Chez Nous - 25 gennaio 2025, 08:00

Droite déportatrice

Destra deportatrice

Droite déportatrice

La lunga della politica populista e xenofoba che attraversa gli Stati Uniti, con Donald Trump a farne da tragico simbolo, non può e non deve essere ignorata. Le sue politiche di deportazione, la disumanizzazione dei migranti e il cinismo con cui ha trattato i diritti fondamentali degli esseri umani sono una macchia indelebile sulla storia recente. Ma ciò che è ancora più preoccupante è il silenzio che arriva dalla destra italiana, che, purtroppo, continua a fare i conti con la propria indifferenza verso la sofferenza degli altri, lasciando che l'odio e la malvagità di certe politiche avanzino senza una risposta decisa.

Trump, con il suo famigerato "America First", ha costruito una retorica velenosa che ha reso i migranti, spesso fuggiti da guerre e persecuzioni, dei capri espiatori. Le sue politiche di deportazione, che hanno strappato bambini dalle braccia delle madri e separato famiglie, sono l’esempio di una cattiveria che rasenta il sadismo. La criminalizzazione della migrazione, la costruzione del muro con il Messico e il trattamento disumano dei richiedenti asilo sono solo alcuni dei capitoli di una strategia basata sull’intolleranza e sull’odio. Ogni misura adottata da Trump ha avuto come obiettivo principale la creazione di una “società purificata”, dove la diversità era considerata un pericolo, e l'inclusione un fastidio.

Tuttavia, ciò che emerge come ancor più inquietante è l’assordante silenzio che arriva dalla destra italiana di fronte a questa deriva xenofoba e disumana. Politici come Giorgia Meloni e Matteo Salvini, leader dei due principali partiti di destra, sembrano fare orecchie da mercante quando si tratta di condannare le violazioni dei diritti umani perpetrate dal loro alleato d'oltreoceano. In un’intervista recente, la Meloni ha dichiarato che “l’Italia non è e non sarà mai un porto aperto per tutti”, usando toni che non solo giustificano l’esclusione, ma che risuonano fin troppo simili alla retorica trumppiana. Eppure, la stessa Meloni, che si definisce “patriota” e che si erge a paladina dei valori nazionali, continua a mantenere un silenzio preoccupante sul trattamento riservato ai migranti negli Stati Uniti. E Salvini, da parte sua, pur dichiarandosi critico verso la gestione dell’immigrazione da parte dell'Unione Europea, non si è mai apertamente distanziato dalle politiche di Trump, anzi, ha più volte elogiato l’ex presidente per il suo approccio rigido e “deciso” verso l’immigrazione.

Questo silenzio diventa ancora più grave se messo in relazione con l’attualità italiana, dove i temi della memoria storica e dei diritti umani dovrebbero occupare un posto di primo piano. A pochi giorni dalle celebrazioni per il Giorno della Memoria, giornata simbolo della lotta contro ogni forma di discriminazione, razzismo e odio, la destra italiana ha scelto, invece, di silenziare le voci di chi denuncia l’ingiustizia. Non solo: nei giorni scorsi, il governo italiano ha addirittura messo a disposizione un aereo di stato per liberare un criminale di guerra libico, Al-Senussi, condannato per torture e omicidi durante il regime di Gheddafi. Il fatto che un’assoluta indifferenza venga mostrata per la sofferenza delle vittime del regime libico, e allo stesso tempo si apra la porta per un assassino di guerra, è una contraddizione che merita di essere denunciata con fermezza.

La domanda che deve essere posta, senza possibilità di ambiguità, è questa: condivide anche Antonio Tajani, Ministro degli Esteri e figura di spicco di Forza Italia, la decisione di utilizzare un aereo di stato per favorire la liberazione di un criminale di guerra? Un uomo che ha partecipato alla tortura e all'assassinio di innocenti, un torturatore la cui liberazione non può che offendere la memoria storica di tutte le vittime di crimini contro l'umanità.

La destra italiana, che continua a chiudere gli occhi sulla violenza perpetrata da Trump e sulla macabra opportunità di liberare un uomo accusato di torture e omicidi, non può definirsi “patriota”. Un vero patriota rispetta la dignità umana e la memoria storica, non si fa complice dell’ingiustizia. Il silenzio della destra di fronte a queste scelte è una vergogna che non può essere ignorata.

Non possiamo permettere che il populismo di destra, che promuove l’odio e la divisione, continui a guadagnare terreno. Le sue politiche non solo sono moralmente inaccettabili, ma sono anche un pericolo per la democrazia. La destra deportatrice, che insegue facili consensi sfruttando la paura, deve essere fermata. E la destra italiana, che preferisce restare silente e cieca davanti agli orrori di certe politiche, deve rispondere alle proprie responsabilità morali.

In una società civile, non ci possono essere zone grigie quando si tratta di giustizia e diritti umani. La deportazione non è una soluzione, ma un atto di violenza. La risposta della destra italiana deve essere chiara: solidarietà, accoglienza e rispetto per la dignità umana. La malvagità di Trump non può diventare una strada da percorrere, e il silenzio della politica italiana su questi temi non può essere tollerato. È tempo che la destra smetta di ignorare la sofferenza altrui, per non essere etichettata come parte di un sistema che alimenta odio invece di offrire speranza.

 

Destra deportatrice

La longue vague de la politique populiste et xénophobe qui traverse les États-Unis, avec Donald Trump comme symbole tragique, ne peut et ne doit être ignorée. Ses politiques de déportation, la déshumanisation des migrants et le cynisme avec lequel il a traité les droits fondamentaux des êtres humains sont une tache indélébile sur l'histoire récente. Mais ce qui est encore plus inquiétant, c'est le silence qui provient de la droite italienne, qui, malheureusement, continue à faire face à sa propre indifférence envers la souffrance des autres, laissant ainsi la haine et la malveillance de certaines politiques avancer sans réponse ferme.

Trump, avec son fameux "America First", a construit une rhétorique venimeuse qui a transformé les migrants, souvent fuyant des guerres et des persécutions, en boucs émissaires. Ses politiques de déportation, qui ont arraché des enfants des bras de leurs mères et séparé des familles, sont l'exemple d'une cruauté qui frôle le sadisme. La criminalisation de la migration, la construction du mur avec le Mexique et le traitement inhumain des demandeurs d'asile ne sont que quelques chapitres d'une stratégie fondée sur l'intolérance et la haine. Chaque mesure adoptée par Trump visait avant tout à créer une "société purifiée", où la diversité était considérée comme un danger et l'inclusion comme un fardeau.

Cependant, ce qui est encore plus inquiétant, c'est le silence assourdissant de la droite italienne face à cette dérive xénophobe et inhumaine. Des hommes politiques comme Giorgia Meloni et Matteo Salvini, leaders des deux principaux partis de droite, semblent faire la sourde oreille lorsqu'il s'agit de condamner les violations des droits humains perpétrées par leur allié d'outre-Atlantique. Dans une interview récente, Meloni a déclaré que "l'Italie n'est pas et ne sera jamais un port ouvert pour tous", utilisant des termes qui non seulement justifient l'exclusion, mais qui résonnent trop fortement avec la rhétorique trumpienne. Et pourtant, la même Meloni, qui se définit comme "patriote" et se veut la défenseure des valeurs nationales, continue à garder un silence inquiétant sur le traitement réservé aux migrants aux États-Unis. Et Salvini, de son côté, bien qu'il se dise critique de la gestion de l'immigration par l'Union Européenne, ne s'est jamais ouvertement distancié des politiques de Trump, allant même jusqu'à louer l'ex-président pour son approche rigide et "décidée" de l'immigration.

Ce silence devient encore plus grave lorsqu'il est mis en relation avec l'actualité italienne, où les thèmes de la mémoire historique et des droits humains devraient occuper une place primordiale. À quelques jours des célébrations de la Journée de la Mémoire, symbole de la lutte contre toute forme de discrimination, de racisme et de haine, la droite italienne a choisi, au contraire, de faire taire les voix de ceux qui dénoncent l'injustice. Non seulement cela, mais ces derniers jours, le gouvernement italien a même mis à disposition un avion d'État pour libérer un criminel de guerre libyen, Al-Senussi, condamné pour tortures et meurtres pendant le régime de Kadhafi. Le fait qu'une totale indifférence soit montrée à la souffrance des victimes du régime libyen, tout en ouvrant la porte à un assassin de guerre, est une contradiction qui mérite d'être dénoncée fermement.

La question qui doit être posée, sans ambiguïté, est la suivante : Antonio Tajani, ministre des Affaires étrangères et figure de proue de Forza Italia, soutient-il la décision d'utiliser un avion d'État pour favoriser la libération d'un criminel de guerre ? Un homme ayant participé à la torture et à l'assassinat d'innocents, un tortionnaire dont la libération ne peut que heurter la mémoire historique de toutes les victimes de crimes contre l'humanité.

La droite italienne, qui continue de fermer les yeux sur la violence perpétrée par Trump et sur l'opportunité macabre de libérer un homme accusé de tortures et de meurtres, ne peut pas se définir comme "patriote". Un véritable patriote respecte la dignité humaine et la mémoire historique, il ne se fait pas complice de l'injustice. Le silence de la droite face à ces choix est une honte qui ne peut être ignorée.

Nous ne pouvons pas permettre au populisme de droite, qui promeut la haine et la division, de continuer à prendre de l'ampleur. Ses politiques ne sont pas seulement moralement inacceptables, elles représentent également un danger pour la démocratie. La droite déportatrice, qui poursuit des consensus faciles en exploitant la peur, doit être arrêtée. Et la droite italienne, qui préfère rester silencieuse et aveugle face aux horreurs de certaines politiques, doit répondre de ses responsabilités morales.

Dans une société civile, il ne peut y avoir de zones grises lorsqu'il s'agit de justice et de droits humains. La déportation n'est pas une solution, mais un acte de violence. La réponse de la droite italienne doit être claire : solidarité, accueil et respect de la dignité humaine. La malveillance de Trump ne doit pas devenir un chemin à suivre, et le silence de la politique italienne sur ces sujets ne peut être toléré. Il est temps que la droite cesse d'ignorer la souffrance des autres, afin de ne pas être étiquetée comme faisant partie d'un système qui alimente la haine au lieu d'offrir l'espoir.

piero.minuzzo@gmail.com

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