Durante la discussione sul Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR), l'assessore Marzi ha annunciato che "l'assemblea del socio unico di SIV ha approvato, lo scorso 15 ottobre 2024, la variante al progetto esecutivo per la costruzione del nuovo ospedale Parini di Aosta". Questa considerazione ha suscitato un notevole disappunto in Valle d'Aosta Aperta, che hanno definito questa decisione come l'ennesimo "rattoppo infinito".
Valle d'Aosta Aperta ha espresso la propria contrarietà all'approvazione della variante, sottolineando come questo ulteriore passo rappresenti uno spreco di denaro pubblico, capace di compromettere ulteriormente la sanità pubblica valdostana e, di conseguenza, la salute dei cittadini.
Secondo la coalizione politica, l'ampliamento dell'ospedale non risponde alle reali necessità di un presidio unico, moderno ed efficiente, come da tempo richiesto dal personale sanitario e dai sostenitori della sanità pubblica. Inoltre, Valle d'Aosta Aperta ha messo in evidenza che i costi complessivi del progetto restano indefiniti. Non solo manca un piano che includa il polo materno-infantile e il trasferimento del reparto di psichiatria, ma è assente anche un progetto per la ristrutturazione del vecchio Parini e per la demolizione delle strutture aggiunte nel tempo.
Durante la discussione, l'assessore ha anche illustrato come sarà gestita l'attività sanitaria stagionale, prevedendo un potenziamento dei servizi d'urgenza nei periodi di maggiore afflusso turistico e una maggiore esternalizzazione dei servizi durante il resto dell'anno.
Valle d'Aosta Aperta ha giudicato questa decisione come "gravissima", sottolineando il rischio di compromettere seriamente la qualità dell'assistenza. Valle d'Aosta Aperta ha ribadisce che tali scelte sono non solo sbagliate, ma portano a un continuo sperpero di risorse pubbliche, mantenendo in vita un sistema di ristrutturazione dell'ospedale obsoleto, invece di procedere con la costruzione di una nuova e moderna struttura. La coalizione teme che questa situazione possa favorire la svendita della sanità pubblica a vantaggio di quella privata, un aspetto che merita una seria riflessione da parte delle istituzioni valdostane.