CRONACA - 17 gennaio 2025, 13:18

Per la Ministra Santanché chiesto il rinvio a giudizio

La società civile e la politica si interrogano su quale sia il confine tra la vita privata e quella pubblica di chi detiene cariche istituzionali. Il prcess inizierà il 20 maggio

Per la Ministra Santanché chiesto il rinvio a giudizio

La notizia che ha scosso il panorama politico e pubblico negli ultimi giorni riguarda il rinvio a giudizio della Ministra del Turismo, Daniela Santanchè, accusata di false comunicazioni sociali in merito alla gestione della società Visibilia. Si tratta di un caso che solleva questioni non solo legate alla trasparenza e alla correttezza nelle operazioni economiche, ma anche all'etica e alla moralità di chi riveste un ruolo di governo. Il processo che si aprirà a Milano vedrà Santanchè rispondere di presunti bilanci truccati e di omissioni nei controlli sui conti della società, una condotta che ha sollevato seri interrogativi sul suo comportamento come imprenditrice e, inevitabilmente, come esponente politico.

L'inchiesta riguardante Visibilia nasce dopo le segnalazioni di alcuni soci di minoranza, tra cui Giuseppe Zeno, e si concentra su presunti falsi nei bilanci tra il 2016 e il 2022, con l'accusa che la società abbia cercato di mascherare perdite milionarie per prolungare la propria attività e mantenere una facciata di stabilità. Un comportamento che, secondo l'accusa, avrebbe indotto in errore gli investitori, con un effetto devastante sulle finanze e la reputazione della società. A fronte di queste contestazioni, la ministra dovrà rispondere del suo ruolo apicale all'interno dell'impresa e della presunta responsabilità in una serie di irregolarità gestionali.

Non è difficile collegare le questioni etiche e morali sollevate dal caso di Visibilia alla gestione della cosa pubblica da parte di Santanchè. Se una persona non è riuscita a garantire la trasparenza e l'affidabilità in ambito privato, come si può confidare che sia capace di fare altrettanto nell'amministrazione pubblica, in un contesto che richiede responsabilità verso l'intera collettività? Un leader pubblico è chiamato a operare con la massima integrità, soprattutto quando si tratta di gestire risorse pubbliche, e qualsiasi condotta che minacci di minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni non può essere ignorata. La questione non riguarda solo le eventuali responsabilità legali, ma anche la legittimità morale di chi ricopre cariche istituzionali di grande responsabilità.

Il rinvio a giudizio della Ministra Santanchè non è una vicenda che riguarda solo la sua persona, ma ha ripercussioni anche sull'immagine del governo e sulla credibilità delle istituzioni. La società civile e la politica si interrogano su quale sia il confine tra la vita privata e quella pubblica di chi detiene cariche istituzionali. Non è solo il processo a essere in gioco, ma anche la fiducia che i cittadini devono riporre in chi governa.

Una domanda che emerge spontanea, dopo quanto accaduto, è se davvero sia opportuno che una persona accusata di condotte così gravi, come quelle di cui è accusata Santanchè, continui a ricoprire un ruolo di governo. Non sarebbe forse più coerente un passo indietro, in segno di responsabilità, affinché il governo e la politica non vengano travolti dalla sfiducia popolare? La ministra avrebbe il dovere morale di rispondere alle accuse in modo trasparente e, qualora non fosse in grado di farlo, di prendere atto che le sue azioni nel privato potrebbero compromettere la sua autorità nel pubblico.

Il caso Visibilia non è un episodio isolato: altre indagini coinvolgono Santanchè, comprese le accuse di truffa aggravata ai danni dell'Inps durante il periodo della pandemia, e la bancarotta di società del gruppo Ki Group, che ha recentemente visto la liquidazione di Bioera. Questi eventi mettono in luce un modello gestionale che sembra essere costantemente ai margini della legalità, con un continuo ricorso a operazioni che sollevano dubbi sulla loro trasparenza e moralità.

La decisione della giudice di Milano è solo il primo passo di un lungo processo, che dovrà fare chiarezza sulle responsabilità di Santanchè e degli altri coinvolti. Ma è il quadro morale ed etico della politica che rischia di essere compromesso. Quando chi governa non è capace di gestire in modo etico e legale le proprie attività private, il rischio di un indebolimento delle istituzioni è concreto. La politica ha bisogno di leader che siano in grado di offrire un esempio di trasparenza, onestà e competenza, qualità che sembrano essere venute meno in questo caso.

In definitiva, è urgente che venga fatta piena chiarezza su questa vicenda, non solo per stabilire eventuali colpe giuridiche, ma per ripristinare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, che rischia di essere minata da scandali come questo. La moralità e l'etica nella politica non possono essere semplicemente accessori, ma devono rappresentare il fondamento di ogni azione pubblica. E se chi è accusato di gravi irregolarità non è in grado di gestire correttamente le proprie attività private, come può essere sicuro di gestire con onestà e competenza gli affari pubblici?

red.cro.

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