Il lavoro a turni è una delle modalità più diffuse presso le aziende sia del settore pubblico che di quello privato. Subentra in tutti quei contesti in cui si desidera offrire prodotti e servizi in maniera continuativa e per un arco di tempo prolungato: accade negli ospedali ma anche in molte industrie, per citare alcuni esempi.
Per garantire gli opportuni standard di efficienza e produttività si rivela essenziale organizzare al meglio la forza lavoro, qualcosa che riguarda in particolare i turni di lavoro notturni e che è possibile conseguire avvalendosi degli strumenti giusti.
Tra questi, un programma per fare turni di lavoro rappresenta una soluzione in grado di supportare a 360° nella pianificazione, dando modo di essere certi che le varie mansioni risultino coperte, cosicché le rispettive attività procedano in maniera fluida, senza intoppi.
In questo articolo analizziamo quali sono le peculiarità distintive dei turni di lavoro notturni e come organizzarli al meglio.
Lavoro notturno: quali sono le caratteristiche
Il lavoro notturno viene detto anche turno di notte. Ma di quale arco di tempo si tratta, esattamente? Stando a quanto disposto nel Decreto legislativo n. 66 dell’8 aprile 2003, si fa riferimento a minimo 7 ore consecutive che intercorrono tra la mezzanotte e le 5 del mattino.
Il lavoratore notturno è, sempre secondo quanto riporta il Decreto, colui che effettua una parte del proprio orario di lavoro nel periodo notturno sopraindicato, sulla base di quanto contemplato all’interno del CCNL di riferimento. Per rientrare in tale categoria la persona dovrà effettuare almeno tre ore di lavoro per un minimo di giorni lavorativi annui pari a 80.
Il lavoro notturno rientra quindi all’interno di un sistema di lavoro a turni, a sua volta diffuso in molteplici settori: ospedaliero, farmaceutico, GDO, ristorazione, retail, manifatturiero, ecc. ecc.
Esso prevede l'alternanza di tre gruppi di lavoratori alla stessa mansione: un gruppo opera al mattino, un altro al pomeriggio, un altro ancora nella fascia notturna. In questo caso la durata del turno è di minimo 7 ore consecutive.
Alcune imprese possono addirittura preventivare 4 turni, secondo un’organizzazione di tipo 6x6: 6 ore per turno per 6 giorni settimanali.
Pertanto, gli orari più comunemente utilizzati dalle aziende per il lavoro notturno sono quelle che seguono:
- Dalla mezzanotte alle 7 del mattino.
- Dalle 23 alle 6 del mattino.
- Dalle 22 alle 5 del mattino.
La prestazione può avere una durata superiore a quella indicata, cosa che accade in alcune mansioni considerate di vitale importanza, come quelle che interessano il personale sanitario. Ogni CCNL stabilisce il massimo di ore che il professionista può esercitare nel turno di notte nonché gli opportuni tempi di riposo.
Riposo e turno di lavoro notturno
Quali sono i tempi di riposo del lavoro notturno? Come accennato poc’anzi possono esserci delle indicazioni specifiche all’interno dei CCNL: questo spiega perché sussistano delle differenze tra i turni di medici e infermieri, per fare un esempio.
A livello generale la norma di riferimento rimane l’articolo 7 del Decreto Legislativo n. 66. Qui viene stabilito che al lavoratore che effettua un turno di lavoro notturno spetta un tempo di riposo minimo di 11 ore consecutive ogni 24 ore prima di poter riprendere nello svolgimento della propria mansione.
La gestione dei turni di lavoro notturni
La gestione dei turni di lavoro notturni è una questione piuttosto complessa e incide in maniera diretta sulla produttività di un’azienda. Ecco alcuni consigli utili per una pianificazione ottimale, validi per evitare incomprensioni e favorire una comunicazione fluida con i dipendenti:
- I turni di lavoro notturni andrebbero pianificati con un certo anticipo e secondo una rotazione, per quanto possibile, equilibrata tra le risorse. Questo anche nel rispetto di quanti non presentano le condizioni per svolgere tale attività, come le donne in stato interessante o i dipendenti con disabilità tutelati dalla Legge n.° 104.
- Si rivela essenziale assegnare alla risorsa le mansioni di volta in volta più adatte, così da metterla nelle condizioni di contribuire al meglio alla redditività dell’impresa.
- Gestire i turni di lavoro notturni in maniera professionale significa creare un ambiente di lavoro sereno e dove le risorse possono dire la propria sulla pianificazione. Questo nell’ottica di un confronto basato sull’ascolto delle esigenze reciproche.
Il valore aggiunto di un programma per turni di lavoro
Se fino a non molto tempo fa la pianificazione dei turni di lavoro, notturni e non solo, avveniva attraverso la realizzazione di tabelle o comunicati cartacei o, nei migliori casi, effettuati su fogli di calcolo Excel, oggi tali sistemi sono ormai superati.
Tra gli strumenti telematici di ultima generazione, un programma per la gestione dei turni si rivela particolarmente efficace. Oltre a consentire la creazione e l’organizzazione dei turni in modo semplice ed efficiente, permette di automatizzare le comunicazioni con i dipendenti ed evitare incomprensioni.
Lo fa riducendo l’errore umano, una delle problematiche che invece caratterizza le soluzioni standard come quelle indicate poc’anzi, consentendo così di ottimizzare una pratica delicata e complessa quale la pianificazione del lavoro notturno.