Il suo approccio, centrato sul dialogo e sull'ascolto delle esigenze della comunità, rappresenta una visione pragmatica e concreta per il futuro della regione. In occasione della discussione sul bilancio regionale e dei temi di politica economica e sociale. Con Corrado Jordan, consigliere regionale dell'Union Valdôtaine e Segretario dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio, facciamo il punto sulla situazione attuale della Valle d'Aosta, le prospettive future e le sfide da affrontare. Qual è il suo giudizio sul bilancio presentato e sulle scelte politiche che ne derivano?
"Il bilancio, così come il Documento di economia e finanza regionale (DEFR), rappresentano gli strumenti chiave per la programmazione delle attività politiche e amministrative. Il bilancio, in particolare, è completo ed esaustivo e affronta con serietà le problematiche evidenti. Le risorse messe a disposizione sono importanti, e le azioni previste sono pragmatiche, senza promesse irrealistiche. Mi sembra un bilancio che guarda al futuro, cercando di risolvere le criticità più urgenti, ma che allo stesso tempo inserisce interventi strutturali e prospettici. Tuttavia, va detto che non tutte le misure sono sufficientemente integrate in un piano a medio termine, rischiando di avere un impatto limitato a breve termine."
Quanto è importante il confronto e la condivisione tra le forze politiche nella definizione delle politiche regionali?
"Il confronto e la condivisione sono essenziali. Sappiamo bene che agire in solitaria non porta ai risultati desiderati, anzi, può essere dannoso. Le scelte politiche devono essere il frutto di un lavoro di squadra, con il contributo di tutte le forze politiche e delle realtà locali. A mio avviso, la trasparenza e la volontà di ascoltare sono fondamentali per costruire politiche credibili e realmente efficaci. Il periodo pre-elettorale può influire sulle scelte, ma non deve essere una scusa per fare scelte superficiali o demagogiche. Le politiche pubbliche devono essere pensate per il bene della comunità a lungo termine."
Ci sono degli aspetti del bilancio o delle politiche regionali che ritiene possano essere migliorati o sviluppati ulteriormente?
"Sì, ci sono sicuramente temi su cui possiamo fare meglio. Per esempio, nel settore dell'istruzione, credo che dovremmo valorizzare maggiormente il particolarismo valdostano, un aspetto che rappresenta una parte della nostra identità. Inoltre, sarebbe fondamentale migliorare l'orientamento scolastico, in modo da garantire un collegamento più forte tra scuola e mondo del lavoro.
Per quanto riguarda la sanità, è apprezzabile l'impegno dell'assessore, che ha avuto il coraggio di dire la verità sulle difficoltà del settore. Tuttavia, dobbiamo concentrarci su un miglior funzionamento del sistema e su una strategia più organica, che possa attrarre professionisti e migliorare i servizi.
In tema di agricoltura, abbiamo risorse ma serve una visione a lungo termine. Dobbiamo mettere in atto una pianificazione che definisca chiaramente dove sviluppare determinate coltivazioni e come migliorare la trasformazione dei prodotti agricoli. La zootecnia, che è uno dei settori più in difficoltà, necessita di supporto tecnico e di maggiore sperimentazione per affrontare le sfide attuali, anche in relazione alla crisi demografica che colpisce le aziende agricole.
Infine, sul turismo, c'è bisogno di un'azione più integrata, coordinando le politiche turistiche tra i vari assessorati, per evitare che restino azioni frammentate e poco efficaci."
A proposito della crisi demografica, quale ruolo può giocare la politica regionale per affrontare questo problema in modo strutturale?
"La crisi demografica è un tema che va affrontato con una visione di lungo periodo. Non bastano incentivi spot per risolvere il problema. Serve un intervento su più fronti: politiche familiari, politiche per la natalità, ma anche una gestione più attenta dei servizi pubblici, in modo che siano attrattivi per le giovani famiglie. La politica regionale deve essere parte di una strategia complessiva che coinvolga tutti gli attori della società: enti locali, associazioni, istituzioni scolastiche e universitarie. Solo lavorando insieme e con interventi mirati riusciremo a contrastare l'invecchiamento della nostra popolazione."
C'è una tematica specifica riguardo al settore agricolo che considera una priorità per il futuro della Valle d'Aosta?
"Credo che il settore agricolo valdostano debba essere pensato come un sistema integrato che va oltre la semplice coltivazione e zootecnia. Un tema cruciale è la valorizzazione dei nostri prodotti tipici, ma non solo. Bisogna sviluppare anche la trasformazione dei prodotti, supportando le cooperative agricole e i privati in progetti di innovazione e sostenibilità. Le carte vocazionali per la viticultura, ad esempio, sono fondamentali per definire le aree più adatte per determinati vitigni, per aumentare la qualità e la competitività del nostro settore agricolo. E, al di là degli aiuti diretti, occorre sviluppare una visione strategica che permetta al settore di affrontare le sfide economiche globali."
La sanità è un tema di grande rilevanza. Crede che la Valle d'Aosta stia facendo abbastanza per affrontare le carenze di personale sanitario e garantire un servizio adeguato ai cittadini?
"La situazione sanitaria è complessa, e siamo ben consapevoli delle difficoltà. L'assenza di medici è un problema comune in tutta Italia, ma soprattutto nelle aree montane. Credo che dobbiamo essere più coraggiosi e fare scelte concrete per attrarre professionisti nel nostro sistema sanitario, migliorando le condizioni di lavoro e aumentando le indennità per chi sceglie di lavorare in Valle d'Aosta. L’indennità di esclusività, ad esempio, è uno strumento che va valorizzato per far sì che i medici si concentrino maggiormente sul sistema pubblico. Tuttavia, la soluzione non può essere solo economica; occorre lavorare anche sull'organizzazione e sull'efficienza dei servizi, facendo investimenti in tecnologie e nella formazione del personale."
Un altro tema di discussione riguarda l'ambiente. Come si concilia la protezione del territorio con le esigenze di sviluppo economico della regione?
"La nostra regione ha sempre avuto una forte vocazione alla protezione dell'ambiente, ma dobbiamo essere realistici: il territorio deve anche essere un luogo dove si può vivere, lavorare e sviluppare economia. L'integrazione tra l'ambiente e la popolazione è essenziale per garantire che la nostra regione non diventi una 'riserva indiana', ma un esempio di come si possa vivere in modo sostenibile. Le infrastrutture devono essere pensate per migliorare la viabilità e la connettività, ma senza compromettere il nostro paesaggio. La sfida è trovare il giusto equilibrio tra la salvaguardia dell'ambiente e la promozione di uno sviluppo economico che permetta di migliorare la qualità della vita."
Quali azioni concrete pensa che il Consiglio regionale debba intraprendere per rilanciare il settore turistico in modo strutturato?
"Il turismo è una delle principali risorse della Valle d'Aosta, ma occorre un'azione integrata tra tutti gli assessorati e una visione chiara. Non possiamo più permetterci di agire in modo frammentato, con politiche turistiche separate. Serve una strategia regionale unitaria che coordini le risorse, promuova il nostro patrimonio culturale e naturale e sviluppi il turismo sostenibile. La comunicazione e la promozione sono fondamentali, ma anche la creazione di infrastrutture e servizi che attraggano visitatori tutto l'anno, non solo nella stagione estiva o invernale. Inoltre, è importante che il settore turistico collabori con altri settori, come l’agricoltura e la cultura, per creare offerte integrate che arricchiscano l’esperienza dei turisti."
Merci