FEDE E RELIGIONI - 10 febbraio 2025, 08:00

Il Papa alle Forze armate: non lasciatevi sedurre dalle armi, difendete sempre la vita

In piazza San Pietro Francesco presiede la Messa giubilare per i corpi militari e di sicurezza sottolineandone il valore nella “lotta alla criminalità e alle diverse forme di violenza”, nella “salvaguardia del creato” e nella “promozione della pace”: non coltivate "uno spirito di guerra” ma siate dalla "parte della legalità”, il "bene può vincere nonostante tutto”

Il Papa alle Forze armate: non lasciatevi sedurre dalle armi, difendete sempre la vita

Tiziana Campisi – VN

È “una grande missione” quella delle Forze Armate, di Polizia e di Sicurezza, “che abbraccia molteplici dimensioni della vita sociale e politica: la difesa dei nostri Paesi”, “la custodia della legalità e della giustizia, la presenza nelle case di reclusione, la lotta alla criminalità e alle diverse forme di violenza”. Francesco le ringrazia per il servizio quotidianamente offerto durante la Messa del Giubileo loro dedicato, presieduta oggi, 9 febbraio, in una piazza San Pietro, affollata da 40mila persone, dove arriva in auto. Nell'emiciclo del Bernini, a tratti rischiarato dal sole e dove si distinguono le diverse divise di vari corpi armati, con rappresentanti da un centinaio di Paesi, a celebrare la liturgia è il cardinale Robert Prevost, prefetto del Dicastero per i Vescovi, con monsignor Santo Marcianò, ordinario militare per l'Italia, e l'arcivescovo di Vilnius, Gintaras Grušas, presidente del Consiglio delle conferenze dei vescovi d'Europa (CCEE), e insieme a più di trecento altri concelebranti, fra porporati, vescovi e sacerdoti.

LEGGI QUI IL TESTO INTEGRALE DELL'OMELIA DEL PAPA

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Il cardinale Prevost mentre incensa il Crocifisso

Essere vigilanti per non essere sedotti dal male

Il Papa, che nei giorni scorsi, a causa di una bronchite, ha tenuto le sue udienze a Casa Santa Marta, pronuncia solo parte dell'omelia per la difficoltà a respirare e, scusandosi, affida la lettura al maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, l’arcivescovo Diego Ravelli. Nel testo ricorda, in particolare, quanti sono impegnati nei casi di “calamità naturali, per la salvaguardia del creato, per il salvataggio delle vite in mare, per i più fragili, per la promozione della pace”, ed esorta, poi, tutti a non perdere di vista il fine delle proprie azioni, ossia “promuovere”, “salvare” e “difendere la vita sempre”, a non lasciarsi irretire dalle lusinghe del male e a testimoniare l’amore di Dio.

Vi chiedo per favore di vigilare: vigilare contro la tentazione di coltivare uno spirito di guerra; vigilare per non essere sedotti dal mito della forza e dal rumore delle armi; vigilare per non essere mai contaminati dal veleno della propaganda dell’odio, che divide il mondo in amici da difendere e nemici da combattere. Siate invece testimoni coraggiosi dell’amore di Dio Padre, che ci vuole fratelli tutti. E, insieme, camminiamo per costruire una nuova era di pace, di giustizia e di fraternità.

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