Il ministro Salvini è stato letteralmente travolto da una critica pesante che arriva direttamente dal settore degli NCC (noleggio con conducente), un ambito che, in questi ultimi tempi, ha visto crescere malumori e preoccupazioni a causa delle politiche ministeriali e delle misure annunciate in materia di trasporti. Oggi, la legnata è arrivata senza mezzi termini da Francesco Artusa, presidente dell'associazione ‘Sistema Trasporti’, che ha espresso apertamente la sua indignazione per le dichiarazioni di Salvini sui social riguardo il settore.
Le parole di Artusa sono un atto d’accusa diretto nei confronti del Ministro, che sembra farsi scudo di slogan e dichiarazioni a effetto, tralasciando l’evidenza dei problemi reali del settore e la confusione generata dalle sue stesse riforme.
In una nota infuocata, Artusa ha contestato la disinformazione del Ministro, accusandolo di ignorare le misure contenute nei decreti del suo stesso ministero.
La questione si fa seria e concreta: i venti minuti di attesa tra un servizio e l’altro, l’obbligo di rientro in rimessa, la limitazione dell’intermediazione, sono solo alcuni dei provvedimenti che, secondo Artusa, stanno mettendo in ginocchio un’intera categoria, già alle prese con il pericolo di una concorrenza sleale e con l’emergere di forme di abusivismo che, con la complicità delle normative, diventano più facili da realizzare rispetto al lavoro legale. È una denuncia che arriva forte e chiara, con il rischio che il governo, invece di risolvere i problemi, si limiti a fare “campagna elettorale 7 giorni su 7”, senza affrontare realmente i disagi di chi lavora quotidianamente per garantire il trasporto pubblico e privato nelle città e nelle aree più difficili da raggiungere.
Un punto fondamentale della critica di Artusa riguarda proprio il paradosso che emerge dalle azioni del Ministro: da un lato, si espongono misure che, secondo l'AGCM, il TAR del Lazio e la Corte Costituzionale, sembrano illegittime e prive di fondamento; dall’altro, si continua a ignorare la realtà delle problematiche che riguardano migliaia di autisti e passeggeri.
L’intento di favorire il taxi a discapito degli NCC non fa che aggravare una situazione già difficile, mentre le risposte del Ministero sono una continua e sterile ripetizione di slogan.
La realtà, però, è che il sistema non funziona e che il Ministro, invece di aprire un vero e proprio confronto con i rappresentanti del settore, si rifugia in una posizione di difesa che alimenta il conflitto e la frustrazione.
Salvini ha scelto il monologo sui social, mentre Artusa lancia la sfida: un confronto pubblico, senza filtri, senza retorica, senza paura. La proposta è chiara: il Ministro, se ha veramente a cuore il destino del settore e delle persone che ne fanno parte, non ha che da mettersi in gioco in un dibattito aperto e diretto. Senza rifugiarsi nel vittimismo e nelle polemiche strumentali, ma ascoltando chi, sul campo, affronta ogni giorno le difficoltà di un sistema che sta crollando sotto il peso di leggi sbagliate e interventi mal progettati.
Le parole di Artusa non sono solo una critica, ma un invito a fare davvero il Ministro. A chiudere la fase della propaganda e a entrare nel merito, risolvendo problemi concreti. La strada è ancora lunga, ma se il Governo continuerà a ignorare le istanze degli NCC e delle loro realtà, le piazze italiane potrebbero davvero vedersi invase da migliaia di autisti in protesta.
E quel giorno, Salvini non potrà certo dire di non essere stato avvisato.