Secondo quanto emergerebbe dalle indagini interne, la vicenda che ha visto protagonista la gatta Athena, visitata e curata dal medico aostano Gianluca Fanelli presso l'ospedale Parini di Aosta, potrebbe essere tutta da riscrivere. In un contesto in cui l'opinione pubblica ha ammirato l'amore per gli animali mostrato dal dottor Fanelli, la realtà dei fatti potrebbe essere ben diversa e potrebbe portare a sviluppi inattesi. L'episodio è stato reso noto da Primalinea, e le risultanze attuali suggeriscono che il medico potrebbe aver violato protocolli sanitari fondamentali, mettendo in discussione la sua condotta professionale.
Secondo quanto riferito dal medico, Fanelli, in una lettera inviata ai vertici della Direzione sanitaria, ha raccontato che la gatta Athena aveva riportato fratture gravi, un distacco di uno dei polmoni e sospetti danni agli organi interni. Nella sua versione dei fatti, Fanelli - secondo Primalinea - avrebbe spiegato di aver deciso di agire in un momento in cui le macchine per la Tac non erano in funzione, dopo le 20 del giorno 27 gennaio, quando gli esami programmati per la giornata erano terminati e nessun altro esame urgente era in corso. In tale contesto, il medico ha sottolineato di aver verificato che non ci fossero pazienti in attesa e, dunque, di aver deciso di procedere con un esame radiologico, seguito poi dal drenaggio del pneumotorace. Secondo la sua versione, la gatta ha ripreso a respirare dopo il trattamento e si è gradualmente ripresa.
Tuttavia, le indagini interne avviate dalla direzione ospedaliera e dalla Usl stanno raccontando una storia ben diversa. Al momento del suo arrivo in ospedale, le macchine per la Tac risultavano in servizio, e diversi pazienti erano in attesa di esami. Da racconto di Primalinea emerge che l radiologa di turno si è rifiutata di collaborare con il medico, così come un’infermiera, allergica al pelo di gatto, ha scelto di allontanarsi. Di fronte alla difficoltà di procedere, Fanelli ha cercato un tecnico radiologo reperibile e, in una circostanza che resta da chiarire, ha contattato la figlia di un consigliere regionale della Lega VdA, che si trovava fuori servizio, ma che ha accettato di recarsi in sala Tac.
Fanelli - da quanto si apprende da Primalinea - ha quindi prelevato la gatta dall'ambulatorio del veterinario e l'ha portata in ospedale, dove ha eseguito gli esami e il drenaggio pneumotoracico, ma questa volta non in sala Tac, bensì in sala Angiografia, dove in quelle ore era in corso un intervento di emergenza.
L'esecuzione di questi interventi in un contesto non appropriato potrebbe essere una violazione delle norme ospedaliere. Inoltre, l'accertamento in corso mira anche a verificare se la sanificazione delle sale sia stata effettuata in modo straordinario a causa della presenza del felino, oppure se sia stata lasciata a regime ordinario, con tutte le implicazioni igienico-sanitarie che questo comporta.
In merito all'operato del medico, non mancano le polemiche, e se le indagini della procura dovessero confermare i sospetti emersi dalle verifiche interne, potrebbero esserci sviluppi significativi.
Le azioni di Fanelli, pur motivate da un evidente amore per gli animali, sollevano dubbi sulla sua condotta professionale, in quanto il rispetto delle normative sanitarie non può essere messo in secondo piano, nemmeno in circostanze che suscitano empatia.
Non è escluso che i risultati delle indagini possano portare a ulteriori provvedimenti nei confronti del medico, anche se, allo stato attuale, la sua versione dei fatti resta quella ufficiale.