CRONACA - 15 gennaio 2025, 10:25

Pratiche di invalidità a rilento: i ritardi del servizio penalizzano i valdostani più vulnerabili

Le problematiche legate alle pratiche di accertamento dell'invalidità sono state al centro di un'accesa discussione durante la seduta consiliare del 14 gennaio 2025, quando il gruppo Progetto Civico Progressista ha sollevato il tema con un'interrogazione di Erika Guichardaz

Pratiche di invalidità a rilento: i ritardi del servizio penalizzano i valdostani più vulnerabili

La Capogruppo, Erika Guichardaz, ha messo in evidenza un disagio che colpisce un numero significativo di valdostani, tra cui molti anziani e persone fragili che necessitano di un tempestivo riconoscimento dell'invalidità per poter far fronte a spese urgenti per la propria assistenza.

"La situazione è inaccettabile", ha dichiarato Guichardaz. "Sono ancora troppe le persone che aspettano da mesi, se non da oltre un anno, per una visita di accertamento. Si tratta di soggetti vulnerabili, spesso anziani, che non possono permettersi di attendere ulteriormente per accedere a servizi vitali o sgravi economici. Dietro ogni pratica di invalidità c'è una realtà che non può essere ignorata: necessità impellenti di assistenza sanitaria e sociale."

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha cercato di giustificare il ritardo attribuendolo principalmente all'emergenza Covid, un fattore che, a suo dire, avrebbe causato un rallentamento significativo nelle procedure di accertamento dell'invalidità. Marzi ha spiegato che, oltre alla pandemia, il continuo aumento delle domande di invalidità è legato all'invecchiamento della popolazione valdostana, con una pressione crescente sulle Commissioni mediche. "Lo sforzo del Dipartimento politiche sociali si è concentrato principalmente sulla riorganizzazione delle Commissioni, cercando di aumentare il numero delle sedute per far fronte alla carenza di medici", ha affermato l'Assessore.

Ma per Guichardaz queste spiegazioni non sono sufficienti. "La scusa dell'emergenza Covid non può più reggere. Sono passati più di quattro anni, e ogni volta che si solleva il problema, ci viene detto che gli uffici saranno potenziati. Ma nulla cambia", ha risposto la Capogruppo con tono critico. "Non è ammissibile che persone in condizioni di fragilità siano costrette a subire ritardi insostenibili in un settore così fondamentale. La salute e la dignità delle persone non possono essere messe in secondo piano per l’incapacità di organizzare e risolvere la questione."

Marzi ha poi fornito alcuni dati relativi alla gestione delle pratiche: nel 2023 sono state istruite e concluse 5.804 delle 6.217 istanze pervenute, con 368 pratiche ancora da evadere alla fine dell'anno. Tuttavia, l'Assessore ha anche riconosciuto che non sempre i 120 giorni previsti per l’esame delle pratiche vengono rispettati. Le Commissioni mediche, infatti, sono costrette a derogare all'ordine cronologico in caso di urgenze sanitarie, come per i malati oncologici e i minori, ma la situazione resta critica, con un arretrato che rischia di aumentare.

"Le persone non possono continuare a essere trattate come numeri da archiviare in una lista infinita", ha continuato Guichardaz (bastano le liste d'atesa e di galleggiamento nella sanità, ndr). "La priorità deve essere il rispetto dei tempi di attesa, e se non ci sono sufficienti medici per garantire le visite, bisogna trovare soluzioni alternative, come avvalersi di professionisti esterni o riorganizzare le risorse in modo più efficace. Il progressivo invecchiamento della popolazione valdostana non fa che aggravare il problema, e il governo regionale dovrebbe fare di più per affrontarlo con urgenza."

Le considerazioni della Consigliera riflettono un malcontento diffuso tra i cittadini, che da tempo denunciano l'inefficienza e i disservizi che penalizzano soprattutto i soggetti più vulnerabili. Il tema dell'accesso alle cure e ai diritti legati all'invalidità è diventato un punto critico non solo in Valle d'Aosta, ma in molte altre regioni italiane, dove la burocrazia e i ritardi nei servizi sociali stanno mettendo a dura prova le persone più fragili.

Il dato più allarmante, forse, riguarda l'impatto che questi ritardi hanno sulla vita quotidiana delle persone in attesa di accertamento. L'invalidità, infatti, non è solo un riconoscimento formale, ma una condizione che apre a diritti fondamentali come il supporto economico e l'accesso a servizi sanitari e assistenziali. Ogni ritardo, ogni mese di attesa, equivale a un ulteriore stress per chi già si trova in una condizione di fragilità.

"Non è più accettabile continuare a tergiversare", ha concluso Guichardaz. "Il Governo regionale deve assumersi le proprie responsabilità e mettere in atto azioni concrete per superare la carenza di medici e snellire la macchina burocratica. Le persone in attesa non sono numeri, ma persone che stanno vivendo situazioni di difficoltà e che hanno diritto a risposte tempestive e adeguate."

pi/red.

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