La crisi ecologica che stiamo vivendo, nonostante che ci sia qualche nostro politichino abbia definito "panzane" i mutamenti climatici, è ormai un dato di fatto che travolge le nostre esistenze e segna il destino delle generazioni future. Cambiamenti climatici, emergenze ambientali, migrazioni di popoli: questi fenomeni, già denunciati da tempo dalla scienza e da molti leader spirituali, non sono più eventi lontani, ma emergenze globali urgenti che richiedono una risposta collettiva, coordinata e radicale.
In questo scenario, la Chiesa, attraverso le parole di Papa Francesco, si è fatta voce di un invito alla “conversione ecologica”, che implica un cambio di paradigma nel rapporto tra l’uomo e l’ambiente.
Un contributo significativo a questo dialogo arriva dal libro La buona alleanza. Scienza e fede a difesa della casa comune, un’opera che unisce due voci autorevoli, apparentemente distanti, ma complementari. Da un lato, Vincenzo Balzani, uno degli scienziati italiani più rinomati al mondo, esperto di chimica e sostenibilità, e dall’altro, Erio Castellucci, arcivescovo di Modena e Carpi, teologo e profondo conoscitore delle questioni etiche e morali che legano la spiritualità al nostro impegno verso il creato. Pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana (LEV), il volume si inserisce in un dibattito che ha già trovato spazio nelle encicliche Laudato si’ e Laudate Deum di Papa Francesco, e lo fa in modo originale e profondo, proponendo un dialogo tra scienza e fede, due ambiti che spesso sembrano rimanere separati, ma che in questo caso si trovano a convergere in una riflessione urgente e necessaria.
Nel libro, Balzani mette in evidenza come la scienza ci imponga di abbracciare un nuovo modello energetico, dove le energie rinnovabili devono diventare il perno attorno a cui costruire un cambiamento socio-economico radicale. La transizione verso un sistema energetico più sostenibile non è più rinviabile, non solo per il bene dell’ambiente, ma anche per la giustizia sociale. Le energie rinnovabili sono la chiave per garantire un futuro più equo, in grado di contrastare l’iniquità e le disuguaglianze che minacciano il nostro mondo.
Ma non è solo la scienza a doverci guidare. Monsignor Castellucci, in sintonia con il pensiero di Papa Francesco, sottolinea che è la teologia a dover smantellare una visione antropocentrica e dominatrice nei confronti della natura. La cultura del “sfruttamento” del creato, che ha radici profonde nel pensiero occidentale, va sostituita con un'etica della custodia, del rispetto e della responsabilità. L’uomo non è il padrone, ma il custode di un giardino che gli è stato affidato. Un invito a riscoprire la sacralità della natura, che non può essere abusata, ma che deve essere protetta e curata per le generazioni future.
Il volume La buona alleanza si fa portavoce di un messaggio di speranza e di cambiamento, che, come affermano Balzani e Castellucci, è possibile. L’opera non si limita a denunciare, ma propone soluzioni concrete, tanto sul piano scientifico quanto su quello morale e teologico.
La “buona alleanza” tra scienza e fede è, infatti, il segreto per affrontare la crisi ecologica, per riscoprire una nuova umanità capace di vivere in armonia con il creato, per restituire alla terra ciò che le è stato tolto, affinché essa possa rigenerarsi e continuare a sostenere la vita.
In un’epoca in cui le sfide globali sembrano insormontabili, La buona alleanza ci invita a riflettere su come un dialogo profondo e sincero tra le diverse dimensioni della nostra vita — quella scientifica, quella morale e quella spirituale — possa diventare la chiave per affrontare la crisi ambientale. La vera conversione ecologica è quella che unisce tutte le forze positive della società, per proteggere la casa comune e garantire un futuro migliore per tutti.
Valdôtains, entrons tous dans la bonne alliance?