Governo Valdostano - 20 gennaio 2025, 15:10

La Valle commemora le Vittime dell'olocausto e le tragedie del confine orientale

In occasione delle commemorazioni della Giornata della Memoria e del Giorno del Ricordo, la Regione Valle d'Aosta ha programmato una serie di iniziative significative, in collaborazione con l’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta, per ricordare eventi che hanno segnato profondamente la storia e la cultura del Novecento europeo e italiano

La Valle commemora le Vittime dell'olocausto e le tragedie del confine orientale

La Giornata della Memoria, che si celebra ogni anno il 27 gennaio per ricordare le vittime dell'Olocausto, avrà il suo punto culminante il 27 gennaio 2025 presso il Théâtre de la Ville di Aosta. In questa data, alle ore 8.30, si terrà la manifestazione “Oltre il filo spinato”, un evento pensato per coinvolgere gli studenti e gli insegnanti delle scuole secondarie di secondo grado.

Il cuore dell'iniziativa sarà la presentazione, a cura di alcuni dei ragazzi partecipanti, del cortometraggio che racconta il Viaggio della Memoria del 2024. Questo progetto, ormai consolidato, è uno degli strumenti più efficaci per trasmettere la storia e l’impatto dell'Olocausto alle nuove generazioni.

A seguire, Carlo Chatrian, Direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino, e Carlo Vercelli, docente di studi ebraici, commenteranno la proiezione del film «La zona d'interesse» (2023) di Jonathan Glazer, un'opera che esplora, con grande intensità, le implicazioni morali e storiche dei crimini nazisti. La scelta di includere una pellicola di grande rilievo culturale sottolinea l’impegno della Regione e delle istituzioni locali nel preservare la memoria storica attraverso il cinema, mezzo universale che favorisce la riflessione.

Sempre il 27 gennaio, alle ore 15.00, si svolgerà un evento altrettanto importante con lo svelamento della targa commemorativa dedicata al Commissario di Polizia Camillo Renzi e sua moglie Franca Scaramellini. La loro storia si intreccia con la Resistenza valdostana: entrambi furono arrestati dai nazi-fascisti il 18 agosto 1944, dopo che Renzi aveva collaborato attivamente con il movimento partigiano. Camillo Renzi fu deportato nel campo di concentramento di Dachau, dove morì il 12 febbraio 1945, mentre la moglie Franca fu internata a Ravensbrück, il campo di concentramento femminile. L'iniziativa rappresenta un momento significativo non solo per ricordare le vittime locali della persecuzione, ma anche per rendere omaggio al coraggio e alla determinazione di coloro che si opposero al regime nazista. La targa sarà collocata in via Conseil des Commis 23 ad Aosta, il luogo simbolico dell'arresto.

A seguire, presso la Sala Maria Ida Viglino di Palazzo Regionale, si terrà una cerimonia particolarmente significativa, con la consegna della medaglia d’onore ai cittadini italiani deportati e internati nei lager nazisti. Questa onorificenza, conferita con Decreto del Presidente della Repubblica, sarà assegnata a Giuseppe Ghiotti, un valoroso Capitano della Guardia alla Frontiera. Ghiotti, arrestato dai tedeschi il 19 giugno 1944, fu deportato nei campi di concentramento di Flossenburg e Hershruk, dove morì il 14 gennaio 1945. La medaglia d'onore, oltre a riconoscere il sacrificio personale, testimonia l'impegno della comunità valdostana nel non dimenticare coloro che hanno sofferto e lottato per la libertà e la giustizia.

Il 10 febbraio, giorno del Ricordo delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, la Regione continuerà le commemorazioni con un appuntamento presso la Biblioteca regionale Bruno Salvadori di Aosta. In questa data, lo storico Filippo Focardi, Professore ordinario di Storia contemporanea presso l'Università di Padova, terrà la conferenza dal titolo «Nel cantiere della Memoria». La conferenza, organizzata in collaborazione con la Fondazione Émile Chanoux, si concentrerà sulla memoria storica degli eventi tragici legati alle foibe, all'esodo degli istriani, fiumani e dalmati, e alla vicenda del confine orientale, temi spesso trascurati ma fondamentali per comprendere le tensioni politiche e culturali che hanno segnato il secondo dopoguerra in Italia.

Queste iniziative, che riflettono il desiderio di non dimenticare e di continuare a riflettere sugli orrori del passato, rappresentano anche un’opportunità per approfondire e valorizzare la cultura della memoria, fondamentale per la costruzione di un futuro di pace e di dialogo. Le commemorazioni sono una risposta alla necessità di trasmettere alle nuove generazioni il valore dell'impegno civile, della resistenza alle ingiustizie e della cura della dignità umana, elementi che ancora oggi sono necessari per contrastare l'indifferenza e l'odio che, purtroppo, non sono mai del tutto scomparsi.

pi/red

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