Vite in ascesa - 06 dicembre 2024, 08:00

FUTUR PARK” – LUNGO LA DORA DA TORINO ALLA FRANCIA

Lodovico Marchisio e Franco Stuardi - Foto degli autori

Tratto Parco Dora ad Alpignano

Tratto Parco Dora ad Alpignano

PARTE QUARTA - GRAFFITI DEL PASSATO E CONCLUSIONI

L’attuale città di Torino è nata in epoca romana alla confluenza della Dora Riparia, dove questa si getta nel Po. La Dora Riparia è stata per lungo tempo la principale risorsa energetica della città di Torino; già nel Medioevo le sue acque venivano convogliate in canali chiamati “Duriae” che andavano ad alimentare mulini, elevatori ed altri impianti.

Prima dell’Assedio di Torino dell’anno 1706, tra la confluenza della Dora Riparia e della Stura si trovava il Regio Parco. Su questo spazio ora si trova il Parco della Colletta, da cui parte questo itinerario di risalita della Dora, dalla confluenza nel Po alla sorgente. La Dora, come tutti gli altri fiumi, ha risentito nel Novecento del degrado ambientale per lo sviluppo industriale della città.

All’inizio del secolo scorso, infatti, venivano gettati nei fiumi, oltre ai residui dei pozzi neri e le acque bianche, anche purtroppo tutti gli scarichi industriali. Fu solo negli anni ‘90 che si iniziò a tentare un’opera di risanamento delle acque, che dura tuttora. Nel 1999 l’ARPA di Grugliasco ha eseguito una campionatura di tutte le acque della Dora Riparia, rilevando purtroppo ancora una condizione di grave inquinamento ambientale.

Villa Lascaris (tratto Pianezzese)

Nel 2002 è nato il Parco Agro-Naturale della Dora Riparia, finanziato dalla Regione Piemonte con fondi pervenuti alle città di Collegno e Pianezza per quel che riguarda la Bassa Valle di Susa, che hanno dato il via a questo Parco del Futuro, come lo abbiamo per l’appunto battezzato. Il regime della Dora Riparia è di tipo nivo-pluviale, con piene più frequenti in tarda primavera (disgelo) o in autunno (piogge insistenti), magro in inverno.

L’andamento della portata del fiume in questi ultimi anni ha avuto piene disastrose, come quella avvenuta nell’ottobre del 2000, che allagò i centri urbani di Susa e Bussoleno, inondando a Torino l’intero Parco della Pellerina (o Parco Carrara). L’ultima risale al 29 maggio del 2008, che ha prodotto ingenti danni in quasi tutte le vallate del torinese.

Nel caso della nostra Dora, in Alta Valle di Susa, ha causato per diversi giorni l’interruzione della statale tra Oulx e Bardonecchia, isolando anche per parecchi giorni la frazione di Rochemolles. Altri danni della Dora Riparia sono stati riscontrati sulla Provinciale tra Cesana e Sauze di Cesana, dove la strada è stata danneggiata dalla fuoriuscita del torrente Ripa (affluente della Dora). Desideriamo ancora ricordare che la Provincia di Torino oggi è sostituita dalla Città Metropolitana.

Nei comuni di Exilles e Salbertrand sono state colpite in particolare le aree della destra idrografica della Dora, con smottamenti e frane che hanno causato danni alle abitazioni. Anche tra Bussoleno e Susa la Statale n. 25 del Moncenisio era stata interrotta per diversi mesi al traffico pesante. Alcune zone, a distanza ormai di 24 anni, sono monitorate di continuo per frane possibili dai fianchi delle montagne. Una Dora quindi protetta, ma soggetta, come tutti i fiumi, allo stravolgimento che vi è stato per lavori non sempre utili a contenere le acque in caso di piene improvvise, dovute a un progresso che non ha mai seriamente tenuto conto della nostra “Madre Natura!”

 

ascova

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