Zona Franca - 14 gennaio 2025, 12:00

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Il Comitato ValléeSanté, insieme a Valle d’Aosta Futura e all’Associazione L’Agrou, esprime preoccupazione per la situazione sanitaria in Valle d’Aosta, ponendo l’accento sulle difficoltà che il sistema sanitario regionale sta attraversando. In particolare, il Comitato denuncia la carenza di personale medico e infermieristico, la riduzione dei posti letto e l'aumento dei costi, che nonostante le politiche di razionalizzazione, non sembrano migliorare la qualità dei servizi offerti. Con un focus sul Pronto Soccorso, il Comitato invita gli amministratori a prendere in considerazione un’analisi più approfondita della situazione, evitando di “colpevolizzare” categorie vulnerabili come gli anziani, e a rivedere la gestione delle risorse sanitarie per garantire una sanità più equa ed efficiente per tutti i valdostani.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Il Comitato ValléeSanté denuncia la carenza di personale medico e infermieristico, la riduzione dei posti letto e l'aumento dei costi, che nonostante le politiche di razionalizzazione, non sembrano migliorare la qualità dei servizi offerti. Con un focus sul Pronto Soccorso, il Comitato invita gli amministratori a prendere in considerazione un’analisi più approfondita della situazione, evitando di “colpevolizzare” categorie vulnerabili come gli anziani, e a rivedere la gestione delle risorse sanitarie per garantire una sanità più equa ed efficiente per tutti i valdostani.

NON SONO GLI ANZIANI AD INTRALCIARE LA STRUTTURA
PIÙ SERIETÀ NELL’AFFRONTARE I PROBLEMI CHE CREANO INTASAMENTI AL PRONTO SOCCORSO E MAGARI CAPIRE COME MAI IN VALLE LA SANITÀ COSTA COSI’ TANTO.

Ma come si fa a dire che, se il Pronto Soccorso del Parini è “sotto pressione”, la colpa è degli anziani non vaccinati? Tutti sappiamo che il Pronto Soccorso è destinato a situazioni di emergenza e urgenza, come ha ricordato il dott. Stefano Podio. Ma quello che diventa più difficile da accettare è il consiglio di utilizzare di più il “medico curante”. Quale medico curante? Lo sanno gli amministratori dell’AUSL qual è la situazione dei medici di medicina generale sul territorio? Nel 2006 erano 98, 93 nel 2012, 90 nel 2014, 84 nel 2019 e 72 nel 2022 (ultimi dati a noi noti). Dicono qualcosa questi numeri? Come si possono “sgridare” i valdostani che non utilizzano i medici di base quando sono diminuiti di oltre il 28% in pochi anni?

Ma non basta, perché attraverso un’altra “velina” aziendale si parla poi di Pronto Soccorso sotto assedio. Un’informazione che suona come un ennesimo avvertimento agli utenti (soprattutto valdostani) affinché evitino di utilizzare questo servizio. Ma è davvero sotto assedio? Si segnala come, nei 14 giorni tra il 23 dicembre e il 6 gennaio, siano transitati 2.056 utenti. Vuol dire, mediamente, 147 accessi al giorno. In un periodo, tra l’altro, di prevedibile alto afflusso. Sapete quale era la media di accessi al Pronto Soccorso 10 anni fa? Nel 2015 era di circa 138 accessi al giorno (50.274/anno), nel 2019 di 132 (48.132/anno) e nel 2022 di 122 (44.371/anno).

Il Direttore del Pronto Soccorso di Asti, prof. Gianluca Ghiselli, sostiene che il sovraffollamento delle strutture di emergenza, in genere, è frutto di un complesso intreccio di fattori, tra cui l’invecchiamento della popolazione e il limitato accesso alle cure primarie. Questo può essere un ragionamento serio da prendere in considerazione. Non “colpevolizzare” gli anziani. In più, da noi, a questi elementi si aggiungono, probabilmente, altri due fattori: la riduzione del personale e dei posti letto. Se non hai la possibilità di ricoverare, vuol dire che si allungano, magari, i tempi di osservazione e di caos nel “Pronto”.

Nel 2004 (20 anni fa), l’Ospedale disponeva di 486 posti letto. Nel 2013 erano 487. Nel 2022 scendono a 432. Secondo la tabella “Azienda in cifre” disponibile sul sito dell’AUSL, nel 2023 erano 353. È evidente che questa contrazione crea qualche problema di gestione. Poi c’è il personale. Nel 2012 i medici erano 343, scesi a 311 nel 2017 e addirittura 295 nel 2022. Abbastanza simile l’andamento per gli infermieri, oggi chiamati a turni massacranti in Pronto di 12-13 ore, inimmaginabili (anche sindacalmente) fino a qualche anno fa. Siamo passati dai 652 del 2012 ai 725 del 2017 e ai 675 nel 2022.

Perché tutti questi numeri? Perché abbiamo la sensazione che non sempre, sugli organi di informazione, questi argomenti vengano debitamente approfonditi. Troppo spesso si prendono i comunicati istituzionali e li si rielaborano senza ulteriori analisi e valutazioni. Succede così che notizie non sempre “complete” vengano proposte ai lettori, i quali le valutano come “corrette”. Non sempre, invece, rappresentano il fenomeno in modo reale.

La seconda curiosità che vogliamo segnalare riguarda l’altra “velina”, in cui, semplificando, si dice: “Vale 362 milioni di euro la salute dei valdostani.” Anche qui la domanda sorge spontanea: ma se, da una parte, il personale diminuisce, i posti letto vengono tagliati, i medici sul territorio scarseggiano, come si spiega che i costi sono, invece, in vertiginoso aumento? Dov’è che i conti non tornano?
Nel 2013 il Servizio Sanitario Regionale costava 224 milioni, saliti a 237 nel 2015, poi a 248 nel 2020 e 260 nel 2022. Per il 2025, il bilancio di previsione approvato dalla Regione è addirittura di 362 milioni. Come mai? Come vengono gestiti questi fondi a fronte di un servizio che dovrebbe costare di meno (vedi le già citate riduzioni di costi per personale e servizi vari) e che, invece, oltre a costare sempre di più (e nonostante il grande impegno del personale), eroga prestazioni sempre peggiori? Qualcuno vuole spiegare?

La Fondazione Deloitte, in occasione della presentazione del proprio Bilancio Sociale 2024, scrive: “Dobbiamo sognare insieme un mondo migliore, trasformarlo in proposito e realizzarlo.” Potremmo adattarlo alla nostra realtà dicendo: “Sogniamo insieme una Sanità migliore.”

E sempre la Deloitte, in tema di Nuovi Ospedali, aggiunge: “Bisogna cambiare ottica: devono essere senza confini, più digitali, più innovativi, efficienti ed accessibili.” È questa la direzione che hanno preso i nostri amministratori per garantire servizi sanitari migliori ai valdostani?
Meditiamoci, amici giornalisti. Meditiamoci.

Comitato ValléeSanté – Valle d’Aosta Futura – Associazione L’Agrou

 

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