CULTURA - 24 novembre 2024, 11:24

Messa in sicurezza segheria-mulino di Pilaz (Ayas) dall'Associazione Ripartire dalle Cime Bianche ed il CAI VdA

Importante patrimonio storico e culturale salvato dal crollo del tetto

Nel servizio fotografico le fasi della messa in sicurezza

Nel servizio fotografico le fasi della messa in sicurezza

Nel mese di novembre, poco prima dell’arrivo della prima neve, è stato effettuato un intervento urgente di messa in sicurezza sul complesso storico di Pilaz, nel comune di Ayas, situato lungo il torrente Evançon. Questo insediamento, di rilevante valore storico e culturale, comprende un mulino a due macine, documentato almeno dal 1804, una segheria a movimento orizzontale interamente in legno, e la prima centralina idroelettrica della Val d’Ayas, realizzata in fasi successive. La sua importanza non è solo legata alla sua funzione storica, ma anche al valore culturale che rappresenta per la comunità locale.

Il focus principale dell’intervento ha riguardato la segheria a movimento orizzontale, una delle poche rimaste in Valle d’Aosta. Il tetto di questa struttura, già parzialmente crollato, metteva a rischio il macchinario sottostante, un esempio significativo di tecnologia pre-industriale. Grazie all’intervento tempestivo dell’associazione Ripartire dalle Cime Bianche, che aveva già predisposto un puntellamento preventivo nel dicembre 2023, si è evitato il peggior danno, preservando così un pezzo importante di patrimonio storico. L'intervento è stato possibile grazie anche alla collaborazione con il Club Alpino Italiano (CAI) della Valle d’Aosta.

Il complesso artigianale di Pilaz, che è inattivo da decenni, è stato a lungo in stato di abbandono, esponendo le sue strutture al rischio di un degrado irreparabile. Il mulino ha cessato la sua attività tra gli anni ‘60 e ‘70, mentre la segheria ha smesso di funzionare all'inizio degli anni ‘80. Nonostante il suo indiscutibile valore storico e culturale, testimoniato anche da pannelli illustrativi di Francesco Corni lungo un frequentato percorso ciclo-pedonale, fino ad oggi non erano state adottate misure concrete per garantirne la conservazione.

L’azione intrapresa dall’associazione Ripartire dalle Cime Bianche, in collaborazione con il CAI Valle d’Aosta, ha coinvolto diversi passaggi significativi. Oltre a un costante monitoraggio del complesso, che ha visto la partecipazione attiva dei proprietari, è stata segnalata la situazione critica al Comune di Ayas e alla Sovrintendenza regionale per i Beni e le Attività Culturali. Successivamente, è stato effettuato un puntellamento d’emergenza del tetto della segheria, con l’aiuto di un artigiano locale, e sono state predisposte le richieste ufficiali per il restauro, con il supporto tecnico necessario. A seguito di questi sforzi, il Comune di Ayas si è impegnato a cedere il complesso in comodato gratuito per 25 anni, garantendo così la continuità della salvaguardia del sito.

L'intervento di messa in sicurezza, che ha avuto un costo di circa 4.000 euro (più IVA), è stato interamente finanziato dall’associazione e dal CAI Valle d’Aosta. Con il sito ora protetto, il Comune e la Sovrintendenza potranno proseguire con i lavori di restauro e valorizzazione, avviando un percorso che potrebbe portare alla creazione di un museo diffuso, come già avvenuto per il mulino di Soussun, del XVII secolo.

L'operazione non solo rappresenta un passo fondamentale per la tutela del patrimonio locale, ma si inserisce anche all'interno di un progetto più ampio dedicato alla valorizzazione della storia e della cultura della Val d’Ayas. Questo intervento si configura come un tassello essenziale nel mosaico di iniziative volte a preservare e rendere accessibile la memoria storica di una regione ricca di tradizioni e di risorse culturali.

pi/red

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