Il premio sarà destinato all'artigiano/a che meglio saprà rappresentare l'innovazione nella tradizione per la solidarietà. La solidarietà, perché è un tema che gli Alpini amano e cercano di esercitare al meglio anche con azioni concrete e tangibili.
Una apposita giuria effettuerà la selezione, e alla vincitrice o vincitore verrà corrisposto un assegno di 1.000,00 € (mille/00). I criteri che saranno presi in considerazione per l'assegnazione del premio saranno, in primis, l'attinenza al tema, la qualità della tecnica di lavorazione, l'originalità e l'innovazione creativa dell'opera, la semplicità, l'armonia, l'equilibrio delle forme.
La Sezione ha ritenuto di indire questo premio per essere presente alla Fiera di Sant'Orso, in quanto è la manifestazione più prestigiosa ma anche più popolare della Regione. L'ha voluto intitolare al compianto grande Alpino Pier Andrea Donazzan, architetto, insegnante, capogruppo del Gruppo di Chatillon e Vicepresidente Vicario della Sezione Valdostana, che tanto ha dato e fatto per gli Alpini valdostani.
Il Capo Gruppo dell’Aosta, Carlo Gobbo, ha commentato: “Ho un ricordo molto nitido e delicato di Pier Andrea. Pochi mesi prima della sua morte, in primavera, con l'Ana e con il Panathlon du Val d'Aoste eravamo andati dai ragazzi delle classi terze delle scuole medie di Chatillon e Saint Vincent per parlare degli Alpini e del loro coinvolgimento durante la Grande Guerra. Con le immagini che Gianfranco Ialongo, a quel tempo ancora in servizio in Rai, proiettava sullo schermo dell’aula, fu proprio Donazzan a raccontare quali fossero stati i momenti più particolari di quella immane tragedia universale. Mi stupì l’attenzione e l’interesse che le classi diedero all’intervento del loro Professore, con un rispetto e una deferenza che sapeva tanto di Amore! Mi resi conto di quanto spessore ci fosse in quell’uomo d’altri tempi, un Alpino vero!”
Pier Andrea Donazzan ha posato lo zaino nell'ottobre del 2015. La sua forte fibra e il suo cuore si arresero e si incamminò sul sentiero che portava al Paradiso di Cantore con grande serenità, quasi con dolcezza, rincuorando chi gli stava accanto nella quiete della stanza del Beauregard. Una persona gentile, dallo sguardo tenero e paterno, un modo di fare semplice e onesto.
Carlo Gobbo
“Il Presidente Bionaz - prosegue Carlo Gobbo - mi chiese di sostituirlo nell’incarico di Vicepresidente Vicario. Accettai con molto timore, ben sapendo che non sarei stato in grado di sostituirlo degnamente in questo ruolo così importante all’interno della Famiglia Alpina Valdostana".
Ricorda ancora Carlo Gobbo: "Nell’Adunata Nazionale dell’anno successivo, ad Asti, sfilai portando su di un cuscino il cappello di Pier Andrea. Era il mio riconoscimento al valore di un grande Alpino e per tutta la sfilata sentii una strana nebbia in viso, quella che noi chiamiamo ‘nebbia schifa’, o forse erano proprio lacrime”.