CRONACA - 15 giugno 2024, 09:26

Ordine immediato contro "i cani a catena": Valle d'Aosta sotto pressione

Con l'estate alle porte e i pericoli di caldo estremo e incendi in aumento, cresce l'urgenza di proteggere gli animali domestici, in particolare i cani, da condizioni potenzialmente fatali

Foto repertorio

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Le associazioni Green Impact, Fondazione Cave Canem e Animal Law Italia, che fanno parte della coalizione #Liberidallecatene, hanno lanciato un appello ai presidenti di otto regioni e di una provincia autonoma, tra cui la Valle d'Aosta, per l'introduzione di un'ordinanza regionale che vieti la pratica di tenere i cani legati a catena.

In molte regioni italiane, inclusa la Valle d'Aosta, la normativa attuale è ritenuta insufficiente e inefficace. Questo mette a rischio la vita dei cani, specialmente durante i periodi di caldo estremo o in caso di incendi. Le associazioni hanno evidenziato come i cani legati non abbiano possibilità di sfuggire a queste condizioni, rischiando così di morire tra atroci sofferenze.

Le associazioni hanno inviato una lettera ai presidenti delle regioni Liguria, Sardegna, Sicilia, Val d'Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Provincia di Bolzano, Molise, Basilicata e Calabria, chiedendo un intervento immediato. La Liguria, la Sardegna e la Sicilia sono segnalate come le uniche regioni prive di una normativa specifica contro la detenzione di cani a catena, mentre le altre citate, inclusa la Valle d'Aosta, dispongono di normative ritenute inefficaci.

Secondo la coalizione, l'introduzione di un'ordinanza di questo tipo assicurerebbe il pieno rispetto della normativa penale di tutela degli animali e della Costituzione italiana, che include la protezione degli animali tra i principi fondamentali, ai sensi dell'articolo 9, recentemente modificato. "Tale ordinanza - spiega la Coalizione in una nota - assicurerebbe il pieno rispetto della normativa penale di tutela degli animali, nonché della Costituzione".

La Situazione in Europa: L'appello si rifà anche a modelli virtuosi presenti in altri paesi europei, come Austria, Germania e Svezia, che hanno già introdotto il divieto di tenere i cani legati a catena. La coalizione sostiene che l'Italia debba seguire questi esempi per garantire una maggiore protezione degli animali.

Per chi volesse approfondire, il sito www.freedomfordogs.org offre una panoramica completa delle normative regionali italiane riguardo a questo tema, mostrando con una mappa interattiva come metà delle regioni italiane debbano ancora adeguarsi alle necessità di protezione degli animali domestici.

La Valle d'Aosta, insieme alle altre regioni coinvolte, è ora sotto pressione per adottare misure più efficaci a tutela dei cani. L'introduzione di un'ordinanza regionale che vieti la detenzione di cani a catena rappresenterebbe un passo importante verso il miglioramento delle condizioni di vita degli animali domestici e l'adeguamento agli standard europei. La comunità valdostana è chiamata a sostenere questa iniziativa per garantire un futuro migliore e più sicuro per i nostri amici a quattro zampe.

xyp

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