Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano
È tanta e costante la preoccupazione del Papa per tutti coloro che vivono le sofferenze inflitte dalla guerra e dalla violenza. A soli tre giorni dalla nascita di Gesù nel quale gli uomini ripongono la loro speranza, il Papa nei saluti ai fedeli subito dopo la recita dell’Angelus ricorda il Mozambico, stretto tra la povertà e la violenza, al quale Francesco guarda “con attenzione e preoccupazione”, con la preghiera che “il dialogo e la ricerca del bene comune, sostenuti dalla fede e dalla buona volontà, prevalgano sulla sfiducia e sulla discordia”, denunciando poi la “tanta crudeltà” subita dai piccoli innocenti in altre zone di conflitto
La martoriata Ucraina continua ad essere colpita da attacchi contro le città, che a volte danneggiano scuole, ospedali, chiese. Tacciano le armi e risuonino i canti natalizi! Preghiamo perché a Natale possa cessare il fuoco su tutti i fronti di guerra, in Terra Santa, in Ucraina, in tutto il Medio Oriente e nel mondo intero. E con dolore penso a Gaza, a tanta crudeltà; ai bambini mitragliati, ai bombardamenti di scuole e ospedali… Quanta crudeltà!
Nessun bambino è un errore
In collegamento dalla cappella di Casa Santa Marta, da dove guida la preghiera dell’Angelus a causa del freddo e dei sintomi di raffreddore, il Papa si rivolge a tutti i cittadini italiani che “vivono in territori che da tempo attendono la bonifica a tutela della salute”, esprimendo la sua vicinanza a tutte queste popolazioni, soprattutto rivolto “a quanti hanno sofferto la recente tragedia di Calenzano”, comune di Firenze, dove nell’esplosione di un deposito dell’Eni, il 9 dicembre scorso, sono rimaste uccise cinque persone. Francesco passa poi al racconto della sua mattinata, motivo per ricordare che i bambini non sono mai uno sbaglio.
Questa mattina ho avuto la gioia di stare con i bambini, con le loro mamme, che frequentano il Dispensario Santa Marta in Vaticano, portato avanti – qui in Vaticano – dalle Suore Vincenziane, brave suore queste…. Fra di loro, c’è una suora che è come la nonna di tutto questo, la brava suora Antonietta (Suor Antonietta Collacchi ndr) che ricordano con tanto amore. E a me tanti bambini, tanti erano, mi hanno riempito il cuore di gioia. Ripeto: “Nessun bambino è un errore!”
A Natale nessuno resti solo
Infine, la benedizione dei “Bambinelli” che bambini e ragazzi hanno portato in piazza San Pietro e che poi metteranno nei presepi, un “gesto semplice ma importante”, lo definisce il Papa che conclude con la speranza che nessuno si dimentichi dei nonni e che “nessuno rimanga solo in questi giorni”.