CISL VdA - 28 novembre 2024, 13:52

Sbarra a Landini: “Migliaia di lavoratori e pensionati ci stanno chiamando in queste settimane per iscriversi alla Cisl”

Il Consiglio Generale della Cisl Valle d’Aosta, allargato ai Direttivi di categoria, RSU, RSA, RLS, si è riunito per esaminare le principali tematiche della nuova manovra finanziaria nazionale

Sbarra a Landini: “Migliaia di lavoratori e pensionati ci stanno chiamando in queste settimane per iscriversi alla Cisl”

“Rassicuro Landini che migliaia di lavoratori e pensionati ci stanno rispondendo e chiamando in queste settimane per iscriversi alla Cisl. Anche quest’anno gli associati alla nostra organizzazione aumentano, con nostra grande soddisfazione , in tutte le categorie . Segno che le persone chiedono concretezza  e assunzione di responsabilità dal sindacato e non proteste dal sapore politico utili solo a scaricare  costi e sacrifici su di loro”. Cosi il leader della Cisl Luigi Sbarra a Bologna a margine del Consiglio Generale della Cisl Emilia Romagna, ha replicato al segretario generale della Cgil Maurizio Landini che ieri aveva affermato che saranno i lavoratori il 29 novembre con lo sciopero a rispondere a Sbarra.
“Lo sciopero è uno strumento serio. Ma va utilizzato per fini sindacali, non per indebolire governi o maggioranze sgradite”, ha aggiunto Sbarra.

Jean Dondeynaz: accolte parte delle richieste del nostro sindacato; restano però elementi critici da risolvere

Consiglio Generale della Cisl Valle d’Aosta, allargato ai Direttivi di categoria, RSU, RSA, RLS, si è riunito per esaminare le principali tematiche della nuova manovra finanziaria nazionale.

La Cisl Valle d’Aosta, alla vigilia dello sciopero indetto per venerdì 29 novembre, sottolinea la necessità di maggiore unità e corresponsabilità, ritenendo, quindi, di non aderire allo sciopero, seguendo, invece, la linea del dialogo che ha consentito di raggiungere alcuni risultati, anche se permangono elementi da correggere.
Non è certamente la manovra economica che la Cisl avrebbe voluto, ma è importante anche dare valore agli obiettivi raggiunti. Va, infatti, sottolineato che ben l’85% dei 24 miliardi individuati vertono su misure di coesione sociale, incentivi e sostegni fiscali al lavoro, alle pensioni e alle famiglie medie e popolari. Provvedimenti fortemente voluti dal sindacato e conquistati con i negoziati di questi mesi con Palazzo Chigi e con i ministri del Governo.

Si pensi al taglio strutturale del cuneo e all’accorpamento delle aliquote per i primi scaglioni Irpef, al ripristino della piena indicizzazione delle pensioni, al sostegno alla famiglia e alla natalità, all’aumento delle risorse sulla sanità, che pure vanno ulteriormente incrementate. E, ancora, alla proroga della detassazione sui premi di risultato, alle nuove risorse per rinnovare i contratti pubblici per i cicli 25-27 e 28-30, ai finanziamenti per la Zes unica al Sud.

Questo non vuol dire, ovviamente, che non vi siano ombre nella manovra, soprattutto nella parte relativa alle pensioni. Consideriamo sbagliata e irricevibile l’operazione di stringere le maglie alle quote 103, così come ridurre aliquote e rendimenti per i lavoratori pubblici della sanità, degli enti locali, del comparto insegnanti. Non siamo d’accordo sull’incremento dell’importo minimo per l’anticipo della pensione contributiva da 2,8 a 3 volte l’assegno sociale e sulle restrizioni di accesso ad Ape Sociale e Opzione Donna. Sul piano fiscale, rivendichiamo la detassazione delle tredicesime per lavoratori e pensionati e abbiamo chiesto di rafforzare ulteriormente le dotazioni economiche per pubblico impiego e sanità. Ad esempio, bisogna tornare indietro sulla riduzione degli organici scolastici, sul blocco del turnover nella PA e sostenere maggiormente la legge sulla non autosufficienza.
Altra questione fondamentale, che il nostro sindacato sta ponendo da tempo, è la riduzione delle tasse al ceto medio attraverso il taglio dell’aliquota Irpef dal 35% al 33%.

Siamo consapevoli che lo sciopero è lo strumento più nobile di cui disponga il sindacato per portare avanti le proprie rivendicazioni, ma è anche il più radicale; in questa fase, riteniamo che utilizzarlo in modo automatico e ideologico porti a un suo indebolimento.

Laddove non vi siano alternative negoziali, la Cisl sceglie quindi uno sciopero selettivo, come nel caso del settore metalmeccanico, della componentistica dell’automotive, del trasporto locale e della sanità privata.

Riteniamo che per arrivare a traguardi concreti e duraturi non serva incendiare lo scontro in modo generalizzato ed evidenziamo che la manovra presenta alcune migliorie rispetto a quella di un mese fa: merito del confronto responsabile e costruttivo avviato con la controparte.

Il livello di attenzione rimane comunque alto e, per questo, la Cisl continuerà ad esercitare pressione sul Parlamento per migliorare ulteriormente la Manovra e le politiche di sviluppo.

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