CRONACA - 06 ottobre 2021, 08:00

Ancora due valdostani nominati da Yad Vashem Giusti tra le Nazioni

Sono il dottor Osvaldo Salico ed il Mons. Louis François Alliod che si aggiungono così a don Cirillo Perron l'indimenticato parroco di Courmayeur. Grandissima soddisfazione a Saint-Vincent per questo riconoscimento

Il Giardino dei Giusti a Gerusalemme

Il Giardino dei Giusti a Gerusalemme

Nel 1953, la Knesset, il Parlamento dello Stato d’Israele, ha adottato una legge concernente la memoria dei Martiri e degli Eroi e ha deciso di fondare un’istituzione ebraica universale sul Monte della Rimembranza (Har HaZikaron) a Gerusalemme denominata il Memoriale di Yad Vashem.

Uno dei compiti assegnati a Yad Vashem è quello di rendere omaggio e commemorare i «Giusti tra le Nazioni” cioè tutte quelle persone che rischiarono la propria vita senza alcun tornaconto personale per salvare cittadini ebrei da morte sicura. Yad Vashem, dopo il ricevimento dei dossier, avvia una complessa indagine che al termine conferisce il titolo di Giusto tra le Nazioni ai non ebrei che durante la Shoah, disinteressatamente e a loro rischio e pericolo, salvarono la vita anche ad un solo ebreo.

(Nella foto don Cirillo Perron)

Il prestigioso titolo viene assegnato sulla base delle testimonianze dei sopravvissuti o di testimoni oculari o su documenti attendibili; il materiale, proponente una candidatura a Giusto, è vagliato attentamente e accuratamente da una Commissione composta da 35 persone formata da storici, uomini di legge, magistrati e funzionari dello Stato d’Israele.

Al termine, sentito il parere inappellabile della Commissione, è il suo Presidente, un Giudice Emerito della Suprema Corte dello Stato, che con l’apposizione della propria firma, convalida il riconoscimento. Chi viene riconosciuto Giusto tra le Nazioni viene insignito di una speciale medaglia con inciso il suo nome; riceve un Certificato d'Onore e il privilegio di vedere il proprio nome aggiunto agli altri presenti nel Giardino dei Giusti presso il museo Yad Vashem di Gerusalemme.

A ogni Giusto veniva dedicata in passato la piantumazione di un albero, poiché tale pratica nella tradizione ebraica indica il desiderio di ricordo eterno per una persona cara. Dagli anni novanta tuttavia, poiché il Monte della Rimembranza è stato completamente ricoperto di alberi, il nome dei Giusti è inciso sul Muro d'Onore eretto a tale scopo nel perimetro del Memoriale. Naturalmente, considerati i tanti anni passati dopo i terribili fatti, i Giusti sono ormai quasi tutti deceduti; ciò nonostante, la riconoscenza Ebraica non è venuta meno per cui oggi sono i figli di quegli eroi, o quantomeno gli eredi, a ricevere l’importante gesto di gratitudine.

Al momento attuale i Giusti tra le Nazioni onorati dallo Yad Vashem in 51 Paesi sono 27.362, dei quali poco più di 700 sono italiani. L'Italia è oggi l'ottava nazione per maggior numero di "Giusti" certificati dalla Commissione preposta dall'Ente Nazionale per la Memoria della Shoah di Gerusalemme.

In Valle d’Aosta fino al momento attuale vi era un solo Giusto: il compianto Don Cirillo Perron, già parroco di Coumayeur dal 1939 al 1989 riconosciuto tale nel 2015. In forte contrasto con il regime nazista, che ha istituito i campi di concentramento dove le vittime venivano spogliate della loro umanità e barbaramente uccise, alcune persone eccezionali, i «Giusti tra le Nazioni», si sono opposti al regime e agli atti disumani da esso perpetrati.

Queste persone negli anni successivi hanno spesso cercato di sminuire l’importanza delle proprie azioni dicendo di aver fatto solo il proprio dovere in quanto esseri umani. Il numero dei casi accertati di soccorso, rappresenta, soprattutto in Europa, una percentuale minima, una goccia d’acqua nel mare delle sofferenze e degli assassini; ciò non di meno quello che hanno fatto i «Giusti tra le Nazioni» è incomparabile.

Per il fatto di aver salvato degli innocenti, hanno il merito di aver salvaguardato in qualche misura la vita e la dignità umana. Va chiarito che il termine Giusto è utilizzato nella tradizione ebraica per indicare i non ebrei che hanno rispetto per Dio. Nella tradizione ebraica, infatti, le numerose norme e precetti contenute nella Toràh, nella Mishnàh, nella Gemaràh e nelle Halachàh, devono essere rispettate esclusivamente dagli ebrei, che sono tenuti a rispettare il patto che i loro antenati hanno stipulato con Dio.

Al confronto delle 613 mitzvot che gli ebrei devono rispettare, i non ebrei sono invece tenuti a rispettare i principi etici contenuti nelle leggi noachiche: non uccidere, non commettere adulterio, avere un tribunale (un ordinamento legislativo e giudiziario) e così via.

La cerimonia di conferimento dell'onorificenza si svolge solitamente presso il museo Yad Vashem alla presenza delle massime cariche istituzionali israeliane, ma si può tenere anche nel paese di residenza del Giusto; in questo caso la consegna del riconoscimento avviene quasi sempre per mano dell’Ambasciatore dello Stato d’Israele o comunque da parte di un’alta personalità dell’Ambasciata, e in presenza dei discendenti della persona onorata.

(Nella foto il parroco Don Louis-François Alliod)

In data 22 giugno 2020, a Gerusalemme, la Commissione giudicatrice al completo, e all’unanimità, ha accettato il dossier che avevo iniziato a predisporre nel 2000 (e che poi per varie ragioni avevo accantonato) che avevo inviato in Israele nella primavera del 2019. La ratifica finale è arrivata il 23 settembre 2021.

In questo fascicolo, dopo vari anni di intense ricerche archivistiche, avevo inserito quattro nominativi ma, considerato il rigore con cui bisogna costruire il dossier, non avevo grandi speranze circa l’esito della mia proposta; va infatti sempre ricordando che i gesti umanitari compiuti da queste persone non furono mai registrati da nessuna parte per ovvie ragioni di sicurezza, salvo il caso del dottor Salico che risulta ricordato per il suo operato proprio da un salvato che aveva scritto al termine della guerra una memoria dei fatti, in particolare quelli accaduti a Saint-Vincent a lui e alla sua famiglia.

I quattro nominativi da me proposti erano: il parroco Don Louis-François Alliod (Ayas 1866 - Saint-Vincent 1952); il dottor Osvaldo Salico (Chiaverano, To., 1910 - Aosta 1996); l’allora Comandante della Stazione dei Carabinieri di Saint-Vincent Brigadiere Carlo Pizzorno (Tortona, Al., 1892 -…) e infine il farmacista dottor Augusto Stevenin (Issime, 6 agosto 1875 - Saint-Vincent 1967).

(Nella foto Osvaldo Salico)

La Commissione giudicatrice, complimentandosi per il rigoroso e documentato lavoro di ricerca svolto, ha stabilito che rispondono a tutti i requisiti per essere nominati Giusti tra le Nazioni sia il dott. Osvaldo Salico (Medico Condotto a Saint-Vincent, Emarèse e Montjovet dal 1943 al 1975) che Mons. Louis-François Alliod (parroco di Saint-Vincent dal 1898 al 1950) mentre per il Comandante dei Carabinieri Carlo Pizzorno e per il Farmacista Augusto Stevenin -stante la mancanza di documenti atti a supportare la candidatura-, ci sarà un’onorevole menzione nel Protocollo dell’Istruttoria così come pure una particolare menzione sarà per l’accogliente, caritatevole e samaritana comunità del montano villaggio di Salirod che, pur nel silenzio di quei terribili anni, tanto ha dato in termini di generosità, coraggio e altruismo ad una famiglia ebrea (gli Elsberg) che in quella frazione di Saint-Vincent aveva trovato rifugio.

Files:
 Alliod-Louis-François (82 kB)
 SALICODr Osvaldo (105 kB)

Pier-Giorgio Crétier/ascova

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