A 65 anni il segretario cede la guida della Cisl lasciando in eredità una proposta di legge che può cambiare per sempre le relazioni tra lavoratori e padroni. E un compito che pare la nemesi del landinismo: “Un nuovo Contratto Sociale tra governo, sindacato e imprese”. (…)“La nostra proposta è nata per rafforzare sussidiarietà e prossimità, così da rispondere ai nuovi bisogni, promuovendo l’innovazione e il miglioramento delle relazioni industriali, costruendo nuovi affidamenti tra impresa e lavoro. E’ una legge che non impone ma incoraggia la partecipazione in ogni sua forma gestionale, economica, organizzativa, consultiva, attraverso la contrattazione. Questa per noi è la chiave per affrontare tutte le sfide di questa complessa fase storica: investimenti e innovazione dei processi produttivi, incremento della produttività e dei salari, difesa dell’occupazione e formazione dei lavoratori, flessibilità negoziate e nuove tutele, aumento dei livelli di salute e sicurezza e orientamento del capitale sull’economia reale. Ecco perché bisogna accelerare l’approvazione in Parlamento. Questo è il senso dell’Assemblea nazionale dell’11 febbraio a Roma (…l’intervista integrale)