Nicola Rosset, titolare delle Distillerie St. Roch, Levi e Ottoz, è un imprenditore che ha saputo dare nuova vita a tradizioni secolari, mirando al recupero e alla valorizzazione del patrimonio vitivinicolo della Valle d'Aosta, ma anche spingendo verso l'innovazione con la creazione di distillati d’eccellenza. Il suo impegno non si limita solo alla produzione di distillati e vini, ma si estende alla salvaguardia del territorio montano, con progetti mirati alla recupero delle vigne abbandonate e alla valorizzazione delle produzioni locali, anche in un periodo in cui i cambiamenti climatici rappresentano una sfida sempre più grande.
Un aspetto fondamentale della sua visione è il recupero delle vigne abbandonate in quota. La Valle d'Aosta, un tempo, vantava una tradizione vinicola che copriva circa 3.300 ettari, ma oggi quel numero è drasticamente sceso a soli 500 ettari. "Stiamo recuperando tante vigne abbandonate", ha dichiarato Matteo Moretto, enologo dell'azienda agricola Rosset, durante un incontro stampa a Roma, dove sono stati presentati i vini della cantina e il Sopraquota 900, uno dei principali cru dell’azienda. Moretto ha continuato spiegando come, a metà del XIX secolo, la viticoltura si sviluppava anche a quote molto elevate, grazie al microclima della zona che permetteva la coltivazione della vite anche in alta montagna. Tuttavia, oggi, il processo di recupero non è privo di difficoltà: “A causa della legislazione che rende difficile il disboscamento, molte cantine continuano a piantare viti a valle, correndo il rischio che le uve possano ‘cuocersi’ durante le calde estati", ha spiegato l'enologo, riferendosi alle difficoltà imposte dai cambiamenti climatici, che hanno reso la viticoltura più complessa e incerta.
Nonostante queste sfide, Rosset ha deciso di proseguire la sua missione di restituire valore al territorio montano, scegliendo di coltivare in modo biologico e continuando a investire in impianti a quote sempre più elevate, dove l'alta qualità del vino non è solo una sfida, ma una vera e propria opportunità. “Il 2024 è stato un anno disastroso, ma abbiamo perso meno rispetto alla media regionale. Nonostante le difficoltà, confermiamo la nostra scelta di un’agricoltura biologica, anche perché i riconoscimenti che abbiamo ottenuto dalla critica sono una testimonianza della qualità che stiamo raggiungendo", ha commentato Moretto, riferendosi alla difficoltà di gestire un clima che cambia, ma anche alla forza della decisione presa da Rosset e dal suo team.
Oltre alla viticoltura, l’impegno di Nicola Rosset si espande alla distillazione. Le sue distillerie non sono solo luoghi di produzione di distillati, ma veri e propri centri di innovazione. Con l'intenzione di fare della Valle d'Aosta un punto di riferimento per la distillazione di alta qualità, Rosset ha lanciato la produzione di un whisky valdostano, destinato a conquistare i palati di tutto il mondo. Questo nuovo progetto si inserisce in un panorama che vede un crescente interesse verso i distillati artigianali e locali, ma anche come un modo per valorizzare le risorse naturali della regione. Oltre al whisky, le distillerie Rosset producono anche gin e ginepy, puntando a costruire una solida identità per la distillazione valdostana, facendo conoscere l’autenticità del territorio in Italia e all’estero. "Siamo convinti che il nostro lavoro non sia solo un prodotto da vendere, ma una storia da raccontare", ha dichiarato Rosset, evidenziando il legame profondo con la terra che lo ha visto crescere e che oggi è il cuore pulsante del suo progetto imprenditoriale.
Nel corso dell'incontro romano, durante il quale sono stati presentati anche i vini dell'annata 2022, tra cui il Petite Arvine, il Chambave Muscat, il Nebbiolo e il Syrah, l'azienda ha confermato il suo impegno verso una viticoltura che rispetta l'ambiente e le tradizioni. Tra i protagonisti assoluti della presentazione è stato il Sopraquota 900, un vino che ha ottenuto il prestigioso riconoscimento come miglior vino bianco d'Italia dal Gambero Rosso, testimoniando il livello di eccellenza raggiunto dalle distillerie Rosset. "Il nostro obiettivo è andare oltre la vendita diretta in ambito regionale e portare fuori il vero valore del vigneto valdostano", ha dichiarato con orgoglio Rosset, ribadendo l’importanza di promuovere la Valle d'Aosta non solo per la sua bellezza, ma anche per le sue produzioni di alta qualità.
In un mondo che cambia rapidamente, l’impegno di Nicola Rosset è un esempio concreto di come la tradizione possa essere preservata e innovata, creando prodotti che non solo rispecchiano la storia di un territorio, ma che sono anche capaci di adattarsi ai tempi moderni. Grazie alla sua visione e al suo impegno, le Distillerie St. Roch, Levi e Ottoz sono diventate un simbolo di eccellenza, non solo per la Valle d'Aosta, ma per tutta l’Italia.