ECONOMIA - 21 gennaio 2025, 10:52

Super ricchi e maxi poveri

I super-ricchi continuano ad accumulare ricchezze a un ritmo vertiginoso, mentre la povertà globale ristagna

Super ricchi e maxi poveri

A lanciare l’allarme è il nuovo rapporto di Oxfam, intitolato "Disuguaglianza: povertà ingiusta e ricchezza immeritata", pubblicato in concomitanza con l’apertura del World Economic Forum di Davos. Il rapporto dipinge un quadro allarmante: nel 2024, la ricchezza dei miliardari è aumentata di 2.000 miliardi di dollari, pari a circa 5,7 miliardi di dollari al giorno, tre volte superiore rispetto all’anno precedente. Il numero di persone che vivono sotto la soglia di povertà (fissata da Oxfam a 6,85 dollari al giorno) è rimasto invariato rispetto al 1990, con oltre 3,5 miliardi di persone che vivono in questa realtà. Secondo le stime di Oxfam, al ritmo attuale, ci vorrebbe più di un secolo per portare l’intera popolazione mondiale al di sopra di questa soglia.

Nel dettaglio, il rapporto evidenzia come il numero di miliardari sia salito a 2.769 nel 2024, rispetto ai 2.565 del 2023. Il valore dei loro patrimoni è aumentato da 13.000 a 15.000 miliardi di dollari in soli 12 mesi, il secondo maggior incremento annuo di ricchezza mai registrato. Questa crescita, secondo Oxfam, potrebbe essere legata alla crescente accumulazione di ricchezza da parte dei colossi tecnologici, caratterizzati da economie di scala, concentrazione della ricchezza e, ultimamente, una forte influenza politica. La crescita è talmente rapida che, se l’anno scorso Oxfam prevedeva la comparsa del primo "trilionario" (con un patrimonio di almeno 1.000 miliardi di dollari) entro un decennio, ora stima che, al tasso attuale, potremmo avere addirittura cinque trilionari.

Oltre alla concentrazione, Oxfam sottolinea come gran parte di questa ricchezza derivi da eredità: oltre un terzo delle fortune dei miliardari ha questa origine. In Italia, a metà del 2024, il 10% più ricco dei nuclei familiari (titolare di quasi 3/5 della ricchezza netta del Paese) possedeva oltre 8 volte la ricchezza della metà più povera delle famiglie. Il rapporto era pari a 6,3 appena 14 anni fa. Il fenomeno dell’inversione delle fortune è di lungo corso: tra dicembre 2010 e giugno 2024, la quota di ricchezza del top-10% delle famiglie è aumentata di oltre 7 punti percentuali, passando dal 52,5% al 59,7%, mentre quella detenuta dal bottom-50% si è contratta di quasi 1 punto percentuale (dall’8,3% al 7,4%).

La ricchezza è fortemente concentrata al vertice: il 5% più ricco delle famiglie italiane, detentore del 47,7% della ricchezza nazionale, possiede oggi quasi il 20% in più dell’ammontare di ricchezza complessivamente detenuta dal 90% più povero. I gruppi sociali più abbienti hanno visto crescere significativamente la propria quota di ricchezza negli ultimi decenni. Lo 0,1% più ricco degli italiani ha registrato un incremento di oltre il 70% tra il 1995 e il 2016 (dal 5,5% al 9,4%); beneficiando inoltre di un rendimento medio annuo sui patrimoni (5%) quasi doppio rispetto a quello (2-3%) del 90% più povero degli italiani.

Nel 2024, la ricchezza dei miliardari italiani è aumentata di 61,1 miliardi di euro, al ritmo di 166 milioni di euro al giorno, raggiungendo un valore complessivo di 272,5 miliardi di euro detenuto da 71 individui. Dai dati sulla povertà 2023 diffusi dall'Istat, quasi 5,7 milioni di individui, ovvero il 9,7% sul totale, vivono in uno stato di povertà. Si registra anche un aumento dei minori in stato di "povertà assoluta", che nel 2023 sono stati 1,29 milioni, ovvero il 13,8% sul totale: si tratta del valore più elevato dal 2014. L’incidenza è maggiore nelle regioni del Sud Italia.

Bruno Albertinelli

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