AMBIENTE - 30 agosto 2024, 13:46

Monitoraggio dei laghi glaciali con Fondazione Montagna coprotagonista

Il 28 e 29 agosto, le équipe della Fondazione e dell'RTM, con la partecipazione di una rappresentante del CREALP del Canton du Valais, hanno condotto una due giorni di attività sul campo in Tarentaise, concentrandosi sul monitoraggio dei laghi glaciali, una tipologia di rischio emergente

Foto Montagna Sicura

Foto Montagna Sicura

Nell'ambito delle sinergie tecniche transfrontaliere in materia di ricerca e monitoraggio dei rischi glaciali, Fondazione Montagna sicura collabora da anni con il Servizio francese RTM (Restauration des Terrains en Montagne). Questo impegno congiunto si inserisce in un contesto sempre più urgente a causa dei cambiamenti climatici, che stanno amplificando i rischi legati ai laghi glaciali e ai fenomeni glaciali in generale.

Il 28 e 29 agosto, le équipe della Fondazione e dell'RTM, con la partecipazione di una rappresentante del CREALP del Canton du Valais, hanno condotto una due giorni di attività sul campo in Tarentaise, concentrandosi sul monitoraggio dei laghi glaciali, una tipologia di rischio emergente. La prima giornata è stata dedicata al lago di Rosolin a Tignes, un sito di particolare interesse e soggetto a monitoraggio intensivo. Il giorno successivo, i gruppi si sono spostati al Ghiacciaio de Bassagne, nella Val d'Isère, per raggiungere il Lac du Fond, situato nello spartiacque con la Valle di Rhêmes.

Qui, le squadre hanno eseguito una serie di rilevamenti avanzati, tra cui fotogrammetria con droni (a cura di ARPA Valle d'Aosta), rilievi GPR (Ground Penetrating Radar) e sismica. Oltre a Fondazione Montagna sicura e RTM, hanno partecipato alle operazioni un tecnico di ARPA Valle d'Aosta e una Guida alpina valdostana, che ha assistito sul campo per garantire la sicurezza durante le delicate operazioni di monitoraggio.

L'importanza di queste iniziative risiede non solo nello scambio di tecnologie tra i vari partner, ma anche nel potenziamento delle capacità operative dei tecnici coinvolti, spiega il Segretario generale di Fondazione Montagna sicura, Jean Pierre Fosson. Il cambiamento climatico sta accelerando il degrado dei ghiacciai e aumentando la frequenza e l'intensità dei fenomeni estremi, come il rilascio improvviso di grandi quantità d'acqua dai laghi glaciali. In questo contesto, essere preparati a intervenire in situazioni di allerta è fondamentale per mitigare i rischi per le comunità montane.

La collaborazione transfrontaliera non solo favorisce il progresso scientifico, ma rappresenta una risposta concreta alla necessità di affrontare le nuove sfide poste dai cambiamenti climatici. Rafforzare le competenze e migliorare le tecnologie di monitoraggio sono passi cruciali per garantire la sicurezza dei territori montani e delle persone che vi abitano.

pi.mi.

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