Nel corso dei lavori del Consiglio regionale, il 18 e 19 dicembre 2024, è tornata al centro del dibattito la questione delle anomalie riscontrate nel sistema sanitario valdostano, un tema sollevato attraverso un'interpellanza dal gruppo Progetto Civico Progressista, che ha messo in evidenza quanto emerso durante la trasmissione televisiva "L'aria che tira" del 2 novembre 2024. La Capogruppo Erika Guichardaz ha ripreso e approfondito i temi discussi in trasmissione, in particolare le problematiche legate alle liste di attesa e alle contrattazioni dei costi per gli interventi chirurgici, descrivendo una situazione che, a suo parere, merita attenzione urgente da parte delle autorità competenti.
La Guichardaz ha dichiarato: «Le dichiarazioni rilasciate dal pensionato valdostano alla rete La7 sulle liste di attesa e sulle contrattazioni rispetto ai prezzi degli interventi chirurgici sono già state oggetto di una nostra precedente iniziativa ispettiva a cui l'Assessore Carlo Marzi ha dato delle risposte vaghe. Avendo atteso invano il suo turno per oltre un anno, un pensionato valdostano ha chiamato l'ospedale Parini per avere novità e ha appreso che vi erano ancora un centinaio di pazienti in attesa prima che toccasse a lui. Ha quindi chiamato una clinica privata e qui gli è stata prospettata la possibilità di un ricovero quasi immediato ad un costo di circa 6mila euro. A seguito di trattativa però il costo è passato a 3mila euro.» Queste affermazioni hanno sollevato il dubbio su quanto accade realmente dietro le quinte della sanità valdostana e sulla trasparenza delle pratiche in corso.
L'interpellanza ha posto domande precise al Governo regionale riguardo le verifiche effettuate dall'Azienda sanitaria locale (AUSL), chiedendo se l'affermazione del pensionato fosse stata verificata, e in caso di segnalazione falsa, se l'Azienda avesse intenzione di intraprendere azioni legali per tutelare l'immagine della sanità valdostana. Se, invece, le dichiarazioni si fossero rivelate fondate, la Guichardaz ha chiesto di conoscere le azioni che l'AUSL avrebbe intrapreso per risolvere le anomalie sollevate pubblicamente.
L'Assessore alla Sanità, Carlo Marzi, ha risposto alle preoccupazioni sollevate dalla Capogruppo Guichardaz, precisando che, grazie alla campagna di reclutamento avviata dall'AUSL, l'organico della struttura complessa Chirurgia generale è stato recentemente reintegrato, con tre nuovi chirurghi in servizio e l’arrivo di un quarto previsto per gennaio. Marzi ha sottolineato che l'attività chirurgica del 2023 ha visto un incremento del 24% rispetto all’anno precedente, e che anche nel 2024 si è registrato un ulteriore aumento dell'8%, suggerendo così che le misure adottate stiano portando a un progressivo riassorbimento delle liste d'attesa. Tuttavia, riguardo alla questione dei costi, Marzi ha precisato che le prestazioni sanitarie pubbliche, eseguite presso l'ospedale Parini, non comportano alcun pagamento da parte dei pazienti, mentre nel settore privato, i costi sono stabiliti dalle cliniche stesse. «Non si può addossare alla sanità pubblica valdostana la responsabilità dei comportamenti di soggetti privati, quando legittimamente operano sul mercato libero», ha affermato l'Assessore.
Per quanto riguarda il caso specifico del paziente oggetto dell’interpellanza, Marzi ha spiegato che l'AUSL ha condotto delle verifiche e ha accertato che il paziente era stato inserito in lista d'attesa nel giugno 2023, con priorità non urgente. Successivamente, il paziente è stato rivisitato e la sua priorità è stata rivalutata. Tuttavia, l'Assessore ha anche messo in discussione la corretta interpretazione delle informazioni fornite durante la trasmissione televisiva, specificando che il paziente non sarebbe stato idoneo per un intervento in una clinica privata, in quanto la sua condizione clinica richiedeva l'operazione all’ospedale Parini.
Di fronte a queste risposte, la Guichardaz ha sollevato nuovi dubbi e interrogativi: «Non esiste il controllo del pubblico su prestazioni sanitarie private? Eppure abbiamo sentito di strutture sanitarie private che sono state addirittura chiuse dalle varie Ausl perché non avevano i requisiti. Lei e l'Azienda sanitaria valdostana sembrate invece non interessarvi di quello che succede intorno a voi, neanche dei comportamenti attuati da soggetti convenzionati». Con queste parole, la Capogruppo ha messo in evidenza una lacuna nel sistema di controllo della sanità, esprimendo preoccupazione per la possibile mancanza di vigilanza sui comportamenti delle strutture private, anche quelle convenzionate con l’AUSL.
Un altro punto che ha sollevato forte preoccupazione è stato il trattamento delle informazioni nei confronti dei pazienti: «La mancanza di informazioni, ad esempio, lo ha portato a rivolgersi ad una clinica privata quando la sua operazione, per la delicatezza dell’intervento, non avrebbe potuto nemmeno essere svolta in quel contesto», ha dichiarato la Guichardaz. Questo episodio evidenzia, secondo la consigliera, una grave carenza di comunicazione da parte del sistema sanitario, che ha lasciato il paziente nell'incertezza, spingendolo a cercare soluzioni alternative, senza una corretta consulenza medica.
La discussione che ne è seguita ha messo in luce l'importanza di garantire maggiore trasparenza e un miglior sistema di comunicazione all'interno del sistema sanitario regionale, per evitare che situazioni come quella descritta possano ripetersi. La Guichardaz ha concluso il suo intervento sottolineando che l’iniziativa dell’AUSL non dovrebbe solo concentrarsi su soluzioni interne, ma anche su una gestione più rigorosa dei rapporti con le strutture private, al fine di evitare che i pazienti siano vittime di pratiche contrattuali poco chiare o inadeguate.
Il dibattito, sebbene abbia sollevato alcune risposte ufficiali, ha messo in evidenza le sfide che la sanità valdostana deve affrontare per garantire un servizio efficiente e trasparente, capace di rispondere alle esigenze dei cittadini senza lasciare spazio a dubbi o fraintendimenti. Le richieste della Guichardaz indicano chiaramente che il sistema sanitario regionale deve fare di più per assicurare che la sanità pubblica e privata operino in modo coerente e con il giusto controllo da parte delle istituzioni competenti.