L’edizione del 2023 del Carnaval Historique de Verrès, quella del tanto auspicato ritorno alla normalità dopo i due anni vissuti in sottotono a causa delle restrizioni pandemiche, ha potuto iniziare con la Presentazione ufficiale dei due nuovi protagonisti, sabato 14 gennaio, durante il veglione danzante che si è svolto al Castello di Verrès.
I panni di Caterina di Challant e di Pierre d’Introd LXXIV saranno indossati quest’anno da due Verrezziesi d.o.c., molto attivi nelle Associazioni del paese, nonché veterani del Carnevale, nel quale hanno rivestito diversi ruoli.
Nella storia familiare di entrambi, inoltre, sono parecchie le persone che hanno partecipato e/o collaborato alla realizzazione delle manifestazioni carnevalesche: lei è figlia di Caterina XXXIII (Giuliana Vallino), nipote del socio fondatore e Presidente, Alfonso Vallino, cugina dell’attuale Presidente, Susy Vallino.
Al suo attivo ha ben 35 anni di Carnevale, è stata nominata Cavaliere del “Carnasciali Verretiesi Supremus Ordo” nel 2004, è stata bambina-damigella del seguito, porta-bandiera, ancella di 2 Caterine (di Sylvie Enria nel 2016 e di Mary Danna nel 2018) e suona in qualità di tamburino da ormai una ventina di anni.
Lui, invece è figlio di Pierre XXXVII (Emilio Prola), nipote di Pierre XLII (Piero Prola) e di Pierre LXIII (Loris Prola), pronipote di un socio fondatore nonché Pierre VII (Carletto Prola) e cugino di Caterina e Pierre XLI (Fernanda Prola e Sandro Lazier). Ha al suo attivo 32 anni di Carnevale ed è Cavaliere del “Supremus Ordo” dal 2003.
I Verrezziesi avranno certamente capito che i Conti della 74^ edizione saranno Marina Cardone e Dario Prola.
Marina (nella foto), nata nel 1981, laureata in “Comunicazione per le Istituzioni e le Imprese”, è impiegata in Axerve, una società di sistemi di pagamento del Gruppo Sella dove si occupa di prodotti e processi aziendali. Si è sposata recentissimamente, il 31 dicembre scorso, con Roberto, “un santo che mi sopporta e supporta sempre - ci dice scherzando - del resto mi definiscono un vulcano, ma io dico solo che mi piacciono un sacco di cose: amo la natura, gli sport faticosi, gli animali (2 cani e 2 gatti membri stabili della famiglia), il teatro, la musica, la lettura (tra un po' esco di casa io per lasciare spazio ai libri), il giardinaggio, far festa con gli amici e averli sempre tutti intorno a casa”.
Inoltre Marina è anche membro della Filarmonica di Verrès da molto tempo: “compirò 30 anni di presenza in Filarmonica esattamente la domenica di Carnevale”, ci tiene a precisare e, quanto alla sua esperienza all’interno dell’esclusivo gruppo dei tamburi del Carnevale, una volta interamente maschile, ci confida “noi donne tamburine viviamo coi maschietti del gruppo un perenno rapporto di odio-amore. A parole ci accettano poco, ma nella pratica ormai non farebbero più a meno di noi”.
Quando le chiediamo che cosa significa per lei diventare Caterina LXXIV, Marina Cardone non ha dubbi e ci risponde decisa: “semplicemente la realizzazione del sogno di ogni bambina che fa Carnevale, da sempre. È sicuramente anche una grande responsabilità perché c'è buona parte del paese che aspetta di vedere come sarai, che ti paragona alle Caterine precedenti e quindi ci sta che tu voglia essere all'altezza del ruolo di chi ti ha preceduto”. Poi però le sue considerazioni su tale ruolo si fanno più profonde: “interpretare Caterina, oggi, deve anche rappresentare un momento di orgoglio e di memoria di una donna che, in un tempo insospettabile, ha avuto il coraggio di combattere per ciò in cui credeva e per i propri diritti; tema ancor oggi super attuale e messaggio mai ripetuto a sufficienza, a tutte le donne”.
In conclusione sulla scelta del Conte, Marina ci dice: “siamo amici da una vita, cresciuti con le stesse passioni e con l'amore per il nostro paese… e poi la vita ci ha nuovamente legati a doppia mandata, perché la mamma dei suoi figli è una delle mie due migliori amiche. Fare Carnevale insieme è una promessa che ci siamo fatti tanti anni fa. Sarà una festa nella festa!”
Pierre d’Introd LXXIV sarà invece Dario Prola, 42 anni (nella foto), che vive a Verrès sin dalla nascita. Ha tre figli con la sua compagna Irene ed è conosciutissimo, anche al di fuori dei confini regionali e nazionali, per la sua professione di tenore lirico. Lavora stabilmente al Teatro Regio di Torino e in parallelo porta avanti la sua carriera da solista. Nel 2015 ha debuttato come Calaf nella “Turandot” al Luglio Musicale Trapanese e, da allora, numerose sono state le sue esibizioni in importanti teatri italiani e soprattutto stranieri.
Anche lui ha fatto parte delle Associazioni del paese, in particolare dello storico “Coro Verrès” e della Società Filarmonica Verrezziese con cui, nel 1995 ha iniziato a suonare il flicorno baritono. Negli ultimi anni Dario ha iniziato pure ad allenarsi in maniera massiccia nella corsa. Si allena con regolarità e ha partecipato a competizioni in cui ha riportato dei tempi onorevoli: “ho iniziato ad allenarmi seriamente nella corsa durante la pandemia e ho partecipato a gare di trail running… sono anche riuscito a correre una maratona”.
Ma il suo impegno sportivo non si limita a questo “in effetti mi sono appassionato di alpinismo in tutte le sue sfaccettature: sci-alpinismo, arrampicata su roccia e ghiacciaio. Ho già asceso almeno 7 quattromila! E, nell’ultimo anno, mi sono avvicinato anche alla bicicletta da strada”.
Tornando al Carnevale di Verrès, Dario prosegue: “Quando Marina mi ha chiesto di essere il suo Pierre d’Introd, non ho avuto dubbi - ci dice, sicuro - siamo amici da sempre ed è finalmente giunto il momento di coronare il mio lungo percorso nelle fila del Carnevale di Verrès, interpretando il personaggio principale. Ho partecipato attivamente a tutte le edizioni del Carnevale sin da quando ero un bambino di 6/7 anni”. In effetti , le uniche volte che Dario ha saltato la manifestazione è stato a causa del suo lavoro che lo tiene spesso lontano da casa. “Nel gruppo di trombe e tamburi - continua - ho ricoperto vari ruoli: araldo, tamburo, capo del gruppo e inoltre ho composto la musica di un buon numero di squilli ancora in uso”.
Come abbiamo visto la famiglia di origine di Dario Prola è sempre stata molto legata al Carnevale, ma a quanto pare anche i suoi figli porteranno avanti la tradizione: “Sì, ho cercato di trasmettere la passione per il Carnevale alla mia famiglia e, infatti, quest’anno già due dei miei tre figli sfileranno nei gruppi dedicati ai bambini”.
Alla domanda se, malgrado la pluriennale esperienza nel Carnevale e malgrado sia ormai abituato a calcare le scene di importanti teatri, pensa ancora di riuscire a emozionarsi interpretando il ruolo di Pierre d’Introd 74°, Dario ci risponde “Sì, credo che il momento più emozionante sarà sicuramente l’uscita sulla scalinata, a salutare il paese intero venuto a rendere omaggio a Caterina e Pierre. Ma saremo circondati dagli amici di sempre. Vive Introd et Madame de Challant!”





