La giornata non si limita a commemorare solo le vittime degli incidenti automobilistici, ma ricorda tutti coloro che perdono la vita sulla strada: pedoni, ciclisti, motociclisti e automobilisti.
La sofferenza delle famiglie colpite è enorme e, come sottolineato da Natale Dodaro, presidente di FIAB Aosta à Velò, "è fondamentale esprimere vicinanza e gratitudine a tutte le associazioni che si occupano del sostegno a chi ha subito questi drammi, come l'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada."FIAB Aosta à Velò è da sempre in prima linea per sensibilizzare sull’importanza della sicurezza stradale, con un occhio di riguardo nei confronti dei ciclisti, gli utenti più vulnerabili della strada.
"Per nostra natura e statuto, l'attenzione di FIAB si rivolge in particolar modo alla sicurezza dei ciclisti", aggiunge Dodaro, che ribadisce l'importanza di creare una città che favorisca l’uso della bicicletta in sicurezza. "Ci battiamo per avere una città nella quale chi sceglie di usare la bicicletta per i brevi spostamenti quotidiani lo possa fare in massima sicurezza." Un obiettivo che non significa escludere l'automobile, ma cercare di ridurre il traffico e migliorare la convivenza tra tutti gli utenti della strada.In questi giorni, mentre ci avviciniamo a questa Giornata di commemorazione, si fa sentire anche il dibattito riguardo al nuovo codice della strada, che sarà presto sottoposto all’approvazione finale in Senato. Se da un lato la legge propone un giro di vite su abusi come l'uso di alcool, droghe e cellulari alla guida, dall'altro non interviene abbastanza sulle questioni legate alla velocità, una delle principali cause degli incidenti.
"Siamo preoccupati – sottolinea Dodaro – per il fatto che, nonostante le richieste delle associazioni dei familiari e delle vittime della strada, continuino a diminuire le possibilità di controllo e le sanzioni per chi guida a velocità pericolosa." Un problema che, secondo FIAB Aosta à Velò, va affrontato con maggiore decisione, mettendo in atto politiche che favoriscano la sicurezza per tutti gli utenti della strada, senza escludere nessuna categoria."È importante sgomberare il campo da ogni ipocrisia", prosegue Dodaro. "La bicicletta non è un nemico dell'automobile, e viceversa. Tutti noi, quando scendiamo dalla bicicletta, possiamo diventare automobilisti o pedoni. Siamo perfettamente consapevoli che oggi è difficile fare a meno dell'automobile; quello che auspichiamo è solo un suo uso più moderato e attento."
Un messaggio chiaro, che invita a una riflessione più ampia sulla mobilità sostenibile e la convivenza pacifica tra i diversi modi di trasporto. "Chi presenta quindi la questione come una guerra tra ciclisti e automobilisti, lo fa in perfetta malafede", sottolinea con fermezza Dodaro (nella foto). "Il nostro obiettivo deve essere quello di lavorare tutti assieme per garantire una convivenza sicura e rispettosa tra tutti gli utenti della strada."
In questo contesto, la Giornata del Ricordo diventa un'opportunità non solo per commemorare le vittime, ma anche per fare un appello alla responsabilità di tutti. Perché la sicurezza stradale non riguarda solo le norme e le leggi, ma soprattutto una cultura condivisa del rispetto reciproco, della moderazione e dell'educazione. La strada è di tutti, e per viverla in sicurezza è fondamentale che ciascuno di noi assuma il proprio ruolo con consapevolezza. "L'obiettivo – conclude Dodaro – deve essere la convivenza e il rispetto reciproco, non la prevaricazione di una categoria sulle altre. Solo così potremo sperare di ridurre il numero di vittime della strada e di costruire un futuro più sicuro per tutti."