L’Assessore Carlo Marzi ha tracciato un bilancio positivo del servizio, sottolineando che il PUA ha permesso a 8.636 persone di ricevere supporto in un’unica sede, dove professionisti come medici, infermieri, assistenti sociali e psicologi lavorano insieme per rispondere alle esigenze sanitarie e sociali. “Oggi tracciamo un bilancio positivo del primo anno di attività del Punto Unico di Accesso – ha affermato l’Assessore Marzi – che permette alle persone di trovare, in un’unica sede, diverse figure di professionisti che lavorano insieme per rispondere ai diversi bisogni che possono manifestarsi sia a livello sociale che sanitario.”
Grazie alla collaborazione con l’azienda USL e le comunità locali, sono stati attivati otto sportelli PUA, dislocati sul territorio della Valle d’Aosta. Questi sportelli si pongono come punto di riferimento per minori, adulti, anziani, famiglie e persone con disabilità, offrendo servizi socio-assistenziali e socio-sanitari. Il numero delle persone che si sono rivolte ai PUA è aumentato del 45,3% rispetto all’anno precedente, con l’88% delle richieste risolte già al primo accesso. “Questo è stato possibile grazie all’enorme lavoro messo in campo per aumentare l’accessibilità delle sedi e alla disponibilità degli operatori – ha continuato l’Assessore – che hanno svolto anche ulteriori servizi come la distribuzione dei pacchi alimentari in collaborazione con il Banco alimentare, il terzo settore e le comunità locali.”
Il PUA rappresenta un passo fondamentale nella realizzazione di un sistema integrato di servizi sociali e sanitari. Lanciato nel 2012 come Sportello sociale, il servizio è evoluto e oggi risponde a un bisogno sempre maggiore di supporto sul territorio. È un esempio concreto di co-progettazione che ha coinvolto la Regione, l’Azienda USL Valle d’Aosta, gli Enti locali e il Terzo Settore, creando una rete solida di supporto. Il PUA, infatti, non si limita a una sede centrale, ma si articola in una rete di punti di accesso sparsi sul territorio, garantendo un’ampia e capillare risposta alle necessità dei cittadini. “La collaborazione degli Enti Locali nell’ambito delle co-progettazioni regionali di servizi essenziali per i cittadini – ha dichiarato Loredana Petey, componente del comitato esecutivo del Consiglio degli Enti locali della Valle d’Aosta – si conferma come una modalità efficace e concreta di integrazione, che consente di mettere a fattor comune e valorizzare tutte le risorse sul territorio.”
Un dato importante del 2024 riguarda il numero verde, che ha gestito 2.312 chiamate, pari al 26,3% degli accessi totali. Questo incremento è dovuto alla maggiore accessibilità delle sedi e all’ampliamento delle funzioni degli operatori. Inoltre, i 10.659 ore dedicate al servizio, tra accoglienza, orientamento e back-office, testimoniano l’efficacia del PUA nell’offrire un supporto concreto ai cittadini. Nonostante l’aumento delle richieste, solo il 12,73% degli accessi ha richiesto l’intervento diretto dell’assistente sociale, segno che gli operatori sono riusciti a gestire efficacemente la maggior parte dei casi al primo livello.
Marco Ottonello, Coordinatore del Dipartimento Politiche Sociali, ha sottolineato come il PUA abbia rafforzato la sinergia tra i servizi sociali e sanitari, diventando un punto di riferimento centrale per il sistema di welfare regionale. Nel corso del 2024, le sei assistenti sociali che operano negli sportelli PUA hanno svolto 1.624 colloqui, 405 consulenze e 130 visite domiciliari, essenziali per una presa in carico completa delle problematiche sociali. “Il PUA si differenzia dallo Sportello sociale proprio per questa presa in carico non solamente dei bisogni sociali ma anche di quelli sanitari – ha confermato Hélène Impérial, dell’Area territoriale Ausl.”
Parallelamente, gli animatori di comunità hanno svolto un ruolo fondamentale nell’incrementare la coesione sociale. Hanno gestito 3.455 richieste, principalmente di informazioni, supporto pratico e necessità relazionali. In tutto, sono stati realizzati 9.430 interventi. “Gli animatori hanno dedicato complessivamente 12.236 ore al lavoro – ha precisato Carla Chiarle, rappresentante delle cooperative – e hanno avuto un ruolo fondamentale nel promuovere la coesione sociale e il coinvolgimento del territorio.”
Il lavoro degli animatori si è esteso anche a iniziative comunitarie, come i Forum sul tema della prevenzione delle truffe agli anziani e il primo Forum Camp a Verrayes sul consumo di alcol. Questi eventi hanno rappresentato un’importante occasione di sensibilizzazione e hanno rafforzato il senso di comunità.
Infine, l’Assessore Carlo Marzi ha annunciato l’attivazione del Pronto intervento Sociale (PRIS), che risponderà a bisogni acuti e urgenti, segnando un ulteriore passo avanti nella creazione di un sistema di servizi sempre più inclusivo e tempestivo. “Fra le prime attività che saranno messe in campo – ha dichiarato – vi è anche l’attivazione del PRIS, finalizzato a dare risposte immediate alle persone che si trovano ad affrontare circostanze della vita quotidiana insorte improvvisamente.”