ECONOMIA - 25 marzo 2025, 20:10

208° anniversario della fondazione del Corpo di Polizia Penitenziaria: Nessuna occasione di festa e stallo nelle relazioni sindacali

Capece 'Nessuna occasione di festa e stallo nelle relazioni sindacali'

208° anniversario della fondazione del Corpo di Polizia Penitenziaria: Nessuna occasione di festa e stallo nelle relazioni sindacali

In vista del 208° anniversario della fondazione del Corpo di Polizia Penitenziaria, il segretario regionale dell'OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), Carmelo Capece, ha diffuso una nota agli organi di stampa, esprimendo delusione per le attuali condizioni del Corpo e per la situazione stagnante delle relazioni sindacali, che, secondo Capece, non mostrano alcun segno di miglioramento.

Capece ha voluto sottolineare la criticità della situazione, iniziando con un richiamo a quanto accaduto il 17 ottobre 2024, quando, a seguito di una richiesta di arbitrato, venne contestato alla Direzione della Casa Circondariale di Aosta di aver preso "accordi con un gruppo di personale di Polizia Penitenziaria", senza seguire il sistema di rappresentanza sindacale previsto dalla legge. A quel punto, si legge nella nota, "ci fu chiesto dalla S.V. di conciliare le posizioni di conflitto, assicurandoci 'nuove relazioni sindacali' e chiedendoci rinnovata fiducia". Capece ha quindi accettato di "soprassedere", sperando che ciò potesse finalmente portare a un confronto sindacale costruttivo per risolvere le problematiche in sospeso.

Tuttavia, a distanza di mesi, la situazione non è cambiata. "In data 23 ottobre 2024 avveniva una prima convocazione sindacale ed il successivo 11 novembre 2024. Le uniche due sino ad adesso", ha ricordato Capece. "L'argomento trattato, a norma degli accordi vigenti, doveva essere concluso entro 15 giorni, ma sono passati circa 150 giorni, ossia 5 mesi, e assistiamo a una sorta di 'ingessamento' delle relazioni sindacali."

Capece denuncia un atteggiamento di "stretta disciplinare", un comportamento che definisce come di "contrapposizione", con toni che sembrano invece accrescere la distanza tra le parti. "Abbiamo assistito a una stretta disciplinare ed un atteggiamento che non possiamo definire di collaborazione, ma di contrapposizione", ha affermato Capece, lamentando che i rinvii continui abbiano ormai superato i limiti di ogni tolleranza. "I continui rinvii non hanno memoria, nemmeno quando per 10 anni e più abbiamo avuto Direzioni episodiche con presenza di due volte a settimana. Oggi il Direttore lo abbiamo in sede tutti i giorni, ma i risultati, anziché migliorare, peggiorano."

Una critica forte viene mossa anche al fatto che non sono stati organizzati incontri sindacali durante i mesi precedenti. "E non ci si dica che non si possono fare incontri sindacali per legittima assenza della parte tecnica", ha scritto Capece, sottolineando che solo negli ultimi 30 giorni ci sarebbe stata una giustificazione valida, mentre "ne restano 120 che non hanno nessuna giustificazione."

Concludendo, Capece esprime la sua delusione per l’assenza di un invito ufficiale alle organizzazioni sindacali in occasione dell’anniversario del Corpo, facendo riferimento al fatto che "il novello Direttore non ha invitato per la prima volta nessuna organizzazione sindacale". Per questo motivo, ha dichiarato, "con questi presupposti, il 26 marzo non festeggeremo la Polizia Penitenziaria, perché sarebbe ipocrita festeggiare il fatto che oggi le Organizzazioni sindacali non possono rappresentare i problemi del personale di Polizia Penitenziaria, perché chi dirige l'istituto non convoca le riunioni sindacali."

La nota di Capece si presenta come un'accusa esplicita verso la Direzione e l'Amministrazione Penitenziaria, in un momento che avrebbe dovuto essere di celebrazione e riconoscimento per il lavoro svolto dal personale, ma che, invece, si è trasformato in un’occasione di riflessione amara sulle difficoltà quotidiane che il Corpo sta vivendo.

pi.mi.

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