CRONACA - 10 novembre 2024, 18:43

"Contro il Codice della Strage: un appello per la sicurezza e il rispetto di chi si muove in bicicletta

Le associazioni, i cittadini e gli attivisti che si mobiliteranno quel giorno lo faranno per esprimere un dissenso forte e deciso contro una riforma che definiscono apertamente un “Codice della Strage”

"Contro il Codice della Strage: un appello per la sicurezza e il rispetto di chi si muove in bicicletta

Roma si prepara a ospitare una mobilitazione nazionale di grande rilevanza, che si terrà il 17 novembre, in occasione della Giornata Mondiale in Ricordo delle Vittime sulla Strada. L’appuntamento, fissato alle 10:30 in Piazza della Chiesa Nuova, a pochi passi dal Senato, rappresenta un momento di grande fermento e protesta contro il nuovo Codice della Strada, la cui approvazione definitiva è ormai imminente. Le associazioni, i cittadini e gli attivisti che si mobiliteranno quel giorno lo faranno per esprimere un dissenso forte e deciso contro una riforma che definiscono apertamente un “Codice della Strage”.

Una riforma che sembra non voler tenere conto delle istanze di chi ogni giorno si muove sulle strade, di chi lotta per un mondo dove la mobilità sia più sicura, inclusiva e rispettosa. E tra le categorie più vulnerabili ci sono i ciclisti, che purtroppo sono troppo spesso vittime di incidenti gravi, eppure il nuovo Codice non sembra andare nella direzione di una maggiore tutela della loro sicurezza. La riforma è stata blindata, senza spazio per il dibattito serio e senza un reale confronto con chi quotidianamente lavora per migliorare le condizioni di sicurezza stradale. Le richieste delle famiglie delle vittime e delle associazioni che da anni si battono per una strada più sicura sono state ignorate, e questo non può passare sotto silenzio.

Chi si muove in bicicletta, spesso trascurato e considerato un “ospite scomodo” della strada, sa quanto sia difficile convivere con l’incertezza, con la paura di un’automobile che arriva troppo vicino, con il rischio di non essere visti o, peggio, di essere scartati come una mera inconvenienza. Il nuovo Codice sembra fare un passo indietro rispetto alla tutela di questi diritti, minando la sicurezza e la qualità della vita di chi sceglie un mezzo di trasporto più ecologico e più sano. Le normative proposte non solo non affrontano seriamente la questione della violenza sulle strade, ma rischiano anche di amplificare il conflitto tra i diversi utenti della strada.

Ciclisti, pedoni, motociclisti e automobilisti dovrebbero poter coesistere in un sistema di mobilità più armonico, ma per farlo occorre politiche chiare che mettano la sicurezza al primo posto. La riforma, invece, sembra incentrata su interessi di parte, senza considerare le reali necessità della comunità. La preoccupazione è che, invece di ridurre gli incidenti, si finiscano per aumentare le disuguaglianze tra i vari utenti della strada, creando un clima di crescente conflitto. Il fatto che non siano state accolte le richieste delle associazioni più rappresentative delle vittime degli incidenti stradali è un segno di come il dibattito sia stato esclusivamente formale e lontano dalle reali problematiche che coinvolgono ogni giorno milioni di persone.

In questo contesto, la manifestazione del 17 novembre è non solo un momento di protesta, ma anche un appello a una riforma alternativa, più inclusiva e più giusta, che riduca il conflitto e la violenza sulle strade e che ponga in primo piano la protezione dei più vulnerabili. Un Codice che finalmente riconosca il diritto alla sicurezza per chi cammina, pedala, corre e si muove in ogni angolo del nostro Paese. La mobilitazione è quindi una chiamata a raccolta per tutte quelle realtà sociali, politiche e sindacali che vogliono unirsi in questa battaglia, ma anche per tutti i cittadini che desiderano un futuro in cui la mobilità sostenibile sia la regola, non l’eccezione.

Questo Codice non deve essere quello della Strage, ma quello della vita, della sicurezza, del rispetto reciproco. L'evento vuole dare voce a chi non può più parlare, a chi è stato vittima di un incidente stradale e non ha avuto la possibilità di raccontare la propria esperienza, a chi ha perso una persona cara e ha visto il proprio mondo distrutto da un incidente che sarebbe potuto essere evitato con una maggiore attenzione. Non possiamo più permettere che il nostro sistema di mobilità continui a ignorare i più vulnerabili, che ogni giorno rischiano la vita per un po’ di spazio sulle strade.

Roma, il 17 novembre, sarà il cuore pulsante di una battaglia che non si limita a una singola riforma, ma che riguarda il futuro delle nostre città, la qualità della nostra vita quotidiana, il rispetto per chi sceglie un mezzo di trasporto che non inquina, che è salutare, che dà valore alla sostenibilità. È ora di dire basta alla cultura della violenza stradale, basta alla disattenzione. È tempo di un cambiamento, e questo cambiamento deve partire da un Codice della Strada che rispetti veramente i diritti di tutti, compresi i ciclisti.

pi/red

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