ATTUALITÀ - 02 gennaio 2025, 13:20

Il coraggio di osare per combatere il parkinson

Una strada efficace da seguire è caratterizzata dall'attività sportiva, oltre alle cure mediche mirate a contrastarla il più possibile

In arrampicata con il parkinson sulla sulla Torre della CRicca (Roberta Maffiodo e Federico Bambara)

In arrampicata con il parkinson sulla sulla Torre della CRicca (Roberta Maffiodo e Federico Bambara)

Un traguardo davvero insperato è quello di combattere con l’azione dinamica (qualunque essa sia) una malattia come il Parkinson, patologia neurodegenerativa a evoluzione lenta e progressiva che coinvolge principalmente alcune funzioni, tra cui il controllo dei movimenti e dell'equilibrio. Una strada efficace da seguire è caratterizzata dall'attività sportiva, oltre alle cure mediche mirate a contrastarla il più possibile. Per questo sono già presenti valide strutture per gli affetti da Parkinson e malattie psicomotorie, che organizzano corsi di danza, ginnastica dolce, tai-chi, yoga, pilates, aerobica, corsa, nuoto, tennis, basket, ma anche escursioni e lunghe passeggiate in compagnia. Partendo quindi dal presupposto che “camminare insieme” fa bene, Lodovico Marchisio, quale accompagnatore esperto ed emerito del CAI, si è spinto oltre.

Ma anzitutto, per chi non lo conoscesse, si tratta di un alpinista, giornalista e scrittore di settantasette anni, che presenta al suo attivo 28 libri di montagna pubblicati (nello specifico, 18 guide di itinerari, 9 romanzi autobiografici ed un libro di poesie). Tra le sue cariche, è referente del Gruppo Escursionismo del Circolo Unicredit Piemonte e Valle d'Aosta con sede a Torino. Attualmente, è reggente, socio onorario e fondatore della Sottosezione CAI-GEB (Gruppo Escursionisti Bancari) del CAI Sezione di Torino, nonché membro della Commissione Gite TAM (Tutela Ambiente Montano) del CAI Sezione di Torino e CAI UGET unificati. Da agosto 2020 è stato insignito dell'alta onorificenza CAI vitalizia di Accompagnatore Emerito di Escursionismo e, da giugno 2022, di operatore emerito a difesa del territorio montano. Inoltre, è socio onorario GAE (Guide Ambientali Escursionistiche), nonché socio accademico del GISM (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna), giornalista e pubblicista freelance per diverse testate e ha una rubrica fissa settimanale sul presente giornale intitolata Vite in Ascesa. Per le salite effettuate su ben 38 vette oltre i 4000 metri delle nostre Alpi, è entrato a far parte del Club 4000 e, per la sua salita al Cervino, è stato ammesso al Club Amici del Cervino. È Cavaliere all'Ordine al Merito della Repubblica Italiana dall'anno 2001, titolo conferitogli dal Presidente della Repubblica per alti meriti al valor civile.

Attualmente, Lodovico è tuttavia afflitto da varie patologie (trauma spinale per caduta in montagna, fibrillazione atriale parossistica, un infarto avuto due anni fa e la malattia di Parkinson). In seguito a un percorso lungo e laborioso, sempre sostenuto dai figli Walter e Stella e dalla moglie Roberta Maffiodo, con la quale ha anche scritto il libro Guarigioni d’amore, riesce davvero a sorprendere coloro che seguono la sua rinascita, come la giornalista Edi Morini (coautrice del libro sopra indicato), che ha esaminato a fondo il suo percorso, rimanendone a sua volta meravigliata. Lodovico, che all’inizio del manifestarsi delle sue disfunzioni si reggeva in piedi con estrema difficoltà, un giorno è riuscito a rimettersi in gioco tornando a camminare, grazie alle sue molteplici attività di sentierista e relatore dei percorsi svolti.

Ha dunque sperimentato direttamente il fatto che, se la camminata aiuta, un ulteriore stimolo può essere determinato dalla spinta sulle vie ferrate esposte e di difficoltà moderata, quali la ferrata di Pracatinat e quella delle Peredrette a Donnas, con cui, grazie all’adrenalina positiva che si crea naturalmente, si curano già per certo anche i sintomi della depressione. Successivamente a questi esperimenti, lo stesso Lodovico ha verificato l'effettiva scomparsa dei sintomi del Parkinson, questi ultimi sostituiti da benefici immediati e da una generale condizione di benessere ritrovato. Sentendosi perciò sulla strada giusta per avere conferma di fatti analoghi successi in altri sport, Lodovico riesce così a spingersi ad affrontare una vera e propria scalata (senza l’aiuto del cavo presente sulle vie ferrate), notando che, per ogni passaggio, si sente arrivare al cervello un “impulso” naturale così forte da far sì che la mano riesca ad afferrare al volo l'appiglio e che il piede trovi l'appoggio corretto, riacquistando così quella disinvoltura che padroneggiava in età più giovane.

A questo punto, Lodovico continua a rimettersi ulteriormente in gioco, facendo ancora un passo avanti e mirando così anche all’ultimo ostacolo che si sovrappone alla sua teoria ormai più che valida: ritornare a sciare. Si tratta di una mossa particolarmente audace a causa dei movimenti rapidi ed immediati che caratterizzano la disciplina dello sci, per cui la malattia in atto potrebbe (in teoria) comprometterne severamente il successo. Grazie alla disponibilità e al prezioso aiuto del personale di Ski Sport Dain del Campo Smith di Bardonecchia, dopo qualche difficoltà iniziale, Lodovico è riuscito a realizzare anche questo esperimento in pieno successo: senza alcun problema con le discese, né durante le salite con lo skilift o con il tapis roulant, Lodovico è tornato a vivere con grande gioia e soddisfazione la propria esperienza personale, nonché l'ebbrezza dello sci, con la stessa naturalezza e disinvoltura degli anni passati. Fino a sei anni fa, infatti, sciava su ogni genere di pista, accompagnando anche gli appassionati in traversate di più giorni sui comprensori più vasti delle Alpi.

 

Lodovico Marchisio, nato nel 1947 (nella foo con gli sci ai piedi), risiede ad Avigliana, in provincia di Torino. Scrittore, giornalista e alpinista, ha al suo attivo 28 libri di montagna pubblicati: 18 guide di itinerari, 9 romanzi autobiografici e 1 libro di poesie. È referente del Gruppo Escursionismo del Circolo UNICREDIT Piemonte e Valle d’Aosta, con sede a Torino. È l’attuale reggente, socio onorario e fondatore della Sottosezione CAI-GEB (Gruppo Escursionisti Bancari) del CAI Sezione di Torino.

Fa parte della Commissione Gite TAM (Tutela Ambiente Montano) del CAI Sezione di Torino e del CAI UGET unificati. Da agosto del 2020 è stato insignito dell’alta onorificenza CAI vitalizia di Accompagnatore Emerito di Escursionismo e, da giugno 2022, di Operatore Emerito a difesa del territorio montano. È socio onorario GAE (Guide Ambientali Escursionistiche), socio Accademico del GISM (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna) ed è giornalista e pubblicista freelance di diverse testate. Ha inoltre una rubrica fissa settimanale intitolata “Vite in Ascesa” su Aosta Cronaca. Per le salite effettuate su 38 vette sopra i 4000 metri delle Alpi, è entrato a far parte del “Club 4000” e, per la salita al Cervino, del “Club Amici del Cervino”.

È Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal 2001, onorificenza conferitagli dal Presidente della Repubblica per alti meriti al valor civile.

Corrado Martinelli

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