ECONOMIA - 04 dicembre 2024, 20:30

Bilancio di previsione della Regione Autonoma Valle d'Aosta 2025-2027: le priorità per il S.A.V.T.

COMUNICAZIONE AUTOGESTITA SAVT

La segreteria Savt

La segreteria Savt

Calo demografico e attrattività sono le parole chiave intorno alle quali si deve concentrare il dibattito per garantire il futuro sociale ed economico della Valle d'Aosta. In questa direzione, il direttivo confederale del S.A.V.T. ha impostato la propria analisi sui contenuti del bilancio di previsione della Regione Autonoma Valle d'Aosta per il triennio 2025/2027, che presto sarà approvato dal Consiglio Regionale.

Come tutti sanno, il costo della vita in Valle d'Aosta è sicuramente più alto che in altre realtà d'Italia. A questo si aggiungono le difficoltà riscontrate in alcuni dei servizi offerti ai cittadini e le minori opportunità che la nostra realtà offre alle fasce più giovani della popolazione. Questi sono sicuramente alcuni dei motivi che spingono le persone, specialmente i giovani, a lasciare la nostra regione per andare a vivere in altre realtà.
Altro tema preoccupante sul quale si deve riflettere con grande attenzione è l'aumento delle famiglie valdostane che fanno fatica ad arrivare a fine mese, fenomeno messo in evidenza anche dalla Caritas. In quest'ottica, al fine di provare a dare delle risposte concrete ai lavoratori e alle famiglie valdostane, il direttivo confederale del S.A.V.T. ha elaborato una serie di proposte da presentare in fase di audizione in commissione consiliare sul bilancio di previsione della Regione Autonoma Valle d'Aosta per il triennio 2025/2027.

L'obiettivo è quello di porre al centro dell'attenzione alcune tematiche che si auspica possano animare il dibattito politico non solo in questa fase di discussione del bilancio regionale, ma anche nei prossimi mesi. Le disponibilità economiche a disposizione delle casse regionali hanno raggiunto dimensioni importanti e, per questo motivo, riteniamo che sia doveroso aprire un confronto per mettere in atto ulteriori azioni indirizzate a sostenere lavoratori e famiglie.
Nello specifico, le proposte sono le seguenti:

  • Introduzione di sgravi IRAP per le aziende che applicano contratti integrativi, al fine di incentivare e promuovere la contrattazione di secondo livello;
  • Sostegno da parte dell'amministrazione regionale per il versamento dei contributi previdenziali volontari da parte delle lavoratrici e dei lavoratori che decidono di lasciare il posto di lavoro per assistere minori o anziani;
  • Stabilizzazione delle risorse oggi erogate in ambito sanitario tramite R.A.R. e/o leggi di attrattività, al fine di addivenire finalmente ad una contrattazione territoriale integrativa per i lavoratori dell'U.S.L. che dia certezze economiche e normative per i lavoratori del settore;
  • Revisione delle fasce ISEE per allargare la platea per l'accesso ai servizi per anziani e bambini;
  • Stanziamento delle somme necessarie per far accedere anche i lavoratori della scuola e della sanità al fondo di sanità integrativa che presto decollerà per i dipendenti del comparto unico (in questo caso sono stati stanziati 10 euro al mese per ogni dipendente);
  • Introduzione di una misura a sostegno diretto delle famiglie per aiutarle a far fronte al rincaro dei costi nei vari ambiti. Una possibilità potrebbe essere quella di introdurre una sorta di indennizzo sull'utilizzo delle risorse energetiche.

Al fine di garantire una maggiore attrattività, è poi necessario fare un'attenta analisi sull'utilizzo delle importanti risorse che vengono messe a disposizione della sanità e delle politiche sociali. Bisogna capire quali siano le reali difficoltà che si devono superare per riuscire a offrire ai cittadini servizi di maggiore qualità nei settori in esame. In questa direzione, può sicuramente essere utile fare un monitoraggio sullo stato di attuazione del piano per la salute e il benessere sociale, approvato da pochi mesi dal Consiglio Regionale.

Per questo motivo è già stato aperto un tavolo di confronto con l'assessorato competente e con l'azienda U.S.L. La volontà è quella di vedersi periodicamente per monitorare l'andamento della situazione.

Come S.A.V.T., riteniamo che il problema della sanità in Valle d'Aosta non sia legato alle risorse economiche destinate a questo settore. Gli stanziamenti sono piuttosto ingenti e sono arrivati a coprire oltre il 20% del bilancio regionale. Quello su cui riteniamo sia importante concentrarsi è, invece, l'utilizzo che viene fatto di queste risorse. È fondamentale capire se vi siano spazi di miglioramento e di ottimizzazione, soprattutto sotto l'aspetto organizzativo, al fine di dare risposte migliori ai cittadini. Obiettivo principale è quello di ridurre i tempi delle liste di attesa e di migliorare la qualità di alcuni servizi.

Per sopperire alle carenze delle figure socio/sanitarie, sarebbe utile provare a rimettere in piedi percorsi formativi direttamente in Valle d'Aosta, come succedeva in passato, ad esempio con i tecnici di radiologia. Infine, si ribadisce la contrarietà del S.A.V.T. a qualsiasi tipo di privatizzazione in ambito socio/sanitario.

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