CULTURA - 25 febbraio 2025, 12:42

Più di 150 studenti coinvolti nel progetto “Violenza di genere: ti disarmo!

L’obiettivo del progetto è educare i giovani al rispetto reciproco e all’uguaglianza di genere per prevenire episodi di violenza verbale, fisica o psicologica, promuovendo relazioni sane e positive anche attraverso le arti marziali

Le arti marziali, con la loro vasta e profonda tradizione, non sono solo pratiche fisiche o sportive, ma rappresentano un vero e proprio percorso di crescita personale. Il termine “disciplina” si presta a numerose interpretazioni, ma quando lo associamo alle arti marziali, acquista una valenza che abbraccia non solo l’aspetto fisico dell’attività, ma anche la dimensione psicologica e morale. In particolare, discipline come l'Aikido insegnano il rispetto reciproco, l'autocontrollo e l'importanza di una relazione armonica tra corpo e mente. In questo contesto, il progetto “Violenza di genere: ti disarmo!” si inserisce come un’iniziativa educativa fondamentale per sensibilizzare i giovani rispetto al fenomeno della violenza di genere, affrontando la questione in modo esperienziale, con l’obiettivo di promuovere una cultura del rispetto e della parità.

Il progetto, realizzato dall'Associazione Sportiva Dilettantistica Aikido VDA, è nato nell’ambito dell’avviso pubblico "2-2024" promosso dall’Assessorato regionale beni e attività culturali, sistema educativo e politiche per le relazioni intergenerazionali, con il finanziamento del Fondo regionale politiche giovanili (l.r. 12/2013). La sua forza risiede nell'approccio integrato che combina sport, psicologia e educazione civica, offrendo ai giovani strumenti per affrontare le dinamiche di violenza verbale, fisica e psicologica che purtroppo sono ancora troppo presenti nella nostra società.

Il progetto si rivolge in particolare alle scuole, e in particolare agli studenti delle classi 1^A, 1^B, 1^P dell’Institut Agricole Régional, 2^A, 2^D SSAS dell’ITPR Corrado Gex e 3^ IAM E 3^ MAT dell’Istituto Don Bosco di Châtillon. L’obiettivo non è solo quello di sensibilizzare i ragazzi, ma anche di coinvolgerli in esperienze pratiche e laboratoriali che stimolino la riflessione personale, attraverso il dialogo e il confronto. Gli incontri previsti mirano a educare, sia gli studenti che gli insegnanti, alla comprensione dei fenomeni di violenza di genere, fornendo loro le competenze per riconoscerli e prevenire comportamenti dannosi. In questo modo, si favorisce la creazione di un ambiente scolastico più inclusivo e solidale, che possa diventare un terreno fertile per la promozione di relazioni sane e rispettose.

Al centro di questo percorso formativo c’è l’Aikido, una disciplina marziale che, più di altre, si presta ad essere un mezzo efficace per sviluppare la consapevolezza del proprio corpo, delle proprie emozioni e dei propri limiti. La pratica dell’Aikido, infatti, non si limita all’aspetto fisico, ma coinvolge la mente, promuovendo abilità psicologiche fondamentali come la regolazione emotiva, l’empatia e la capacità di mettersi nei panni dell’altro. Questi principi sono strettamente legati al concetto di parità di genere e di rispetto reciproco, poiché insegnano a gestire in modo costruttivo i conflitti, a prevenire comportamenti aggressivi e a costruire relazioni basate sulla comprensione e sulla collaborazione.

Il progetto prevede anche la creazione di un podcast, in cui gli studenti, dopo aver vissuto l’esperienza degli incontri, potranno riflettere su quanto appreso e condividere le proprie emozioni e pensieri. Questa iniziativa rappresenta un'importante occasione di espressione per i ragazzi, che potranno dare voce a ciò che hanno interiorizzato durante il percorso, creando uno spazio di confronto anche oltre le mura scolastiche.

Rocco Foti, Maestro di Aikido e ideatore del progetto, sottolinea come la pratica delle arti marziali possa essere uno strumento potente per affrontare la violenza di genere alla radice, educando i giovani fin da subito a riconoscere il rispetto come valore fondante delle loro azioni. “Le arti marziali non insegnano solo a difendersi con la forza, ma soprattutto a praticare la disciplina e l’autocontrollo, fondamentali per prevenire ogni forma di violenza. Partire dai giovani, dalle scuole, è la chiave per un cambiamento profondo e duraturo”, afferma Foti.

Anche le psicologhe coinvolte nel progetto, Selena Spalla e Lucrezia Adorni, evidenziano l'importanza di un approccio integrato che unisca la componente fisica e psicologica, per promuovere nei ragazzi la consapevolezza delle proprie emozioni e dei propri comportamenti. La scuola, infatti, rappresenta un contesto fondamentale in cui intervenire per sensibilizzare i ragazzi e fornire loro gli strumenti per contrastare i fenomeni di violenza e discriminazione.

Il progetto si inserisce anche in una visione più ampia, che vede nell’educazione al rispetto e alla parità di genere uno dei pilastri fondamentali per la costruzione di una società più equa e consapevole. Jean-Pierre Guichardaz, Assessore regionale ai beni e alle attività culturali, sistema educativo e politiche per le relazioni intergenerazionali, ribadisce l'importanza di iniziative come questa, che mettono al centro i valori del rispetto, dell'inclusione e della consapevolezza, offrendo ai giovani gli strumenti necessari per affrontare con maturità e responsabilità le sfide della vita quotidiana.

Anche gli insegnanti, come Rosa Soresi dell’ITPR “Corrado Gex”, evidenziano come il progetto abbia avuto un impatto positivo sugli studenti, stimolando la loro riflessione su tematiche delicate e offrendo loro la possibilità di mettersi in gioco in un contesto diverso rispetto alla tradizionale lezione scolastica. La possibilità di partecipare a laboratori esperienziali, che uniscono sport e psicologia, permette agli studenti di acquisire competenze fondamentali per la loro crescita personale e sociale.

In conclusione, il progetto “Violenza di genere: ti disarmo!” dimostra come l’unione di sport, educazione e consapevolezza possa rappresentare una via efficace per contrastare la violenza di genere e costruire una società più rispettosa e inclusiva. La pratica delle arti marziali, in particolare l’Aikido, offre una modalità unica per educare i giovani al rispetto reciproco, al controllo di sé e alla promozione di relazioni sane e paritarie. Un progetto che, attraverso l’interazione e il coinvolgimento attivo, si propone di “disarmare” la violenza, partendo dalle radici e costruendo, passo dopo passo, un futuro più giusto per tutti.

pi/ob

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