CRONACA - 02 gennaio 2025, 13:35

Un Pastore di Fede e Amore: Ieri a Gressan l'addio terreno a Don Primo Quendoz

La funzione funebre, celebrata dal Vescovo di Aosta Mons. Franco Lovignana, ha visto la concelebrazione di Don Bredy e Linty Blanchet, attorniati da oltre venti sacerdoti che hanno voluto essere presenti per salutare Don Primo, un uomo che ha dato tanto alla Chiesa valdostana

Foto Renz Pieropan

Foto Renz Pieropan

Il 1° gennaio 2025, Gressan ha dato l'ultimo saluto a Don Primo Quendoz, sacerdote che ha segnato la storia della comunità valdostana con il suo impegno spirituale e umano. La sua morte, avvenuta il 30 dicembre 2024 presso l'Ospedale Parini di Aosta, ha suscitato un'onda di commozione in tutta la regione. Nato il 18 marzo 1934 a Gressan, Don Primo ha trascorso gran parte della sua vita al servizio della Chiesa e della comunità, dove è stato un punto di riferimento di grande valore. La sua vita è stata un esempio di dedizione e di amore per la gente, ed è stato onorato con una cerimonia funebre che ha visto la partecipazione di numerosi sacerdoti e fedeli.

La funzione funebre, celebrata dal Vescovo di Aosta Mons. Franco Lovignana, ha visto la concelebrazione di Don Bredy e Linty Blanchet, attorniati da oltre venti sacerdoti che hanno voluto essere presenti per salutare Don Primo, un uomo che ha dato tanto alla Chiesa valdostana. Il luogo scelto per l'esequie, la chiesa di Gressan, era particolarmente significativo, essendo il paese che aveva visto nascere e crescere Don Primo. La celebrazione ha avuto il carattere di un omaggio collettivo alla figura di un uomo che aveva saputo coniugare la spiritualità con il sostegno concreto alla sua comunità. La grande partecipazione, che ha coinvolto numerosi fedeli, dimostra quanto profondo fosse il legame tra Don Primo e le persone che lo avevano conosciuto.


Don Primo Quendoz, ordinato sacerdote il 28 giugno 1962 da Mons. Maturino Blanchet, ha iniziato il suo ministero come vicario parrocchiale a Roisan, dove ha subito messo in evidenza la sua dedizione e il desiderio di rinnovare la comunità. A partire dal 1968, anno in cui divenne parroco di Roisan, si distinse per numerose iniziative, tra cui la ristrutturazione della casa parrocchiale e l’installazione di tre nuove campane nella chiesa, un segno tangibile della sua attenzione sia alle necessità materiali che spirituali dei suoi fedeli. La sua missione si estese poi ad Aymavilles, dove divenne parroco nel 1980, portando avanti con impegno il suo lavoro fino al 2001, quando, a causa di motivi di salute, dovette ritirarsi temporaneamente dal servizio attivo. Nonostante ciò, il suo spirito di servizio non venne mai meno. Dopo essersi ripreso, riprese il suo impegno come cappellano all’Istituto Don Bosco di Aosta e poi come parroco di Roisan dal 2005 fino al 2009, continuando anche a occuparsi della parrocchia di Porossan.

Nel 2015, dopo un peggioramento delle sue condizioni di salute, Don Primo decise di ritirarsi nella sua abitazione a Gressan, dove visse circondato dall’affetto della sua famiglia e della comunità. Più di un anno fa, si trasferì al Priorato di Saint-Pierre, dove ricevette le cure amorevoli del personale e la compagnia dei confratelli sacerdoti.

Il 31 dicembre, la comunità si è riunita al Priorato di Saint-Pierre per recitare il Santo Rosario e dare l'ultimo saluto a un uomo che ha dedicato tutta la sua vita al servizio degli altri. Il giorno successivo, il funerale ha visto la partecipazione di oltre venti sacerdoti, numerosi fedeli e amici che hanno voluto rendere omaggio al sacerdote che ha guidato con cuore generoso e impegno instancabile la comunità valdostana. La Santa Messa esequiale, celebrata con grande solennità, ha concluso il lungo percorso di servizio che Don Primo ha compiuto nella Chiesa, confermando quanto il suo esempio di fede, speranza e carità fosse amato e rispettato da tutti.

La morte di Don Primo lascia un vuoto profondo, ma il suo esempio di vita continua a vivere nelle persone che lo hanno conosciuto. Don Primo è stato il frutto di una terra che ha dato tanto alla Chiesa valdostana e ha vissuto per il bene della comunità. La sua dedizione, la sua umiltà e il suo impegno per la Chiesa sono un’eredità che proseguirà nel tempo, testimoniata dalle generazioni che lo hanno amato e che continueranno a ricordarlo con affetto. La Valle d'Aosta perde un uomo di grande fede, ma la sua presenza spirituale resterà indelebile nel cuore di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarlo.

ascova/re.pi.

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