FEDE E RELIGIONI - 07 giugno 2024, 18:00

Almanach de samedi 8 juin saint Médard

Oh se avessi infiniti cuori, tutti i cuori del cielo e della terra, della Madre tua, o Gesù, tutti, tutti li offrirei a te! (san Pio da Pietrelcina)

Almanach de samedi 8 juin saint Médard

La Chiesa celebra Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria

Il primo promotore della festa liturgica del Cuore Immacolato di Maria fu San Giovanni Eudes che già verso il 1643 cominciò a celebrarla con i religiosi della sua congregazione. Nel 1668 le festa e i testi liturgici furono approvati dal cardinale legato per tutta la Francia. Solo dopo l’introduzione della festa del Cuore di Gesù nel 1765, verrà concessa qua e là la facoltà di celebrare quella del Cuore di Maria, che anche il Messale Romano del 1814 la annovera ancora tra le feste “pro aliquibus locis”. Il culto del Cuore Immacolato di Maria ha ricevuto un forte impulso dopo le apparizioni di Fatima del 1917. Proprio a Fatima la Madonna aveva promesso: "alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà". Il Venerabile Pio XII nel 1944 estese alla Chiesa tutta questa memoria mariana di origine devozionale, collocandola al 22 agosto, ottava dell'Assunta. Appena due anni prima Papa Pacelli aveva consacrato la Chiesa ed il genere umano al Cuore Immacolato di Maria, consacrazione rinnovata da San Giovanni Paolo II il 13 maggio 1982. La riforma liturgica seguita al Cancilio Vaticano II ha trasferito questa memoria al sabato dopo la Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, quale facoltativa. Fu San Giovanni Paolo II a renderla obbligatoria. Papa Francesco il 25 marzo 2022 consacrò al Cuore di Maria in particolare il popolo ucraino ed il popolo russo. Questa celebrazione ci invita a meditare sul mistero di Cristo e della Vergine nella sua interiorità e profondità. Maria, che custodisce le parole ed i fatti del Signore meditandoli nel suo cuore (Lc 2,19), è dimora dello Spirito Santo, sede della sapienza (Lc 1,35), immagine e modello della Chiesa che ascolta e testimonia il messaggio del Signore.

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" Racconto una storia che ho sentito da bambino, a casa mia. In una famiglia il nonno abitava lì, col figlio, la nuora, i nipotini. Ma il nonno era invecchiato, aveva avuto un piccolo ictus, era anziano e quando era a tavola e mangiava, si sporcava un po'. Il papà aveva vergogna di suo padre. E diceva: “Ma, non possiamo invitare gente a casa…”. E decise di fare un tavolo piccolo, in cucina, perché il nonno prendesse il pasto da solo in cucina. Alcuni giorni dopo, arrivò a casa dopo il lavoro e trovò suo figlio, di 6 anni, che giocava con legni, con il martello, con i chiodi… “Ma cosa fai, ragazzo?”, gli chiese.

“Sto facendo un tavolino…”. “E perché?” .“Perché quando tu sarai vecchio, potrai mangiare da solo come mangia il nonno!”, rispose il bimbo»." (Papa Francesco)

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