San Francesco di Sales, nato nel 1567 a Thorens, in Savoia, è una figura emblematica della Chiesa cattolica e del cristianesimo moderno. Vescovo di Ginevra, teologo di grande spessore, noto anche per la sua capacità di dialogare con tutti, è una delle personalità che più ha influenzato la spiritualità e la comunicazione religiosa del suo tempo. Il 24 gennaio, data della sua morte avvenuta nel 1622, è l'occasione per celebrare non solo la sua figura di santo, ma anche il suo grande contributo alla Chiesa e alla cultura occidentale.
Francesco di Sales ha segnato la storia della Chiesa con il suo spirito innovatore, unendo la profonda fede alla capacità di dialogare con l’epoca in cui viveva. Un uomo che visse durante un periodo storico complesso, in un'Europa lacerata dalle guerre di religione e dalle divisioni tra cattolici e protestanti, fu in grado di rispondere a queste sfide con un atteggiamento di pacatezza e apertura, che lo rese il santo patrono dei giornalisti e degli scrittori. Nel 1923, Papa Pio XI lo proclamò patrono della categoria, riconoscendo in lui una figura capace di comunicare la fede attraverso i mezzi a sua disposizione, anticipando, in un certo senso, le moderne tecniche di comunicazione.
Il suo impegno nella comunicazione non si limitò alla predicazione orale: San Francesco fu il primo a utilizzare la stampa come mezzo di diffusione delle sue idee. In un'epoca in cui l'informazione era principalmente orale, Francesco si avvalse della stampa di fogli che distribuiva nelle case o affiggeva alle porte delle chiese per trasmettere messaggi religiosi e di catechesi. Un’idea innovativa che lo ha reso un pioniere nella diffusione del pensiero cristiano attraverso i "media" del suo tempo. Inoltre, la sua produzione di oltre trentamila lettere, la scrittura di trattati e la predicazione nei contesti più disparati testimoniano la sua dedizione alla missione di diffondere la parola di Dio e di unire la comunità cristiana, pur nelle difficoltà di un’epoca segnata dal conflitto.
Il messaggio di San Francesco di Sales risuona ancora oggi con straordinaria attualità. La sua fede si è radicata nella convinzione che l'interiorità fosse il primo passo verso la libertà e la salvezza, e che il dialogo fosse la via per superare le divisioni. In un mondo segnato da sfide nuove, anche nella comunicazione, il suo esempio invita i cristiani a non fermarsi alle risposte del passato, ma a cercare nuove forme per trasmettere il messaggio evangelico, in grado di raggiungere e coinvolgere le persone.
Il suo simbolo, l’arancio, rappresenta un segno di speranza e di continuità. L’arancio è un albero che fiorisce e produce frutti in ogni stagione, un’immagine che rimanda alla missione di San Francesco di Sales: essere sempre pronti, in ogni epoca e in ogni situazione, a dare frutti di vita cristiana. Così come l'arancio produce fiori e frutti in tutte le stagioni, anche l'impegno di comunicare la fede non conosce pause o stagioni favorevoli. È un impegno che deve continuare sempre, affrontando le difficoltà del momento storico e rispondendo con parole e azioni che abbiano senso per il presente.
Nel contesto attuale, caratterizzato da una continua evoluzione dei mezzi di comunicazione e dalle sfide globali della Chiesa e della società, San Francesco di Sales è un faro di luce per tutti coloro che sono chiamati a comunicare il messaggio cristiano. In particolare, la comunità del Seminario Vescovile di Aosta e l'Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI) di Aosta celebrano ogni anno la sua memoria, sottolineando l'importanza del suo messaggio nella vita di tutti coloro che operano nel campo della comunicazione. In questa occasione, venerdì 24 gennaio 2025, alle ore 18.00, si terrà la Santa Messa presieduta da Mons. Franco Lovignana, Vescovo di Aosta, un momento di riflessione e di preghiera, ma anche di impegno per rimanere fedeli al messaggio di San Francesco, che continua a risuonare nel cuore di chi cerca di comunicare in modo autentico e significativo.
San Francesco di Sales ha dunque lasciato un'impronta profonda, non solo come teologo e pastore, ma anche come precursore delle moderne forme di comunicazione. Il suo esempio ci invita a rispondere ai tempi con lo stesso spirito di innovazione e di apertura, senza mai dimenticare l'importanza della verità, della carità e della pace.