La Chiesa celebra Beata Vergine Maria Consolatrice (La Consolata) Venerata a Torino
Secondo la tradizione, l'immagine originale della Vergine, andata perduta, fu sostituita nel XII secolo con un quadro attribuito ad Antoniazzo Romano, ancora oggi venerato. Nel corso dei secoli, la Consolata è stata invocata in momenti di crisi e di gioia dalla popolazione torinese, dai sovrani sabaudi ai santi che hanno visitato il Santuario. Numerosi ex voto e testimonianze narrano le grazie ricevute per intercessione della Vergine. Tra i momenti salienti della storia devozionale ricordiamo l'assedio francese del 1706, durante il quale la città fu salvata per intercessione della Consolata, e l'epidemia di colera del 1835, quando il numero limitato di vittime fu attribuito alla protezione della Vergine. La devozione alla Consolata si è diffusa anche oltre i confini torinesi, grazie all'opera dei Missionari e delle Missionarie della Consolata, fondati da San Giuseppe Allamano.
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" Racconto una storia che ho sentito da bambino, a casa mia. In una famiglia il nonno abitava lì, col figlio, la nuora, i nipotini. Ma il nonno era invecchiato, aveva avuto un piccolo ictus, era anziano e quando era a tavola e mangiava, si sporcava un po'. Il papà aveva vergogna di suo padre. E diceva: “Ma, non possiamo invitare gente a casa…”. E decise di fare un tavolo piccolo, in cucina, perché il nonno prendesse il pasto da solo in cucina. Alcuni giorni dopo, arrivò a casa dopo il lavoro e trovò suo figlio, di 6 anni, che giocava con legni, con il martello, con i chiodi… “Ma cosa fai, ragazzo?”, gli chiese.
“Sto facendo un tavolino…”. “E perché?”. “Perché quando tu sarai vecchio, potrai mangiare da solo come mangia il nonno!”, rispose il bimbo»." (Papa Francesco)