Governo Valdostano - 30 gennaio 2025, 11:33

Con il Robot Da Vinci Single Port Marzi svela le sfide dietro l'innovazione tecnologica in Valle d'Aosta

Il Robot Da Vinci Single Port, uno degli strumenti più avanzati nel campo della chirurgia robotica, è stato al centro di un’interpellanza presentata dal gruppo Forza Italia durante la seduta consiliare del 29 gennaio 2025

Foto archivio San Raffaele

Foto archivio San Raffaele

L’interpellanza mirava a sollevare questioni relative all'introduzione di questo nuovo sistema presso l'Azienda Usl della Valle d'Aosta, suscitando l'attenzione e il dibattito su temi legati all'innovazione tecnologica, agli investimenti in sanità e alla sostenibilità economica.

Ma l'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha risposto alla sollecitazione, fornendo una panoramica chiara della situazione e delle ragioni che guidano le scelte in merito all’acquisto e all’utilizzo di nuove tecnologie. In premessa, ha sottolineato che «l'Azienda valdostana è tra le poche Usl virtuose che hanno già utilizzato e rendicontato tutti i finanziamenti a valere sul Pnrr per l’aggiornamento delle grandi apparecchiature tecnologiche, per un importo complessivo di oltre 2,7 milioni di euro.» Questo dato evidenzia l'impegno concreto dell'Azienda per l’innovazione tecnologica, supportato anche da finanziamenti pubblici, un segnale positivo in un ambito, quello della sanità, in cui le risorse sono spesso limitate.

L’Assessore ha poi precisato che «dal 1° gennaio 2015 l'Ausl utilizza il sistema robotico chirurgico Da Vinci IS4000 XI Intuitive Surgical presso il blocco operatorio del Parini e viene periodicamente aggiornato allo stato dell’arte.» Il sistema Da Vinci IS4000 XI, attualmente in uso, è una delle tecnologie più avanzate per la chirurgia minimamente invasiva e continua ad essere aggiornato per garantirne l’efficacia. Tuttavia, l’entrata in scena del nuovo modello, il Da Vinci Single Port, presentato sul mercato italiano nel 2024, ha sollevato interrogativi circa la necessità di una sua acquisizione immediata.

Marzi ha spiegato che «l'introduzione di una tecnologia comporta approfondimenti complessi e, quindi, una opportunità posta sul mercato non determina in automatico l’unica condizione per procedere nell’immediato all’acquisto della stessa.» È un punto fondamentale, che evidenzia come la decisione di adottare nuove tecnologie non possa basarsi solo sulla novità del prodotto, ma richieda una valutazione accurata delle implicazioni cliniche, economiche e organizzative. Per questo, l’Azienda e la Regione seguono un approccio rigoroso basato sull'Health Technology Assessment (HTA), un processo multidisciplinare che permette di analizzare tutti gli aspetti dell’introduzione di una nuova tecnologia.

Inoltre, Marzi ha ricordato che «la Giunta regionale ad agosto scorso ha aggiornato le disposizioni per l’applicazione delle metodologie HTA nel sistema sanitario regionale.» Questo aggiornamento è un passo importante per garantire che le scelte tecnologiche siano sempre allineate alle reali necessità del sistema sanitario e che gli investimenti siano giustificati da un impatto positivo sui pazienti e sull'efficienza dei servizi.

Riguardo alla sostituzione dell'attuale robot chirurgico, l'Assessore ha chiarito che «dalla mappatura delle grandi apparecchiature che la Regione ha richiesto all'Usl emerge che l’attuale sistema robotico chirurgico in uso Da Vinci presenta una priorità di sostituzione media.» In altre parole, sebbene l'aggiornamento tecnologico sia importante, la sostituzione immediata del sistema non è considerata una priorità assoluta. I fondi disponibili per l’ammodernamento del parco macchine sono stati quindi allocati su altre priorità, che garantiscono la continuità dei servizi senza compromettere la qualità dell’assistenza.

Un altro aspetto evidenziato riguarda la giustificazione economica dell'acquisizione del nuovo sistema. «C'è poi da evidenziare che la stima del volume di attività deve giustificare l’altissimo costo su base annua compresi gli interventi manutentivi e di assistenza.» Secondo le stime nazionali, per giustificare l’acquisto di un sistema come il Da Vinci Single Port, sarebbero necessari tra i 350 e i 400 interventi chirurgici all’anno. Tuttavia, il numero di operazioni assistite dal Da Vinci al Parini si attesta su circa 170 interventi annui, un dato che rende difficile giustificare economicamente un investimento così elevato.

Marzi ha concluso che «la Direzione strategica aziendale ha rivolto alle competenze cliniche del Parini quesiti rispetto alla stima di impatto di un nuovo sistema di robotica: si è in attesa degli esiti dell’istruttoria in atto, alla luce della quale l’Azienda vaglierà o meno l’ipotesi di un nuovo investimento, proponendolo, eventualmente, alla Commissione regionale Hta.» Questo processo di valutazione garantirà che la decisione finale sia frutto di un’analisi approfondita e ponderata, che consideri tutte le variabili in gioco, da quelle cliniche a quelle economiche.

L'introduzione di tecnologie innovative in sanità, seppur necessaria, deve essere sempre accompagnata da un’analisi costi-benefici accurata, che permetta di ottimizzare le risorse disponibili e di garantire un miglioramento effettivo dei servizi offerti ai cittadini. La strada verso l’adozione del Da Vinci Single Port, quindi, non è ancora definita, ma il dibattito che si è aperto in Consiglio potrebbe essere l’occasione per chiarire ulteriormente le strategie future in tema di investimenti tecnologici nella sanità valdostana.

pi/red

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