Vite in ascesa - 10 gennaio 2025, 07:50

LE SUBLIMI « VIE FERRATE » DEL PONT DU DIABLE

QUINTA PARTE - Curiosità e vacanze in zona

Passo di forza su notevole strapiombo (foto Lodovico Marchisio)

Passo di forza su notevole strapiombo (foto Lodovico Marchisio)

La curiosità sulle ferrate qui esposte, è anche un modo per rammentarvi i passaggi più belli, i sentieri che ritengo più gradevoli, e altre annotazioni su quanto descritto nei 4 capitoli precedenti. Dopo aver espresso, quindi, nell’antecedente paragrafo le ultime 2 ferrate residue, giunto all’ultimo capitolo di questa particolare zona, desidero ricordare ai lettori un breve sunto su quanto raccontato.

Se avete conservato le quattro parti precedenti, vi riassumo le curiosità dei passaggi più curiosi, che sono senza ombra di dubbio: la passerella sul Pont du Diable (Passerelle des Enfers), che si percorre con la ferrata Descente aux Enfers (Discesa all’Inferno) + Montée au Purgatoire (Salita al Purgatorio), e sulla stessa via la stupenda Cascade de Nant che risale la seconda parte della ferrata (Montée au Purgatoire).

Le vie di discesa più spettacolari sono gli stessi sentieri che dal Forte Vittorio Emanuele scendono al Pont du Diable, e che da qui, in leggera salita, tornano al parcheggio basso. Dal Forte Vittorio Emanuele, invece, è il sentiero interno al forte seguito dai turisti, o le due ferratine che cingono il Forte medesimo a periplo.

A tale proposito, è bene seguire sempre e comunque l’ordine di marcia imposto all’inizio di ogni via ferrata, come punto di rientro, per trovarsi sempre sulla via giusta. Di queste 8 ferrate descritte nei precedenti numeri, desidero aggiungere che la n.7, Chemin de la Vierge, e la n.8, Le Rois Mages, descritte nel quarto capitolo, hanno due particolarità che le evidenziano da tutte le altre del circuito.

Le Diablotins per accedere a Les Rois Mages

La n.7, infatti, è completamente staccata dalle altre, e la si deve prendere all’incontrario con un bel sentiero che fiancheggia nel bosco la via in esame e conduce al suo inizio, perché l’uscita è invece sul vano panoramico dal quale, in leggera salita, si torna poi al parcheggio (ma non la si può percorrere in senso inverso). L’ultima, contrassegnata col n.8, anch’essa apparsa nel quarto capitolo, è molto difficile e sconsigliabile a chi inizia questi percorsi per puro divertimento, senza volersi impegnare troppo.

Per finire, se vi ho interessato a tal punto da volervi fare una vera e propria vacanza in zona, desidero darvi un’idea più globalizzata delle realtà oggettive più belle da poter vedere nei paraggi, scostandosi anche un po’ da quanto sinora detto, concentrandosi sul “Pont e Gorge di Diable con i relativi forti”.

La prima passeggiata che vivamente vi consiglio, partendo dal parcheggio del Forte Marie-Thérèse, dove si trova anche il “Parco avventura” più grande d’Europa, del quale si è ampiamente parlato nel secondo capitolo, si parte alla volta di Bramans percorrendo il suggestivo Chemin du Petit Bonheur. Dopo un giro nella magnifica foresta di conifere, sempre ai margini del “Coeur du Parc” (vietato alle mountain bike), si torna per sentiero ad Aussois, passando vicino ai resti del Forte Charles-Albert, con vista sui Forti Marie Christine e Charles-Felix, per scendere su antiche mulattiere militari al magnifico e imponente Fort Victor-Emmanuel.

Si riattraversa l’orrido dell’Arc sullo spettacolare e aereo Pont du Diable, e si risale al Forte Marie-Thérèse per la conclusione dell’anello. Possibilità di variante con riduzione percorso per un totale di 800 m di dislivello e circa 25 km (ore 6 a piedi). Se si evita il “Coeur du Parc” (vietato alle bici), è anche un bel percorso che il CAI di Chieri ha organizzato per l’appunto in mountain bike, impiegando 3 ore.

Ultima ferrata prima di lasciare questo posto incantato

Interessante da vedere nella più antica casa di Aussois, è anche il Museo Agro-Pastorale l’Arche d’Oé, che permette ai visitatori di conoscere la vita quotidiana di un tempo, dando una sbirciata ad ambienti d’epoca come la sala grande, la camera da letto, la cantina, la cucina e la stalla. In estate, sono qui avviati anche dei laboratori didattici, come quello che mostra la lavorazione del burro.

Ad Aussois, sono molte le cappelle che s’incontrano, ma il principale edificio di culto è la Chiesa di Nostra Signora dell’Assunzione, risalente al 1648 su un nucleo del XII secolo. Fuori, la chiesa è abbastanza sobria, affiancata da un campanile nel tipico stile piemontese: all’interno sono presenti dipinti, affreschi, pregevoli pale d’altare e un antico fonte battesimale.

Dal cuore di Aussois, percorrendo Rue Saint Nicolas, costeggiando il torrente Saint Pierre e proseguendo verso Saint Charles, si arriva al Parc Archéologique des Lozes. Qui sono custodite rocce levigate dalle acque del ghiacciaio Arc e plasmate poi con strumenti anch’essi di pietra. Le incisioni sono state effettuate in un periodo che va dal Neolitico all’Età del Ferro. In 2 ore si visita agevolmente questo caratteristico luogo.

Da non perdere, è l’escursione che porta all’alpeggio di Bramanette, proprio nel cuore della Savoia. Si parte, in questo caso, dal piccolo villaggio di Bramanse, si percorre una bella strada forestale che porta dritta agli alpeggi. Questa è una passeggiata rilassante che allieterà sia gli adulti che i bambini.

Dopo avervi proposto alcuni itinerari tra i più interessanti, vi narro la leggenda del luogo per il quale è sorto quest’articolo in 5 numeri, e cioè il “Pont du Diable”, dove si narra che il Diavolo aiutò il costruttore ad erigere il ponte, con la promessa che in cambio avrebbe avuto l’anima di colui che avrebbe oltrepassato il ponte per primo. Il costruttore ingannò il demone facendo passare una capra: da allora, la folcloristica figura del “Diavolo di Mauriennais” è raffigurata con quattro corna.

Per finire, due paroline su Aussois non guastano, visto che è il centro abitativo dal punto di vista paesaggistico che sorge in una posizione idilliaca, su un assolato altopiano di origine glaciale a circa 1500 m di altezza, all’ombra della Dent Parrachée che, con i suoi 3697 m di altezza, è una delle più alte vette del massiccio della Vanoise, e tutt’intorno svettano cime come la Roche Chevrière e la Pointe de l’Echelle. In 5 capitoli vi ho descritto tutto quello che potevo! Un vostro cenno di gradimento a fine di questa lunga ricerca mi sarebbe oltremodo gradito.

DIDASCALIE:

1. Passo di forza su notevole strapiombo

2. Le Diablotins per accedere a Les Rois Mages

3. Ultima ferrata prima di lasciare questo posto incantato

 

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Lodovico Marchisio

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