Informazioni pratiche - 12 ottobre 2024, 15:45

L’AFASIA TI LASCIA SENZA PAROLE”: IL CASTELLO DI AYMAVILLES SI ILLUMINA DI VIOLA IN OCCASIONE DELLA XVII GIORNATA NAZIONALE

Sono circa 200 i nuovi casi di ictus che ogni anno si verificano nella nostra Regione – dichiara la Presidente Lorella Zani. L’intervento precoce e tempestivo è fondamentale ed è necessario che chi manifesta anche solo uno dei sintomi

Lorella Zani

Lorella Zani

“L’afasia ti lascia senza parole” è il messaggio condiviso in occasione della Giornata Nazionale dell’Afasia, che si celebra in tutta Italia il prossimo 19 ottobre e, in tale occasione, la nostra città, e in particolare il Castello di Aymavilles, si illumina di viola ciclamino.

A.L.I.Ce. Valle d'Aosta Odv, l’Associazione per la Lotta all’ictus cerebrale, conferma il proprio impegno nell’informare e sensibilizzare la popolazione su questa patologia che colpisce ogni anno in Italia circa 100.000 persone, affrontandola a 360°, dalla prevenzione al post-ictus e, in particolare, sulle conseguenze che questo comporta non solo per la persona che ne è colpita, ma anche per il familiare o caregiver.

Tra le conseguenze maggiormente disabilitanti, che hanno un impatto devastante sulle attività della vita quotidiana, sull’autonomia, sulle relazioni e, in generale, sulla qualità della vita delle persone colpite, dei loro familiari e dei caregiver, c’è l’afasia, un disturbo del linguaggio che colpisce circa il 30% di chi ha avuto un ictus cerebrale. Alcune persone afasiche hanno difficoltà quando devono esprimersi verbalmente, mentre può rimanere intatta la capacità di comprensione del linguaggio; altre, invece, riscontrano difficoltà quando si tratta di comprendere quello che viene loro detto. La gravità, ovviamente, è estremamente variabile e dipende sia dalla sede che dalla dimensione del danno cerebrale.

“Sono circa 200 i nuovi casi di ictus che ogni anno si verificano nella nostra Regione – dichiara la Presidente Lorella Zani. L’intervento precoce e tempestivo è fondamentale ed è necessario che chi manifesta anche solo uno dei sintomi; tra i più comuni ricordiamo: difficoltà nel parlare correttamente; alterazione della vista, in particolare perdita di una parte del campo visivo; deviazione della bocca; deficit di forza o di sensibilità da un lato del corpo; alterazione dell'equilibrio; stato confusionale, chiami immediatamente il 112 per essere portato il più rapidamente possibile nel centro ictus dell’ospedale di Aosta, dotato e organizzato per il trattamento di questa malattia. In questo modo, è possibile ridurre il rischio di mortalità, ma soprattutto gli esiti di disabilità, spesso invalidanti, causati da questa malattia. L’ictus è infatti una patologia tempo-dipendente: i risultati finali della terapia dipendono dalla precocità con cui si interviene.”

Il logopedista, che si occupa di tutti i problemi della comunicazione, soprattutto quelli di natura foniatrica e neurologica, è la figura chiave in caso di afasia. La durata del trattamento è variabile, anche se il lavoro più intenso e importante è quello che si svolge nei primi 12 mesi; dopo questa prima fase, ci si può concentrare su quella che può essere considerata “riabilitazione sociale”. I disturbi del linguaggio, così come quelli dell'articolazione e della deglutizione, vanno valutati e monitorati da subito per capire, prima di tutto, se la persona comprende il linguaggio o se ha necessità di supporti comunicativi per quegli scambi di informazioni che, spesso e nell’immediato, sono indispensabili.

Fondamentale è l’approccio riabilitativo, che oggi è centrato non solo su chi è stato colpito da ictus, ma anche sulla comunità circostante, prima di tutto la famiglia, che deve avvicinarsi a queste nuove modalità di comunicazione. La 'riabilitazione sociale' è meno legata all’ospedale e prevede un percorso di adattamento costante. Oltre a logopedia, fisioterapia e terapia occupazionale, c’è un altro strumento riabilitativo che sta emergendo come molto utile: la musicoterapia, che contribuisce ad attivare canali diversi da quelli verbali generalmente utilizzati. Spesso, chi non riesce ad articolare le frasi più semplici, nel sentire i primi accordi di un brano si lascia andare e si unisce alle altre voci di chi ha trovato nel canto un nuovo mezzo di espressione e comunicazione, anche solo accompagnando la musica e i testi con semplici vocalizzi o sillabe.

Per questo motivo, A.L.I.Ce. Trieste, A.L.I.Ce. Ravenna, A.L.I.Ce. Liguria, A.L.I.Ce. Cuneo, A.L.I.Ce. Firenze, A.L.I.Ce. Biella, nonché A.L.I.Ce. Valle d’Aosta, hanno ciascuna dato vita a un “Coro degli afasici”, composto da persone che, con incontri di gruppo settimanali, si riuniscono per esercitarsi in incontri che favoriscono anche la socializzazione e il benessere psicofisico. La musicoterapia serve infatti per lavorare sul ritmo, legandolo alla parola; aiuta il recupero del linguaggio e crea serenità: è stato appurato che molte persone colpite da afasia non riescono a parlare, ma riescono a cantare, perché la musica e il linguaggio verbale non sono “gestiti” dallo stesso emisfero cerebrale.

Il Coro AliAli è attivo dal 2021 ed è seguito dalla maestra Luigina Stevenin. Gli incontri si svolgono presso la sede dei Tamtando tutti i martedì pomeriggio, dalle ore 16:45 alle 17:45, e sono gratuiti. Maggiori informazioni sul sito valledaosta.aliceitalia.org.

red/lz

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