Consiglio Valle Comuni - 04 gennaio 2025, 16:27

Il Piano Casa tra opportunità di sviluppo e rischio di speculazione

La vera sfida sta nel trovare un equilibrio tra lo sviluppo e la protezione dell’ambiente, assicurando che gli interventi edilizi siano davvero al servizio della collettività e non solo degli interessi speculativi di pochi

Il Piano Casa tra opportunità di sviluppo e rischio di speculazione

La piera nello stagno l'ha lanciata Valle d'Aosta Aperta con una pesante accusa alla maggioranza regionale con una nota titlata: "The Stone: la responsabilità della pianificazione del territorio non può essere demandata totalmente al
piano casa".

Il Piano Casa regionale è stato oggetto di forti critiche da parte di Valle d'Aosta Aperta, che evidenzia come l'assenza di una pianificazione territoriale adeguata stia provocando danni significativi al paesaggio e all'ambiente.

Per VdA Apera ill grattacielo di Cervinia è uno degli esempi più eclatanti di questi effetti negativi, che mostrano come l'implementazione del Piano Casa senza un controllo rigoroso può portare a trasformazioni urbanistiche eccessive e dannose per il territorio. Allo stesso modo, altri interventi come il condominio "vista mare" all’Arco d’Augusto di Aosta, il grande condominio in costruzione a Gressan, e vari interventi a Courmayeur hanno suscitato preoccupazioni in merito al rispetto dell'ambiente e delle tradizioni locali.

Secondo Valle d'Aosta Aperta, l'attuale maggioranza regionale (UV e PD) non avrebbe adeguatamente gestito questi sviluppi, nonostante le evidenti implicazioni che tali trasformazioni hanno sul paesaggio naturale e sull'assetto urbanistico delle nostre città. Tuttavia, Valle d'Aosta Aperta non esclude che anche i Comuni abbiano un ruolo decisivo in questa situazione, in quanto sono responsabili delle varianti ai piani regolatori, delle deroghe e dell’uso della volumetria condonata. Pertanto, i sindaci, in particolare quelli di Aosta, dovrebbero farsi portavoce di una battaglia per modificare la legge, chiedendo alla Regione l’introduzione di una moratoria sugli interventi edilizi fino all’approvazione del nuovo Piano Territoriale Paesistico. Per VdA Aperta il Piano Casa, che una volta aveva un valore sociale e ambientale, sia ormai uno strumento che favorisce la speculazione edilizia, con aumenti volumetrici che arrivano fino al 35% e che ricadono negativamente sia sui contribuenti, che si vedono obbligati a finanziare l’ampliamento delle infrastrutture, sia sull’ambiente e sul paesaggio, che ne subiscono l’impatto.

In risposta a queste critiche, c'è chi difende il Piano Casa, considerandolo uno strumento utile e necessario per rispondere alle specifiche esigenze abitative e di sviluppo del territorio, soprattutto nelle zone montane e nei centri storici a rischio di spopolamento. Per i sindaci La Legge Casa è una norma regionale che rappresenta un diritto per i cittadini e che i Comuni sono obbligati ad applicare.

Questo diritto non può essere interpretato a discrezione dei sindaci, che non possono decidere arbitrariamente se autorizzare o meno un intervento edilizio in base alla simpatia per un particolare richiedente. La norma prevede che si possano realizzare interventi anche in deroga a tutte le disposizioni del Piano Regolatore, con l’unica eccezione delle distanze, ed è vista come una risposta alle difficoltà legate alla ristrutturazione e all’ampliamento degli edifici, in particolare per quelle abitazioni che non rispondono più agli standard igienico-sanitari moderni.

Un elemento cruciale della Legge Casa è l’introduzione di un "premio volumetrico" che permette di aumentare il volume degli edifici demoliti e ricostruiti, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo delle aree disagiate, come i piccoli centri storici delle valli montane. In questi contesti, la possibilità di demolire e ricostruire con un aumento del volume fino al 35% offre l’opportunità di recuperare edifici fatiscenti, evitando che interi borghi vengano abbandonati e che le comunità locali si spopolino definitivamente.

La legge è dunque vista come una risposta pragmatica a una condizione di criticità che caratterizza diverse aree del nostro territorio, dove le abitazioni esistenti sono spesso insufficienti a rispondere alle necessità moderne, sia in termini di comfort che di sicurezza. Il premio volumetrico, se ben utilizzato, permette di creare nuove abitazioni che rispondano agli standard di efficienza energetica, favorendo il risparmio energetico e riducendo così l'inquinamento.

Inoltre, gli interventi di demolizione e ricostruzione sono sottoposti a precisi criteri, tra cui l’obbligo di costruire edifici a norma sismica e a basso impatto energetico. Questa normativa favorisce la realizzazione di edifici più sicuri e ecologici, che contribuiscono alla riduzione delle emissioni di CO2, rispondendo così alle sfide ambientali globali.

Un altro vantaggio degli interventi previsti dalla Legge Casa è la possibilità di creare nuovi spazi per il parcheggio delle auto, sia coperti che scoperti. Questo aspetto si traduce in una gestione più ordinata e meno impattante dello spazio urbano, evitando che le strade vengano invase dalle automobili e migliorando la qualità della vita dei residenti. Inoltre, le nuove costruzioni seguono i moderni criteri abitativi, che rendono gli edifici più funzionali e esteticamente gradevoli, contribuendo a migliorare l’aspetto dei centri abitati.

Va tuttavia riconosciuto che, come in ogni normativa, ci sono casi in cui alcuni imprenditori hanno sfruttato la Legge Casa per aumentare il volume degli edifici a scopi speculativi, al di là degli scopi sociali e abitativi previsti dalla legge. Ma va precisato che, in questi casi, l’aumento volumetrico è limitato al 20% se non si procede alla demolizione totale dell’edificio, e quindi l’impatto di tali interventi è generalmente contenuto.

Solo se l’intervento prevede la demolizione integrale dell'edificio, è consentito un aumento del volume fino al 35%, ma in questo caso la nuova costruzione deve rispettare rigidi criteri, come la realizzazione di edifici ad alta efficienza energetica, la messa in sicurezza sismica e la creazione di spazi adeguati per i parcheggi.

Mentre Valle d'Aosta Aperta critica fortemente l’attuazione della Legge Casa, accusando la maggioranza unionista di non aver adottato misure sufficienti per proteggere il territorio, i sostenitori della legge ne difendono l’utilità come strumento di sviluppo e rinnovamento.

La Legge Casa, infatti, rappresenta un’opportunità per rilanciare le zone in difficoltà, garantendo la sicurezza, l’efficienza energetica e la qualità del paesaggio. La vera sfida sta nel trovare un equilibrio tra lo sviluppo e la protezione dell’ambiente, assicurando che gli interventi edilizi siano davvero al servizio della collettività e non solo degli interessi speculativi di pochi.

pi.mi.

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