Il Comune di Saint Pierre ha autorizzato l'utilizzo del Salone del Consiglio Comunale per un evento che non solo solleva perplessità, ma ci invita a riflettere profondamente su quale tipo di messaggio una pubblica amministrazione intenda veicolare alla cittadinanza.
La presentazione, nei prossimi giorni, del libro "Le vite delle donne contano" di Francesca Totolo, edito dalla casa editrice Altoforte, è un fatto che non può passare inosservato. Questa è una casa editrice che ha fatto della difesa di un'idea sovranista, conservatrice e identitaria la sua bandiera, spesso schierandosi con posizioni estremiste in merito alla storia, alla cultura e alla politica italiana ed europea.
È legittimo chiedersi, infatti, se il sindaco di Saint Pierre, Andrea Barmaz, fosse a conoscenza dei contorni ideologici e culturali della serata che si dovrebbe svolgere nella sede istituzionale. Un evento, peraltro, che vede la partecipazione di Andrea Manfrin, capogruppo della Lega Valle d'Aosta, e Simona Campo, responsabile comunicazione della Lega VdA.
Non si può ignorare come la Lega, purtroppo, abbia sempre più abituato l’opinione pubblica a un atteggiamento di tolleranza nei confronti di movimenti e personalità dall’impostazione estremista e divisiva. Ma che il Comune di Saint Pierre conceda la propria sala consiliare per un evento che rappresenta una chiara espressione di sovranismo e di identitarismo, a meno di un imbarazzato disinteresse, è un gesto che merita una riflessione seria.
Le Vite delle Donne Contano non è semplicemente un libro, ma un manifesto ideologico che merita una severa critica, soprattutto in un contesto di discussione pubblica che riguarda le donne e la loro condizione nella società. Seppur il titolo possa sembrare un atto di sensibilizzazione, il contenuto del libro si rivela un tentativo malcelato di strumentalizzare il tema della violenza di genere per alimentare la retorica della "difesa della tradizione" contro quelle che, secondo l'autrice e la sua casa editrice, sarebbero forze "estreme" che minacciano l’identità del nostro Paese.
Le parole della Totolo non offrono un’analisi seria e scientifica delle problematiche legate alla violenza contro le donne, ma si appoggiano a un linguaggio retorico che spesso sfiora il negazionismo e la banalizzazione.
Purtroppo, in Italia, la violenza contro le donne è una piaga che non può essere ignorata. Gli omicidi, le violenze fisiche e psicologiche, le discriminazioni quotidiane sono realità tragiche che segnano la vita di migliaia di donne ogni anno.
La cifra degli omicidi femminili, molti dei quali perpetrati da uomini italiani, è troppo alta perché si possa minimizzare o distorcere la gravità del problema con ideologie che non hanno alcun interesse a risolverlo.
Da anni, i dati ci parlano di numeri drammatici e di storie di sofferenza, mentre il libro della Totolo si limita a una retorica che trascura completamente queste realtà, preferendo puntare il dito contro il "politicamente corretto" e le "forze globaliste", creando un clima che non ha nulla a che vedere con l’impegno reale per la difesa delle donne.
Chiediamoci, dunque, se sia davvero questo il messaggio che il Comune di Saint Pierre vuole veicolare alla cittadinanza. Il Salone del Consiglio Comunale, luogo simbolo di rappresentanza democratica e di dibattito pubblico, non può e non deve diventare il palcoscenico per la promozione di ideologie che, piuttosto che rafforzare il dialogo e la convivenza, contribuiscono a seminare divisione e odio.
In un momento in cui la lotta contro la violenza sulle donne dovrebbe essere una priorità indiscutibile, con tutte le forze politiche impegnate a combattere la cultura della sopraffazione, non possiamo permettere che una simile iniziativa passi inosservata.
Il sindaco Andrea Barmaz, e con lui tutta l'amministrazione comunale, dovrebbero spiegare ai cittadini di Saint Pierre come possano conciliare la concessione della sala consiliare a un evento di matrice sovranista con il dovere di proteggere e promuovere i diritti di tutte le persone, in particolare delle donne, vittime di violenza. La politica e le istituzioni non possono permettersi di fare passi indietro su temi così delicati e importanti.
Infine, è bene ricordare che le vite delle donne contano, ma non in base alla strumentalizzazione politica o all'esaltazione di ideologie lontane anni luce dalle reali necessità di chi soffre ogni giorno. La lotta contro la violenza di genere non ha bisogno di alibi ideologici, ma di azioni concrete e di un impegno coraggioso da parte di tutti. L’evento di Saint Pierre è un passo indietro in questa direzione e non possiamo restare indifferenti.
IL SINDACO ANDREA BARMAZ PRECISA
Per trasparente e completa informazione sarebbe cmq solo corretto informare i lettori che il Sindaco con la Giunta hanno negato il patrocinio alla presentazione del libro.
La Sala poi è stata concessa già in altre occasioni per la presentazione di vari libri.