoziati stia alimentando un clima di incertezza che non fa bene né ai lavoratori né all'economia in generale. La richiesta, quindi, non è solo quella di un aumento salariale, ma anche di una stabilizzazione delle condizioni di lavoro che possa portare maggiore sicurezza e dignità per chi lavora nel settore.

Anche Alessandro D'Amico (Uilm Uil) ha ribadito l'importanza di ottenere un contratto che rappresenti la volontà di una larga maggioranza dei lavoratori: "98% di consenso per un contratto che Federmeccanica sembra non voler ascoltare. È incomprensibile", ha affermato. Il corteo ha quindi avuto anche un carattere di forte solidarietà intergenerazionale, con un richiamo alla necessità di coinvolgere i giovani in questa battaglia.

Zeno Pucci (Savt Industrie) ha inoltre richiesto con fermezza un incontro con i rappresentanti di Confindustria per rilanciare le trattative. In un periodo di crescente incertezza, l'appello al tavolo negoziale è un invito a risolvere una situazione che altrimenti potrebbe sfociare in ulteriori conflitti.

Un altro punto toccato dalla manifestazione è stato quello relativo alla sicurezza sul lavoro, a partire dalla tragedia che ha colpito i lavoratori della Gps Standard di Arnad, dove un incendio ha messo in difficoltà 23 dipendenti che ora sono in cassa integrazione. Graziola ha espresso la sua solidarietà ai lavoratori coinvolti e ha fatto un appello affinché si affronti il tema della sicurezza con la stessa determinazione con cui si chiede il rinnovo del contratto.

In sintesi, la manifestazione di oggi ad Aosta rappresenta non solo una protesta contro l’immobilismo delle trattative sindacali, ma anche un richiamo a un sistema economico che, secondo i manifestanti, rischia di ignorare sempre più le necessità e i diritti di chi lavora. La strada da percorrere sembra ancora lunga, ma la determinazione dei lavoratori metalmeccanici, testimoniata dalla partecipazione attiva a questo sciopero, dimostra che la volontà di ottenere il rinnovo del contratto è più forte che mai.

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