(Adnkronos) - "Una sentenza che condivido e che dovrebbe eliminare la possibilità del referendum". Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, all’indomani della parziale bocciatura da parte della Corte Costituzionale della legge sull’autonomia differenziata.
“La sentenza, letta a spanne, è più che equilibrata. Dico a spanne perché per dare una interpretazione tecnicamente corretta occorre leggere le motivazioni che saranno sicuramente articolate e molto lunghe”, ha detto Nordio intervenendo al convegno della Fondazione Iniziativa Europa a Stresa. “Detto questo - ha proseguito il Guardasigilli - è sicuro che produrrà un avanzamento probabilmente di mesi o forse anche di anni verso la soluzione definitiva. Se mi si chiede se questa pronuncia impedirà o no il referendum bisognerà leggere le motivazioni ma direi di sì: è intervenuta pesantemente su alcuni settori che sono quelli proprio tipici del referendum”.
“Adesso il parlamento dovrà rivederla, poi la rivedrà la Cassazione, direi che a spanne, con prudenza, questa sentenza dovrebbe eliminare, almeno per ora, la possibilità del referendum”, ha concluso Nordio.
A proposito delle affermazioni di Elon Musk sui giudici italiani, Nordio npn vuole commentare "le espressioni soprattutto provenienti da persone che in questo momento non rivestono ruoli istituzionali, del resto, ne abbiamo sentito di tutti i colori”. “Anche nei nostri confronti sono state dette cose terribili - ha aggiunto il ministro - in Parlamento quando abbiamo proposto la limitazione delle intercettazioni hanno detto che volevamo aiutare la mafia o il terrorismo: detto a un ministro della Giustizia che quarant'anni fa ha rischiato la vita con le Brigate Rosse mi è sembrato un po' offensivo” . “Ci sono momenti in cui le parole sfuggono dal cervello, agiscono da sole, ma fa parte della dialettica politica un po' esasperata di questi tempi”, ha detto Nordio.
“Sul tribunale di Bologna - ha poi spiegato - non mi sono mai pronunciato però è completamente diverso da quello di Roma". Il giudizio di Bologna “è stato molto più articolato, non hanno detto che non convalidano il fermo, hanno sospeso il giudizio mandando tutto a Bruxelles". "In questo caso decade però la limitazione della libertà perché entro quarantotto ore l'autorità giudiziaria si deve esprimere. E’ stato un ragionamento completamente diverso anche se il risultato è di fatto sembrato uguale”, ha ribadito Nordio anticipando che “probabilmente anche con questo faremo ricorso, ma per motivi tecnici”. Quanto alla pronuncia dei giudici di Roma, Nordio ha ricordato: "Mi sono limitato ai primi decreti del tribunale di Roma che non hanno convalidato il fermo dei migranti a obiezioni tecniche che poi sono quelle che adesso abbiamo riportato attraverso l'Avvocatura dello Stato davanti alla Corte di Cassazione perché vi è una assoluta carenza di motivazione". "Quei decreti non avevano convalidato il fermo senza motivare il perché, questa è l'abnormità, deciderà la Cassazione”, ha concluso il ministro invitando “tutte le parti ad abbassare i toni perché l’azione chiama la reazione”.
Infine, sui disordini di ieri a Torino nel quale sono rimasti feriti una ventina di rappresentanti delle forze dell’ordine, Nordio ritiene che "come tutte le forme di violenza sono inaccettabili, spero che la magistratura intervenga nei tempi più rapidi e nel modo più severo". “Data la mia età - ha sottolineato Nordio - ho visto come è nato il terrorismo, proprio anche a Torino: hanno iniziato così, prima si incita alla rivolta, poi si aggrediscono i poliziotti, poi si fa il gesto della P38 per strada e poi però si spara, quindi l'intervento deve essere rapido, efficace. Da parte del governo lo è e lo sarà, però adesso sta alla magistratura dimostrare di essere molto molto severa nei confronti di coloro che hanno ferito le forze dell'ordine”. “Non ci sono attenuanti per chi aggredisce le forze dell’ordine, su questo bisogna essere chiari”, ha concluso il ministro.