ECONOMIA - 08 febbraio 2025, 10:29

Emily Rini: Un passo avanti per il Traforo del Monte Bianco, verso il futuro della mobilità transfrontaliera

"Ieri grande passo in avanti". A seguito della dichiarazione di Tajani, i ministri francesi e italiani degli Affari Esteri, Jean-Noël Barrot e lo stesso Antonio Tajani, hanno confermato l'inizio dei lavori di creazione di un "comitato tecnico" incaricato di esaminare la proposta avanzata dall'Italia di realizzare un secondo tubo nel tunnel del Monte Bianco, parallelo a quello esistente

Emily Rini con Antonio Tajani

Emily Rini con Antonio Tajani

Rini, presidente della Società che gestisce il Traforo del Monte Bianco e coordinatrice di Forza Italia VdA, ha espresso grande soddisfazione per il recente sviluppo che ha coinvolto il tunnel, commentando con entusiasmo le parole di Antonio Tajani, Vice presidente del Consiglio e Consigliere per le politiche della Montagna. Tajani, infatti, ha sottolineato l'importanza dell'annuncio con un chiaro "Ieri grande passo in avanti". A seguito della dichiarazione di Tajani, i ministri francesi e italiani degli Affari Esteri, Jean-Noël Barrot e lo stesso Antonio Tajani, hanno confermato l'inizio dei lavori di creazione di un "comitato tecnico" incaricato di esaminare la proposta avanzata dall'Italia di realizzare un secondo tubo nel tunnel del Monte Bianco, parallelo a quello esistente.

Questo passo si inserisce in un contesto più ampio di collaborazione tra i due paesi che ha visto l’annuncio di importanti iniziative. Durante la seconda riunione del comitato di cooperazione frontaliere, che ha avuto luogo venerdì a Nizza, i ministri hanno confermato anche l’obiettivo di aprire il tunnel di Tende e il secondo tubo del tunnel del Fréjus già a partire da giugno, dimostrando un impegno forte per migliorare le infrastrutture e la sicurezza lungo i confini. Una notizia particolarmente attesa sia nella valle della Roya che nella provincia di Cuneo.

Il comitato tecnico, che vedrà coinvolti ingegneri italiani, francesi e probabilmente anche svizzeri, si concentrerà sulla fattibilità pratica, sui costi e sugli impatti ambientali della proposta di un nuovo tubo per il Traforo del Monte Bianco, progettato per aumentare la capacità e la sicurezza del traffico che attraversa questa importante via di comunicazione internazionale. La volontà di affrontare questi temi si inserisce nel quadro più ampio di un trattato di cooperazione firmato nel 2021 tra Italia e Francia, il Trattato del Quirinale, che punta a rafforzare le relazioni bilaterali in vari settori, tra cui quello dei trasporti, della gestione dell'acqua e dei servizi sociali.

Il tema della mobilità e dei trasporti rimane centrale nell'agenda politica di entrambi i paesi. Nonostante si siano registrati progressi significativi, come l’imminente apertura del tunnel di Tende e dei nuovi sviluppi per il Fréjus, resta fondamentale migliorare l’accesso a servizi come sanità ed educazione nelle regioni transfrontaliere, con progetti come la creazione di una scuola italiana a Menton.

A destra Emily Rini

L’eventuale seconda canna - secondo quanto riferito da Emily Rini, non prevederà un aumento della capacità di traffico, bensì servirà a migliorare la sicurezza della circolazione, permetterà di ridurre le code ai piazzali di attestamento sui due lati, con evidenti benefici ambientali, e permetterebbe una diversa pianificazione dei lavori di rifacimento della volta, scongiurando le attuali chiusure annuali.

Oltre alle questioni infrastrutturali, si è parlato anche della gestione delle sfide migratorie. I ministri hanno ribadito la necessità di una politica migratoria europea condivisa, mettendo in evidenza l'importanza della cooperazione con i paesi di origine. A tal proposito, Barrot ha sottolineato come l’aiuto allo sviluppo non sia solo una questione morale, ma anche una strategia per garantire la stabilità in regioni chiave come il Medio Oriente e l'Africa, al fine di prevenire l’instabilità che potrebbe riflettersi sulla sicurezza europea.

Nel 2024, nonostante una riduzione del 60% degli arrivi via mare sulle coste italiane rispetto all'anno precedente, i controlli alle frontiere restano elevati. Un tema delicato che, anche nelle recenti iniziative comuni tra Francia e Italia, continua a essere al centro del dibattito, insieme alla commemorazione dei migranti che hanno perso la vita nel tentativo di attraversare la frontiera, come l’ultimo tragico caso avvenuto il 12 gennaio scorso, quando un giovane eritreo di 26 anni è stato trovato morto vicino al posto di controllo di Menton.

Le parole di Tajani, quindi, non solo celebrano un importante progresso, ma sono anche un invito a continuare a lavorare insieme, in una dimensione di cooperazione che abbraccia non solo la politica infrastrutturale, ma anche quella sociale ed economica tra Italia e Francia.

pi/red.

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