ATTUALITÀ POLITICA - 10 dicembre 2024, 10:01

L'OPINIONE DI FP-CGIL: In Sanità: Il coraggio non c'è...

Sembrerebbe che a livello Regionale, ci sia una scarsa capacità di ascolto sul riconoscimento delle priorità in termini di programmazione degli stanziamenti economici destinati alla Sanità

L'OPINIONE DI FP-CGIL: In Sanità: Il coraggio non c'è...

Nonostante si continui ad affermare che la Sanità Pubblica sia fondamentale ed essenziale per la popolazione Valdostana e che le criticità in termini di garanzia del diritto alla salute siano innumerevoli e tangibili, quando si propongono azioni concrette che possano dare risposte effettive alle cittadine e ai cittadini, l'unica reazione riscontrata è un continuo, prolisso e fumoso discorso.

Perché ad oggi in definitiva, quello che abbiamo a livello di bilancio preventivo regionale è:

•    riduzione  degli investimenti per il centro antiviolenza di genere, nonostante il fenomeno sia crescente...

•    riduzione degli investimenti per l'integrazione dei migranti, anche se da tempo la nostra Regione è in sofferenza per mancanza di lavoratori in determinati settori (agricoltura, edilizia, alberghiero,ecc)...

•    creazione di strutture (casa di comunità, ospedali di comunità, ecc) che in definitiva nessuno sa con quali professionisti garantirne l'attività, visto che ad oggi tante professioni sanitarie non sono più attrattive e quindi, i professionisti mancano...

Le Nostre domande rimangono comunque senza risposta:

Perché la Regione non finanzia in maniera più consistente la sanità regionale pur auto- finanziandosi?

Relativamente ai finanziamenti Nazionali che cesseranno entro il 2024  come s'intende procedere? Ovvero: é previsto un finanziamento Regionale a compensazione?

Perché non viene maggiormente sfruttata la possibilità di liberare delle risorse regionali utilizzando i fondi strutturali Europei, sopratutto relativamente alle politiche attive?

L'attuale finanziamento della sanità valdostana, nonostante il costante aumento in termini assoluti del valore destinato alle spese correnti relative in particolar modo al finanziamento dei LEA, non fa altro che compensare il lungo periodo precedente (pre covid) di definanziamento: non rappresentano risorse in più, ma  a compensazione.

Riteniamo positivo il fatto che si voglia dare stabilità al finanziamento nel triennio 2025/2027.

Ma non si può pensare che di fronte ad un aumento complessivo dei costi, un maggior fabbisogno sanitario (correlato anche all'invecchiamento della popolazione), maggior complessità nella gestione del sistema sanitario, tali risorse siano sufficienti o addirittura motivo di vanto politico.

Ci preme far presente quanto siano apprezzabili gli interventi ed il lavoro effettuato da questa amministrazione in termini di sanità, ma ricordiamo che tale lavoro corrisponde a quanto dovuto a garanzia della tenuta del sistema sanitario regionale e dei diritti di salute essenziali della collettività.

In questi giorni sono nel passaggio definitivo del Consiglio, le principali Leggi di Finanza regionale di programmazione: non sarebbe mai troppo tardi per un ripensamento.

red

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