Il bene comune - 27 settembre 2024, 13:20

Le vette dell'inclusione: solidarietà e coraggio sul tetto d'Europa

Domenica 29 settembre 2024, in occasione del Giorno del Dono - #DonoDay2024, si terrà un evento straordinario ai piedi del Monte Bianco

La salita al Breithorn

La salita al Breithorn

In un contesto che unisce bellezza naturale e impegno sociale, gli "Alpinisti InSuperAbili…adrenalina inclusiva" presenteranno il loro progetto al Pavillon Skyway Monte Bianco, a 2.173 metri d’altitudine. L’iniziativa si inserisce tra gli appuntamenti di Valle d'Aosta Capitale del Dono 2024, e rappresenta un'occasione preziosa per parlare di solidarietà, inclusione e sfide umane.

Il progetto "Alpinisti InSuperAbili" è un chiaro esempio di come lo sport possa trasformarsi in uno strumento potente per abbattere barriere e promuovere una nuova visione di accessibilità e integrazione. Durante i mesi estivi, il progetto ha visto la conquista del Breithorn (4165 metri) da parte di Raffaele, Chiara ed Egidio, tre persone con disabilità motoria che, grazie al supporto di un monosci adattato per il terreno innevato e al sostegno di squadre di esperti, hanno raggiunto la vetta. È un’impresa che va ben oltre la semplice conquista di una montagna: rappresenta il superamento di ostacoli che la società spesso impone, ma che possono essere infranti attraverso l’impegno, la collaborazione e il coraggio.

La presenza di Daniele Boero, ideatore del progetto, arricchirà ulteriormente l'evento. La sua testimonianza sarà accompagnata dalla proiezione di un cortometraggio documentario che ripercorrerà le imprese del progetto. In questo contesto, lo sport diventa veicolo di emancipazione, dando voce a chi troppo spesso viene relegato ai margini. L’idea centrale è che nessuna disabilità deve mai essere motivo di esclusione: ogni sfida può essere affrontata e superata con la giusta combinazione di passione, tecnica e supporto collettivo.

Egidio Marchese in vetta

Il valore del progetto risiede nella sua capacità di creare un percorso di inclusione concreto, dove la diversità diventa una risorsa e non un limite. Non si tratta solo di dare opportunità alle persone con disabilità, ma di costruire una rete di solidarietà che coinvolga anche i professionisti della montagna, atleti, studenti e varie figure del settore. L’ascensione stessa, con la fatica condivisa tra le squadre che si sono alternate al traino, diventa un simbolo di questo impegno comune, dove ognuno contribuisce con le proprie capacità.

Quello che emerge chiaramente da iniziative come questa è il potere trasformativo della montagna: un luogo che non discrimina, che offre a tutti lo stesso silenzio e la stessa bellezza. Camminare sulla neve, sentire il gelo dell’aria e vedere il mondo dall’alto possono essere esperienze che rigenerano l'anima e che, soprattutto, ci ricordano quanto siamo piccoli di fronte alla maestosità della natura. Ma al tempo stesso, ci ricordano che, insieme, possiamo affrontare anche le vette più impervie, reali o simboliche che siano.

La presenza di progetti come "Alpinisti InSuperAbili" dimostra che la strada per una società più giusta e inclusiva passa attraverso la creazione di opportunità. Dare voce e spazio a chi ha affrontato le sfide della disabilità significa riconoscere il valore di ogni individuo e rompere con le concezioni stereotipate che spesso ancora dominano la nostra società.

In un mondo in cui la diversità viene ancora troppo spesso vista come un limite, eventi come quelli di domenica prossima ci ricordano quanto essa sia, invece, una fonte di arricchimento. I progetti di inclusione, come quello presentato da Daniele Boero, dimostrano che l'accessibilità non è un obiettivo lontano, ma una realtà tangibile, che può e deve essere perseguita con passione, determinazione e, soprattutto, con uno spirito di comunità.

pi.mi.

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