ECONOMIA - 14 marzo 2025, 16:21

Enoturismo in Italia: presentata la prima indagine al Senato, con la partecipazione del Movimento Turismo del Vino

L’evento, moderato da Massimiliano Ossini, ha visto la partecipazione di numerosi esponenti del mondo enoturistico e accademico

Stefano Celi

Stefano Celi

"Il Movimento Turismo del Vino non è solo eventi e cantine aperte, ma anche un impegno concreto nello studio, nella ricerca e nella valorizzazione delle cantine, per offrire dati utili al legislatore e per far crescere il settore in modo corretto ed incisivo", ha dichiarato Stefano Celi, presidente del Movimento Turismo del Vino Valle d’Aosta, durante la presentazione a Roma della prima indagine sull’enoturismo in Italia, svolta il 12 marzo scorso a Palazzo Giustiniani, sede della Presidenza del Senato.

L’evento, moderato da Massimiliano Ossini, ha visto la partecipazione di numerosi esponenti del mondo enoturistico e accademico, tra cui Anna Isabella Squarzina, presidente del Corso di Laurea in Mediazione Linguistica e Culturale dell’Università LUMSA, Donatella Cinelli Colombini, direttore del CESEO (Centro Studi Enoturismo e Oleoturismo), e Dario Stefàno, presidente del CESEO. Quest’ultimo ha sottolineato come il Centro Studi, nato da un'importante collaborazione con l’Università LUMSA, rappresenti una scommessa vinta: "Un investimento lungimirante che punta a far crescere il settore enoturistico e oleoturistico come driver di sviluppo per il turismo internazionale", ha affermato Stefàno.

Nel corso dell'evento è stata presentata l'indagine "Turismo del vino: tra nuove sfide e opportunità", condotta su un campione rappresentativo di 237 cantine socie del Movimento Turismo del Vino. La ricerca ha analizzato vari aspetti del settore, tra cui l’identikit delle cantine, i canali di comunicazione, l’hospitality e il ruolo crescente dell’intelligenza artificiale (AI).

"Questa ricerca rappresenta un importante passo per comprendere meglio le esigenze del settore e le sue opportunità di crescita", ha dichiarato Celi. "Le cantine non sono solo luoghi di produzione, ma centri di esperienza e cultura che vanno valorizzati e supportati."

Le prime evidenze emerse dall’indagine rivelano un settore in forte salute: il 53% delle cantine intervistate ha registrato un aumento del fatturato, con un quarto di esse (il 24%) che ha visto una crescita a doppia cifra. Tra gli elementi chiave emersi dallo studio, l'integrazione di attività complementari all'esperienza in cantina, la nascita di nuove figure professionali e la crescente digitalizzazione del settore.

Inoltre, la ricerca ha messo in evidenza l'importanza di un approccio sostenibile e innovativo, che si riflette nell'utilizzo delle nuove tecnologie e nell’adozione di pratiche più ecologiche da parte delle cantine, che contribuiscono a rafforzare l'appeal dell'enoturismo. Il ruolo centrale dell’ospitalità è emerso come un fattore determinante per attrarre i turisti, che non cercano solo un prodotto da degustare, ma un’esperienza che li coinvolga e li faccia sentire parte di un territorio e di una tradizione.

La presentazione ha quindi offerto uno spunto di riflessione importante per il futuro del settore, con l’obiettivo di continuare a supportare le cantine nella loro evoluzione e crescita, puntando su una maggiore integrazione tra tradizione e innovazione. "L'enoturismo è un settore che non solo contribuisce all'economia del nostro paese, ma che racconta una storia di passione e qualità che merita di essere conosciuta e valorizzata", ha concluso Celi.

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