FEDE E RELIGIONI - 28 febbraio 2025, 08:00

PAPA: Non ci sono parole per dare nome a genitori che perdono un figlio

Sul mensile "Piazza San Pietro", Francesco risponde alla lettera di Cinzia, una madre romana che ha perso il figlio di 21 anni in un incidente stradale. Nella sua lettera Francesco cita San Giovanni Paolo II: "Non vi è male da cui Dio non sappia trarre un bene più grande”

PAPA: Non ci sono parole per dare nome a genitori che perdono un figlio

"Non ci sono nemmeno le parole per dare un nome a una mamma o a un papà che perdono un figlio. La moglie che perde il marito è vedova. Il marito che perde la moglie è vedovo. Il figlio che perde un genitore è orfano. Ma per un genitore che perde un figlio una parola non c’è". Lo scrive Papa Francesco dalle pagine di Piazza San Pietro, il mensile diretto da padre Enzo Fortunato che esplora temi di fede, spiritualità e vita quotidiana, rispondendo – come ogni mese - a una delle lettere a lui indirizzate. È quella di una donna che ha provato il dolore più grande: vedere morire il proprio figlio.

La tragedia di Cinzia, una madre romana che ha perso suo figlio di 21 anni in un incidente stradale, ha toccato il Santo Padre. "Gesù, che piange con noi, seminerà nel nostro cuore tutte le risposte che cerchiamo" è il messaggio del Papa – elaborato nei giorni precedenti il suo ricovero - che citando San Giovanni Paolo II scrive: "Non vi è male da cui Dio non sappia trarre un bene più grande'".

I contributi nella rivista

Dalle pagine di Piazza San Pietro il cardinale Charles Bo, arcivescovo di Yangon, racconta la difficile situazione del Myanmar, l’impegno della Chiesa e i continui appelli del Pontefice per la pace in un paese martoriato dal conflitto. “L’incontro che guarisce” è il titolo del contributo di Suor Simona Brambilla, missionaria della Consolata, prefetta del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica che racconta come l’esperienza di un Dio in ginocchio ci trasforma in fratelli e sorelle capaci di compassione e accoglienza. Per la sezione culturale, in occasione del Giubileo degli Artisti, l’intervista all’artista Maurizio Cattelan: “La provocazione non n fine ma uno strumento”.

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