La polizia di Aosta ha eseguito una misura cautelare agli arresti domiciliari per tentato omicidio nei confronti di A.Z, 60 anni, ex dirigente regionale. Il fatto risale a qualche settimana fa, quando i due si erano incontrati in un bar per un aperitivo. Durante l'incontro, la signora avrebbe versato nel bicchiere dell'uomo delle gocce di psicofarmaco, che lo avevano fatto sentire male. L'uomo è stato subito soccorso e trasportato in ospedale, dove i medici hanno immediatamente sospettato un avvelenamento da farmaci.
Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Francesco Pizzato, sono proseguite con l’esecuzione di esami tossicologici che hanno confermato la presenza della sostanza velenosa nel corpo della vittima. Inoltre, è stato accertato che il quantitativo di farmaco somministrato sarebbe stato sufficiente a causare un grave danno o addirittura la morte, se non fosse stato per l'intervento tempestivo dei soccorritori.
L'uomo, che aveva avvertito forti dolori e un malessere improvviso, si è ripreso gradualmente dopo il ricovero. Durante il suo ricovero in ospedale, è stato ascoltato dagli investigatori, ai quali ha escluso qualsiasi tentativo di suicidio e ha indicato la compagna come possibile responsabile del suo avvelenamento.
Le indagini hanno messo in evidenza la personalità di A.Z., descritta come incline alla rabbia e talvolta aggressiva. Dopo aver monitorato attentamente la donna, la polizia ha notificato alla donna la misura cautelare degli arresti domiciliari, che sta scontando in una sua residenza nel centro storico di Aosta. La sua abitazione originale, quella condivisa con l'uomo, si trova in una località alle porte della città.